COVID, OMS:50MILA MORTI IN 7 GIORNI NEL MONDO.CALO OVUNQUE TRANNE CHE IN EUROPA

In Italia ulteriori 2.772 contagi e altri 37 morti - I dati dalle Regioni - Green pass obbligatorio al lavoro, le regole da domani

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Covid, Oms: 50mila morti in 7 giorni nel mondo. Calo ovunque tranne che in Europa

cms_23480/1.jpgIl numero settimanale di morti legate a Covid-19 "sta diminuendo in ogni regione, tranne che in quella europea". Nel mondo "siamo ora al livello più basso da quasi un anno. Ma quasi 50.000 decessi" in 7 giorni "è ancora un livello alto in modo inaccettabile, e il numero reale è sicuramente più elevato". E’ quanto ha sottolineato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante il consueto briefing sulla situazione Covid.

Il dg ha citato proprio la regione europea dell’Oms, "dove diversi Paesi stanno affrontando nuove ondate di casi e decessi. E, naturalmente, le morti sono più alte nei Paesi e nelle popolazioni con il minor accesso ai vaccini Covid", ha puntualizzato.

Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità è poi tornato a lanciare un monito sulla necessità di vaccinare equamente tutto il mondo. "Ci vuole una cooperazione globale" sul fronte della vaccinazione contro il Covid. "I Paesi che continuano a lanciare booster", campagne di terze dosi, "ora stanno effettivamente impedendo ad altri Paesi di vaccinare le loro popolazioni più a rischio. L’offerta è limitata. Alla fine, questo è un gioco a somma zero" ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Oggi "3 Paesi non hanno ancora neanche iniziato a vaccinare: Burundi, Eritrea e Corea del Nord", ha elencato il dg. "Circa la metà dei Paesi rimanenti è vincolata dall’offerta: hanno un programma di vaccinazione in corso, ma non hanno abbastanza scorte per accelerare abbastanza per raggiungere l’obiettivo". La conseguenza è che "56 Paesi che sono stati effettivamente esclusi dal mercato globale dei vaccini non sono stati in grado di raggiungere l’obiettivo di vaccinare il 10% della loro popolazione entro la fine di settembre. Ancora più Paesi rischiano di perdere l’obiettivo del 40% entro la fine del 2021".

Un altro gruppo "è vincolato dalla capacità" della propria macchina vaccinale, "specialmente i Paesi colpiti da fragilità, conflitti o violenza. L’Oms e i suoi partner stanno lavorando con quei Paesi per rafforzare le capacità tecniche e logistiche sul campo per implementare i vaccini", ha concluso Tedros, ma "serve più cooperazione globale".

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cms_23480/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 2.772 contagi e altri 37 morti

Sono 2.772 i nuovi contagi da coronavirus in Italia, secondo i dati del bollettino Covid-19 della Protezione Civile e del ministero della Salute.

Si registrano altri 37 morti. I nuovi decessi portano a 131.421 il totale delle vittime da inizio emergenza. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 278.945 tamponi, con un tasso di positività che sale all’1%.

In calo le persone ricoverate in ospedale con sintomi che sono 2.552, con un calo di 113 persone, mentre sono 367 i ricoverati in terapia intensiva (- 3), con 19 ingressi nelle ultime 24 ore. Sono 4.495.215 i guariti (+ 4.827 ) e 80.451 gli attualmente positivi (-2.095).

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I dati dalle Regioni

LOMBARDIA - Sono 307 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano 5 decessi.

CAMPANIA - Sono 280 i contagi da coronavirus.Si registrano 4 decessi.

ABRUZZO - Sono 56 i nuovi contagi da coronavirus. Non si registrano decessi.

BASILICATA - Sono 17 i contagi da coronavirus. Si registra 1 decesso.

PUGLIA - Sono 86 i contagi da coronavirus. Si registra 1 decesso.

TOSCANA - Sono 215 i contagi da coronavirus. Si registrano 2 decessi.

FRIULI VENEZIA GIULIA - Sono 95 i nuovi contagi da coronavirus.Si registra 1 decesso.

SARDEGNA - Sono 35 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano 2 decessi.

PIEMONTE - Sono 195 i nuovi contagi di coronavirus. Si registra 1 decesso.

LAZIO - Sono 194 i nuovi contagi da coronavirus. Si registrano 4 decessi.

SICILIA - Sono 304 i contagi da coronavirus. Si registrano 6 decessi di cui solo uno è avvenuto ieri, mentre gli altri si riferiscono ai giorni precedenti.

VALLE D’AOSTA - Sono 5 i nuovi contagi da coronavirus. Non si registrano decessi.

CALABRIA - Sono 141 i contagi da coronavirus. Si registrano 2 decessi.

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cms_23480/Green_pass_Italia.jpgGreen pass obbligatorio al lavoro, le regole da domani

Green pass Italia obbligatorio anche al lavoro da domani, 15 ottobre.

Tra meno di 24 ore scatteranno infatti le nuove regole e linee guida contenute nel Dpcm firmato da Draghi relative all’obbligo di possesso e di esibizione della certificazione verde Covid da parte del personale delle pubbliche amministrazioni e aziende.

Ma chi deve averlo, come funziona e cosa succede se il lavoratore ne è sprovvisto?

Ecco tutto quello che c’è da sapere.

