CRIMINI IN FAMIGLIA, E’ STATA APPROVATA LA LEGGE CHE TUTELA GLI ORFANI

Ai figli delle vittime vengono assicurati assistenza medico-psicologica, patrocinio gratuito e reversibilità della pensione

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E’ stata approvata all’unanimità, la proposta di legge per la tutela ed il sostegno ai figli rimasti orfani a seguito di un crimine domestico. E finalmente è stato riempito un vuoto legislativo.

cms_5691/2.jpgPrima firmataria della legge è l’On. Fabrizia Giuliani, membro Pd, in commissione giustizia alla Camera, da sempre impegnata sui temi legati alla violenza (ricordiamo Codice Rosa), alle pari opportunità ed alle politiche di genere. La proposta di legge si propone di rafforzare il sistema di tutele per i figli rimasti orfani a seguito di un crimine domestico: si riferisce, dunque, ai figli minorenni e maggiorenni economicamente non autosufficienti della vittima di un omicidio commesso dal coniuge, anche legalmente separato o divorziato, dalla parte dell’unione civile, anche se l’unione è cessata e da una persona che è o è stata legata da relazione affettiva e stabile convivenza con la vittima. La legge prevede anche un inasprimento delle pene per chi uccide il proprio coniuge: fino ad oggi l’assassino poteva cavarsela con 11 anni di carcere, il testo approvato da poco prevede invece l’ergastolo.Per i figli delle vittime ci sarà assistenza medico-psicologica, difesa già nelle prime fasi del processo penale, accesso gratuito al patrocinio a spese dello Stato, a prescindere dal reddito e reversibilità della pensione.

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La legge, che istituisce un fondo di garanzia per i figli delle vittime di violenze domestiche, ha ottenuto in Parlamento una maggioranza molto ampia di voti favorevoli ed è sicuramente una legge importante. Per il principio che in essa si stabilisce per cui l’uccisione del partner civile o del convivente viene equiparato a quello dei genitori o dei figli e rientra nella fattispecie aggravata per la quale è prevista la pena dell’ergastolo ma soprattutto, a mio avviso, per i bambini e per i ragazzi che ne usufruiranno perché quello che con la legge si riconosce è il loro diritto ad un risarcimento immediato e certo del danno ricevuto, alla reversibilità della pensione da cui definitivamente si esclude - come prima non accadeva - l’autore del delitto e alla gratuità delle spese legali che per loro verranno sostenute. Quello che non sarà più possibile, con questa legge, è che, scontata la pena, l’omicida usufruisca - come è accaduto in passato - della pensione della vittima.

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A decorrere dal 2017, inoltre, si incrementa di 2 milioni di euro, la dotazione del Fondo di rotazione per le vittime della mafia, dell’usura e dei reati intenzionali violenti, che viene destinato ora anche agli orfani per crimini domestici e ridenominato di conseguenza. In particolare tale incremento è destinato all’erogazione di borse di studio per gli orfani, al finanziamento del loro reinserimento lavorativo e alla copertura delle spese per l’assistenza psicologica e sanitaria. La disposizione specifica poi che almeno il 70% dei due milioni di euro dovrà essere destinato agli orfani minorenni e il restante agli orfani maggiorenni non economicamente autosufficienti.

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La filosofia di questa legge, dunque, si inserisce in un percorso di continuità con altre misure normative approvate da questo Parlamento nel corso della legislatura, in seguito all’atto che ha aperto questa legislatura, - quale la ratifica della Convenzione di Istanbul - e alle norme che hanno seguito l’approvazione di quella Convenzione, come la legge n.119 del 2013 e altre disposizioni.Una legge necessaria, giusta. Perché chi subisce la perdita violenta di un genitore non può essere lasciato da solo ad affrontare le terribili conseguenze, sul piano personale, sociale e lavorativo, che ciò comporta.

Adesso si passerà al Senato, che, auspichiamo, metta in calendario e approvi rapidamente il testo appena approvato.

Mary Divella

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