CYBERBULLISMO: DICHIARATO ESTINTO IL REATO DI ISTIGAZIONE AL SUICIDIO
PER I CINQUE RAGAZZI ACCUSATI DELLA MORTE DI CAROLINA PICCHIO
La quattordicenne Carolina Picchio in una fredda notte di gennaio del 2013 decide di lanciarsi giù dalla finestra della sua cameretta dopo avere visto sul telefonino un filmato a sfondo sessuale girato da alcuni suoi amici durante una festa in cui probabilmente aveva ecceduto nel bere e non era del tutto presente a se stessa. Il filmato aveva ottenuto in poco tempo duemila e seicento likes, commenti ironici, una pioggia di insulti e frasi infamanti delle quali la povera Carolina non ha retto il peso, schiacciata dalla vergogna.
Prima di lanciarsi nel vuoto la quattordicenne aveva lasciato un bigliettino d’addio in cui aveva fatto i nomi di quei cinque amici che l’avevano ripresa nel filmato, i giovani finirono a processo e durante il suo lungo svolgimento avevano ottenuto la “messa alla prova” in quanto i giudici avevano riconosciuto in loro un sincero ravvedimento, Paolo Picchio, il papà di Carolina aveva dichiarato: “spero con tutto il cuore che dimostrino anche nel futuro il pentimento, io posso capire, ma il perdono spetta a Dio”.
Dopo quasi sei anni si è chiuso un processo che ha riconosciuto responsabili i cinque ragazzi per la morte di Carolina, ma avendo terminato il tempo di messa alla prova e avendo superato tutti gli step a cui erano stati sottoposti il reato è stato dichiarato estinto lasciando la loro fedina penale immacolata. Paolo Picchio al termine del lungo processo ha dichiarato: “Dopo quasi sei anni si chiude un cerchio, quei ragazzi hanno capito e spero con tutto il cuore che lo dimostrino anche in futuro”.
Il papà di Carolina nel ricordo di sua figlia non si è fermato al processo ai responsabili della morte di sua figlia, ma ha continuato a battersi tanto da diventare un simbolo della lotta al bullismo e al cyberbullismo riuscendo a mettere in piedi una fondazione in ricordo di sua figlia e che porta il suo nome. Ogni giorno incontra migliaia di studenti in tutta Italia per dire il suo forte no al bullismo nella consapevolezza che il sacrificio di Carolina non sia stato inutile, oggi siamo tutti più consapevoli che il cyberbullismo non può essere mai derubricato ad una semplice ragazzata. Alla domanda più frequente che li viene rivolta: “oggi ha perdonato quei ragazzi che hanno fatto tanto male a Carolina?” il coraggioso papà ha sempre una sola risposta: “io posso capire, ma il perdono spetta a Dio”.
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