COSA DICE IL DPCM: CHI DEVE AVERLO, COSA CAMBIA, CHI VERIFICA

Secondo il Dpcm firmato dal premier, "oltre ai lavoratori dipendenti della singola amministrazione, sono soggetti all’obbligo i dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia, di ristorazione, di manutenzione, di rifornimento dei distributori automatici, i consulenti e collaboratori e i prestatori o frequentatori di corsi di formazione, come pure i corrieri che recapitano all’interno degli uffici posta d’ufficio o privata. Sono esclusi soltanto gli utenti", si sottolinea.

"I soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde potranno utilizzare i documenti rilasciati dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. I soggetti sprovvisti di certificazione verde dovranno essere allontanati dal posto di lavoro - ricorda Palazzo Chigi - Ciascun giorno di mancato servizio, fino alla esibizione della certificazione verde, è considerato assenza ingiustificata, includendo nel periodo di assenza anche le eventuali giornate festive o non lavorative. In nessun caso l’assenza della certificazione verde comporta il licenziamento".

"Il soggetto preposto al controllo è il datore di lavoro, che può delegare questa funzione con atto scritto a specifico personale, preferibilmente con qualifica dirigenziale. Le linee guida lasciano libero il datore di lavoro di stabilire le modalità attuative. Il controllo potrà avvenire all’accesso, evitando ritardi e code durante le procedure di ingresso, o successivamente, a tappeto o su un campione quotidianamente non inferiore al 20% del personale in servizio, assicurando la rotazione e quindi il controllo di tutto il personale".

"Per le verifiche, sarà possibile usare l’applicazione gratuita Verifica C-19. Inoltre, saranno fornite alle amministrazioni applicazioni e piattaforme volte a facilitare il controllo automatizzato, sul modello di quanto avvenuto per scuole e università". Il Dpcm prevede anche maggiore flessibilità negli orari di ingresso e di uscita. "Ogni amministrazione - viene infatti precisato - anche al fine di non concentrare un numero eccessivo di personale sulle mansioni di verifica della certificazione verde, dovrà provvedere ad ampliare le fasce di ingresso e di uscita dalle sedi di lavoro del personale alle proprie dipendenze. Sarà quindi consentito il raggiungimento delle sedi di lavoro stesse e l’inizio dell’attività lavorativa in un più ampio arco temporale".

LE FAQ: CONTROLLI, LAVORATORI NON VACCINATI PER MOTIVI DI SALUTE, SANZIONI, SMART WORKING

A chi spettano i controlli - Ogni amministrazione o azienda è autonoma nell’organizzare i controlli. I datori di lavoro definiscono le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro. "È opportuno utilizzare modalità di accertamento che non determinino ritardi o code all’ingresso. Nelle pubbliche amministrazioni l’accertamento, che dovrà avvenire su base giornaliera, prioritariamente nella fascia antimeridiana della giornata lavorativa, potrà essere generalizzato o a campione, purché in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione che assicuri, nel tempo, il controllo su tutto il personale dipendente", spiega Palazzo Chigi. Oltre all’app VerificaC19, saranno rese disponibili per i datori di lavoro, pubblici e privati, specifiche funzionalità che consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni. Tali verifiche potranno avvenire attraverso: l’integrazione del sistema di lettura e verifica del QR code del certificato verde nei sistemi di controllo agli accessi fisici, inclusi quelli di rilevazione delle presenze, o della temperatura; per gli enti pubblici aderenti alla Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell’economia e delle finanze, l’interazione asincrona tra la stessa e la Piattaforma nazionale-DGC; per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA, l’interazione asincrona tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC; per le amministrazioni pubbliche con almeno 1.000 dipendenti, anche con uffici di servizio dislocati in più sedi fisiche, una interoperabilità applicativa, in modalità asincrona, tra i sistemi informativi di gestione del personale del, e la Piattaforma nazionale-DGC.

Chi non è vaccinato per motivi di salute - Cosa succede a chi non può ricevere il vaccino per motivi di salute? "I soggetti che, per comprovati motivi di salute, non possono effettuare il vaccino contro il COVID-19, dovranno esibire un certificato contenente l’apposito ’QR code’ in corso di predisposizione", si legge nelle Faq. "Nelle more del rilascio del relativo applicativo, il personale esente – previa trasmissione della relativa documentazione sanitaria al medico competente dell’amministrazione di appartenenza – non potrà essere soggetto ad alcun controllo".

Cosa succede se il Green pass è in arrivo - Per chi ha diritto al green pass ma non ha ricevuto ancora il certificato, "sarà possibile avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta".

Le sanzioni per chi non possiede la certificazione - "Il lavoratore, pubblico o privato, è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass" se si presenta al lavoro senza il certificato. Il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza green pass va incontro ad una multa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore. "Oltre alla retribuzione, non sarà più versata al lavoratore senza green pass qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio", si legge nelle Faq. Il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole sul green pass rischia una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro.

Smart working e dipendenti pubblici - Non sono consentite deroghe sull’obbligo del Green pass per i dipendenti pubblici e senza certificato verde non si può ricorrere allo smart working: non è consentito infatti in alcun modo individuare i lavoratori da adibire a lavoro agile sulla base del mancato possesso del green pass o dell’impossibilità di esibire la certificazione. Il possesso del certificato verde e la sua esibizione sono condizioni che devono essere soddisfatte al momento dell’accesso al luogo di lavoro. Il lavoratore che dichiari il possesso del Green pass ma non sia in grado di esibirlo deve essere considerato assente ingiustificato e non può in alcun modo essere adibito a modalità di lavoro agile.

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