COVID,VON DER LEYEN:"UE PIU’ GRANDE DONATORE DI VACCINI SICURI E EFFICACI"

In Italia ulteriori 108.304 contagi e altri 223 morti - I dati delle Regioni - Scuole chiuse in Campania, braccio di ferro De Luca-governo

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cms_24387/161822358-68a47eaa-8aea-4c19-badd-32d28e9fd0dd.jpgCovid, Von der Leyen: "Ue più grande donatore di vaccini sicuri ed efficaci"

L’Ue "è il più grande donatore di vaccini sicuri ed efficaci contro il Covid". Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sottolineando che "siamo sulla buona strada per mantenere la promessa di condividere 700 milioni di vaccini entro la metà del 2022". "Nel 2021 donate 380 milioni di dosi ai Paesi a basso e medio reddito, e faremo di più", ha assicurato, sottolineando che "in particolare verranno accresciuti gli sforzi per sostenere l’Africa".

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cms_24387/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 108.304 contagi e altri 223 morti

Sono 108.304 i contagi da coronavirus in Italia, secondo i dati e i numeri covid - regione per regione - nel bollettino di Protezione Civile e ministero della Salute. Registrati altri 223 morti. I nuovi casi sono stati individuati su 492.172 tamponi effettuati, balzo del tasso di positività al 22%. Ci sono +764 ricoverati, + 32 in terapia intensiva. Il totale dei decessi da inizio pandemia sale 138.697.

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I dati delle Regioni

(Bollettino Covid-19 delle ore 18,00 - 7 Gennaio 2022)

LOMBARDIA - A fronte di 74.926 tamponi effettuati, sono 18.667 i nuovi positivi al Covid in Lombardia (24,9%). Sono 59 i morti nelle ultime 24 ore che portano il totale delle vittime da inizio pandemia a 35.345. Lo rende noto Regione Lombardia. Crescono i ricoveri in terapia intensiva (+5, 234), così come i pazienti negli altri reparti (+105, 2.624). I nuovi casi si registrano in tutte le province. Nel dettaglio: Milano 6.384 di cui 3.067 a Milano città; Bergamo 1.837; Brescia 2.161; Como 1.078; Cremona 447; Lecco 340; Lodi 290; Mantova 345; Monza e Brianza 1.632; Pavia 650; Sondrio 709 e Varese 2.165. LAZIO - Sono 11.905 i nuovi contagi da coronavirus oggi 7 gennaio nel Lazio, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Solo a Roma i casi sono 8.366. Si registrano altri 11 morti.

LAZIO - "Oggi nel Lazio, su 25.863 tamponi molecolari e 30.341 tamponi antigenici per un totale di 56.204 tamponi, si registrano 11.905 nuovi casi positivi (-2.150). Sono 11 i decessi (+4), 1.373 i ricoverati (+2), 190 le persone nelle terapie intensive (+6) e +1.630 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 21,1%. I casi a Roma città sono a quota 8.366", rende noto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

CAMPANIA - Sono 9.739 i nuovi contagi da coronavirus oggi 7 gennaio in Campania, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 19 morti. I nuovi casi sono emersi dall’analisi di 57.570 tamponi la cui percentuale positiva sul totale di quelli analizzati è pari al 16,91%.

Nel bollettino odierno diffuso dall’unità di crisi della Regione Campania sono inseriti 19 nuovi decessi, 12 dei quali avvenuti nelle ultime 48 ore e 7 avvenuti in precedenza, ma registrati ieri. Raggiunta in Campania quota mille ricoverati per Covid tra terapie intensive e degenza: sono 70 i pazienti Covid ricoverati nei reparti di terapia intensiva (3 in meno rispetto a ieri) e 929 i pazienti Covid ricoverati in reparti di degenza, 61 in più rispetto al dato diffuso ieri, per un totale di 999 ricoverati.

EMILIA ROMAGNA - Sono 17.119 i contagi da coronavirus in Emilia Romagna oggi, 7 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrati altri 15 morti. Nella regione, zona gialla da lunedì 10 gennaio, i dati sui ricoveri ospedalieri continuano ad aumentare, +6% nelle terapie intensive, il 77% dei quali risultano non essere vaccinati. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.998 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 458.112. I contagiati, oggi sono 171.894 (+15.106). Di questi, le persone in isolamento a casa, sono complessivamente 169.906 (+15.022), il 98,8% del totale dei casi attivi. In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.335.

