CRISI DI GOVERNO IN ESTONIA
La coalizione si sta sgretolando
La coalizione di governo dell’Estonia è in crisi dopo che la prima ministra Kaja Kallas ha accusato alcuni suoi alleati di andare contro i valori della nazione.
In carica da più di un anno e mezzo, la premier del Paese Baltico e leader del partito centrista dei Riformatori ha chiesto al presidente Alar Karis e di conseguenza ha fatto licenziare sette ministri del Partito di Centro, accusandoli di avere mantenuto diversi contatti con la Russia anche dopo l’invasione dell’Ucraina.
“La situazione della sicurezza in Europa non mi dà alcuna opportunità di continuare a cooperare con il partito del Centro, che non è in grado di mettere gli interessi dell’Estonia al di sopra di quelli del partito”, ha detto Kallas, enfatizzando che il Centro stava lavorando attivamente contro i valori fondamentali dell’Estonia.
Inoltre i Riformatori accusano apertamente il Partito di Centro e il suo leader, Jüri Ratas, di promuovere gli interessi della Russia, con cui l’Estonia condivide un confine di circa trecento chilometri.
Anche se il Partito di Centro ha posizioni perlopiù centriste – nel Parlamento Europeo siede col gruppo liberale di Renew – buona parte del suo elettorato è composto da estoni di etnia russa, e negli anni è stato spesso accusato di un atteggiamento eccessivamente morbido con la Russia del presidente Vladimir Putin.
Kallas è diventata una delle figure occidentali più accese in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, sostenendo che l’Europa e gli Stati Uniti devono fare di più per sconfiggere Mosca sia militarmente che attraverso le sanzioni. L’Estonia ha dato più sostegno militare all’Ucraina pro capite di qualsiasi altro paese.
Le intenzioni delle premier appaiono del tutto chiare: desiderano formare rapidamente una nuova coalizione operativa con due partiti più piccoli. Tuttavia se la sua azione si rivelerà fallimentare lascerà il terreno a Jüri Ratas, leader del Centro ed ex primo ministro, il quale avrà l’opportunità di cercare di formare un proprio governo alternativo.
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