PIEMONTE - Sono 7.652 i contagi da coronavirus in Piemonte oggi, 7 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrati altri 17 morti. I casi (di cui 5.945 dopo test antigenico) sono pari al 15,8% di 48.382 tamponi eseguiti, di cui 39.229 antigenici. Dei 7.652 positivi, gli asintomatici sono 5.624 (73,5%).

I ricoverati in terapia intensiva sono 137 (+1 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.593 (+80 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 122.978. Sono 17, 1 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid. Il totale diventa quindi 12.136 deceduti risultati positivi al virus. I pazienti guariti diventano complessivamente 435.750 (+3.691 rispetto a ieri).

VENETO - Sono 6.846 i contagi da coronavirus in Veneto oggi, 7 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. I nuovi casi sono stati individuati su 39.484 tamponi, il tasso di positività è al 17,34%. Registrati altri 33 morti. I pazienti ricoverati per covid in Veneto sono 1.680 (+153). In area non critica sono ricoverate 1.475 persone (+150). I pazienti covid in terapia intensiva sono 205.

TOSCANA - Sono 7.567 i nuovi contagi da coronavirus in Toscana secondo il bollettino di oggi, 7 gennaio. Si registrano altri 13 morti. I nuovi casi - 4.769 confermati con tampone molecolare e 2.798 da test rapido antigenico -, che portano il totale a 470.590 dall’inizio dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, sono l’1,6% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,5% e raggiungono quota 311.392 (66,2% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 18.580 tamponi molecolari e 12.471 tamponi antigenici rapidi, di questi il 24,4% è risultato positivo.

Sono invece 11.684 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 64,8% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 151.568, +4,1% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.066 (65 in più rispetto a ieri), di cui 108 in terapia intensiva (10 in più). Oggi si registrano 13 nuovi decessi: 6 uomini e 7 donne con un’età media di 75,9 anni.

BASILICATA - Sono 988 i nuovi contagi da coronavirus oggi 7 gennaio in Basilicata, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 3 morti. I nuovi casi, 939 riguardano residenti, sono stati individuati su un totale di 2.245 tamponi molecolari.

Le persone decedute sono un uomo e due donne rispettivamente residenti a Senise, Potenza e Tolve. I lucani guariti o negativizzati sono 127. I ricoverati per Covid-19 sono 76 (+4) di cui 2 in terapia intensiva: 40 (di cui 1 in TI) nell’ospedale di Potenza; 36 (di cui 1 in TI) in quello di Matera. Nel complesso gli attuali positivi residenti in Basilicata sono 8.960.

SARDEGNA - Sono 1.562 i contagi da coronavirus in Sardegna oggi, 7 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. Registrati altri 3 morti. I nuovi casi sono stati rilevati sulla base di 5.824 persone testate. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 10188 tamponi. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 22 ( lo stesso numero di ieri).

I pazienti ricoverati in area medica sono 180 (7 in più di ieri). Sono 13.533 i casi di isolamento domiciliare (1369 in più di ieri). Si registrano 3 decessi: un uomo di 51 anni, residente nella provincia del Sud Sardegna; un uomo di 58 anni, residente nella provincia di Oristano; un uomo di 98 anni, residente nella provincia di Oristano.

PUGLIA - Sono 5.581 i nuovi contagi da coronavirus oggi 7 gennaio in Puglia, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 5 morti. I nuovi casi, individuati attraverso 36.031 tamponi effettuati, sono così suddivisi per provincia: Bari: 1.681; Bat: 526; Brindisi: 514; Foggia: 738; Lecce: 1.265; Taranto: 761; Residenti fuori regione: 84; Provincia in definizione: 12. Sono 50.664 le persone attualmente positive, 408 quelle ricoverate in area non critica, 34 le persone in terapia intensiva. Dati complessivi: 339.499 casi totali; 6.154.353 tamponi eseguiti; 281.829 persone guarite e 7.006 persone decedute.

ABRUZZO - Sono 1.540 i contagi da coronavirus in Abruzzo oggi, 7 gennaio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione. I nuovi casi (di età compresa tra 2 mesi e 98 anni) portano il totale dall’inizio dell’emergenza a 130.440. Si registrano altri 4 morti, che portano a 2.659 il totale delle vittime.

Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 38.983 (+1.006 rispetto a ieri). Sono 269 i pazienti (+21 rispetto a ieri) ricoverati in ospedale in area medica; 25 (+1 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 38.689 (+984 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 2.904 tamponi molecolari e 8.826 test antigenici. Il tasso di positività, calcolato sulla somma tra tamponi molecolari e test antigenici del giorno, è pari a 13,47%.

ALTO ADIGE - Sono 832 i nuovi contagi da coronavirus oggi 7 gennaio in Alto Adige, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 4 morti. I laboratori dell’Azienda sanitaria nelle ultime 24 ore hanno effettuato 1.148 tamponi Pcr e registrato 190 nuovi casi positivi. Ci sono inoltre 642 test antigenici positivi.

A livello provinciale ad oggi sono stati effettuati in totale 788.496 tamponi su 278.430 persone. I pazienti Covid-19 ricoverati nei normali reparti ospedalieri sono 75 e 56 quelli ricoverati nelle strutture private convenzionate, mentre quelli in terapia intensiva sono 17. I decessi complessivi (incluse le case di riposo) sono 1.318. Sono 99.759 (+448) i guariti totali.

CALABRIA - Sono 1.469 i nuovi contagi da coronavirus registrati in Calabria oggi, 7 gennaio 2022, secondo il bollettino sull’emergenza Covid-19 diffusi dal dipartimento Tutela della salute della Regione. Due i morti, per un totale di 1.658 decessi. Effettuati 10.602 tamponi. Il bollettino, inoltre, registra +121 guariti, +1.346 attualmente positivi, +17 ricoveri (per un totale di 373) e, infine, +2 terapie intensive (per un totale di 32).

SICILIA - Sono complessivamente 9.248 i nuovi contagi da coronavirus registrati oggi, 7 gennaio 2022, in Sicilia, su 28.804 tamponi processati. Il dato è contenuto nel bollettino quotidiano del ministero della Salute, da cui emerge che in un solo giorno i guariti sono stati 971, mentre dei 9 decessi riportati oggi (7.643 dall’inizio dell’emergenza pandemica) solo uno si è verificato ieri mentre gli altri si riferiscono al 5 gennaio. Nell’Isola gli attuali positivi salgono a 88.384. Degli attuali positivi i ricoverati con sintomi sono 1.003, mentre si trovano in terapia intensiva 135 pazienti.

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Scuole chiuse in Campania, braccio di ferro De Luca-governo

Scuola chiuse in Campania fino a fine gennaio. E’ scontro tra Vincenzo De Luca e il governo, pronto ad impugnare la decisione del governatore campano con un passaggio nel prossimo consiglio dei ministri. "Il governo ha scelto di tutelare il più possibile la scuola, come presidio fondamentale per la nostra comunità. E quindi l’indirizzo è e resta: scuola in presenza e in sicurezza", dice il ministro della Salute Roberto Speranza. "Non vogliamo che siano i più piccoli, i nostri figli, a pagare il prezzo di questa nuova fase epidemica".

L’ORDINANZA DI DE LUCA

De Luca annuncia la sua decisione nella consueta diretta Facebook e in serata arrivano le news sull’ordinanza che prevede la chiusura non solo di scuole elementari e medie, ma anche di nidi e scuole per l’infanzia davanti all’aumento dei contagi covid. L’ordinanza prevede fino al 29 gennaio "la sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia (nidi e micronidi, sezioni primavera) e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado".

Nell’ordinanza si sottolinea che "resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali".

Secondo De Luca "non ci sono le condizioni minime di sicurezza e la possibilità di offrire collaborazione adeguata alle autorità scolastiche da parte delle autorità sanitarie, che sono alle prese con decine di migliaia di contagi. Le Asl dovrebbero fare in media 3mila tamponi al giorno per accompagnare le autorità scolastiche nel controllo del contagio nelle scuole. Non è possibile, per il livello di personale che abbiamo, perché dovremmo perdere una settimana di tempo per dare i risultati. Come si fa a immaginare di andare avanti così? E tuttavia siamo il Paese del fare finta, l’importante è prendere le decisioni a Roma".

BIANCHI: "SCUOLA RIAPRIRÀ IN PRESENZA"

La linea del governo non cambia. Che la "scuola riaprirà in presenza e in sicurezza" ribadisce anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. "Noi siamo molto attenti come sempre alle voci che ci vengono dal Paese ma anche alle tante voci che ci dicono che la scuola deve essere in presenza. Abbiamo fatto un dispositivo graduato che permette di cogliere tutte le esigenze delle diverse parti del Paese", dice.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: "Ci sono le condizioni perché la scuola possa ripartire in sicurezza", dice, spiegando che è stata fatta una attenta valutazione della situazione del sistema scolastico da parte del Cts, della cabina di regia e del governo, e sono state aggiornate le regole per gli isolamenti e le quarantene. "Ci sarà certamente un incremento dei casi di positività, ci saranno classi che andranno in didattica a distanza", ha proseguito Sileri, "anche perché nella fascia di età under 19 la percentuale di vaccinati è più bassa, ma nel complesso il Governo ha ritenuto che le nuove regole possano rendere sostenibile il ritorno in classe in presenza".

LA RICHIESTA DEI PRESIDI

Nel quadro, si inserisce la richiesta dei presidi, che invocano il ricorso alla Dad. Sul ritorno a scuola in presenza il 10 gennaio “il governo non si è consultato con noi. Abbiamo incontrato il ministro il 4 gennaio e in quell’occasione io ho ritenuto opportuno dirgli che sarebbe stato meglio rimandare di qualche settimana il rientro in presenza. In quelle due settimane si potrebbe alzare la percentuale di alunni vaccinati, si potrebbe organizzare la distribuzione di mascherine Ffp2 e organizzare sul territorio una campagna di testing degna di questo nome", dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, che chiede un incontro urgente al ministro Bianchi. L’incontro si terrà lunedì 10 gennaio.

"Il nostro Ssn non è in grado di assicurare il tracciamento nei tempi previsti, soprattutto con tutti questi contagi. Se stiamo 2-3 settimane in dad non succede nulla, c’è una demonizzazione della dad che è senza senso. Capisco che il governo abbia la sola preoccupazione delle persone che per lavorare hanno bisogno di lasciare i figli a qualcuno. La scuola viene considerata solo un servizio sociale, tutto il resto è contorno e marginale. La scuola ha anche questa funzione, ma non può ridursi solo a questo", dice Giannelli.

ORDINE MEDICI: "STOP 15 GIORNI E RECUPERO A GIUGNO"

Posticipare l’apertura delle scuole, recuperando poi a giugno. E’ la proposta che il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, lancia per cercare di contenere l’aumento dei contagi e dei ricoveri che sta mettendo a dura prova il Servizio sanitario nazionale. "C’è, tra i colleghi, una forte preoccupazione per il picco atteso verso la metà del mese", spiega Anelli.

"Le misure messe in atto dal governo sono importanti - continua - ma potrebbero non essere sufficienti per arginare il diffondersi dell’epidemia. I due anni trascorsi ci hanno insegnato che una misura davvero efficace è quella di limitare, in vista del picco, i contatti tra le persone. La riapertura delle scuole, in un momento in cui gli studenti hanno appena iniziato a vaccinarsi o a fare i richiami, a seconda delle fasce d’età, ci preoccupa, così come preoccupa i presidi. Per questo chiediamo uno stop di 15 giorni, da recuperare poi a giugno, quando dovremmo essere fuori dall’emergenza".

PREGLIASCO: "SERVE RITORNO A DAD E LOCKDOWN MIRATI"

"Vista la situazione potrebbe essere necessario immaginare qualche misura più stringente tra cui il ritorno a scuola in dad invece che in presenza e una serie di interventi, tra cui anche dei lockdown, magari mirati sui territori messi peggio", dice all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’università Statale di Milano.

Insomma le misure messe in campo, secondo l’esperto, "non sono sufficientemente incisive" perché si abbia un effetto immediato che freni la corsa dei contagi. Ma cos’è che non ha funzionato, è colpa dei vaccini? "No - risponde netto il virologo - il problema è la diffusività e la contagiosità della variante Omicron. Il vaccino perde un po’ la capacità di evitare l’infezione ma comunque - sottolinea - ci sta garantendo un decorso più tranquillo nella maggior parte dei casi, il problema però è che purtroppo i casi sono tanti".

RASI: "2 SETTIMANE DI SCUOLA IN DAD SAREBBERO MOLTO IMPORTANTI"

"Parlo a titolo assolutamente personale: per me due settimane di Dad sarebbero molto importanti, perché se oggi siamo a 200mila casi, per lo più sottostimati, immaginiamo tra una settimana cosa vedremo", afferma dal canto suo Guido Rasi, consulente del Commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, aggiungendo che - a suo personale giudizio - "se non facciamo due settimane adesso poi dovremo fare una cosa frammentata nei prossimi tre mesi".

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