Caso Sava: le strazianti esequie delle tre vittime

La tragedia familiare messa in atto da un carabiniere

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Nei giorni scorsi, nella Chiesa intitolata a San Giovanni Battista presso il Comune di Sava (Ta), hanno avuto luogo le esequie delle tre vittime tragicamente scomparse nell’eccidio di sabato 18 novembre per mano dell’appuntato Raffaele Pesare, parente delle stesse. Il militare è in stato di arresto al Policlinico di Bari per aver ammazzato suo padre Damiano, di 85 anni, sua sorella Maria Pasana, di 50 anni, e suo cognato Salvatore Bisci, di 69 anni, prima di tentare il suicidio sparandosi al mento con la pistola d’ordinanza. Alle esequie dei defunti, all’interno della chiesa e in P.za San Giovanni, ha partecipato una gran moltitudine di persone, accorse a porgere l’ultimo saluto ai loro cari compaesani. L’omelia, officiata dal Vescovo di Oria, Mons. Vincenzo Pisanello, e coadiuvata da don Fernando Mancino, è stata straziante ma al contempo commovente per i presenti che, con molto garbo, hanno rispettato il silenzio dei pochi familiari presenti al rito funebre. Stordito in una profonda commozione comprovata, era presente anche il figlio di Maria Pasana e Salvatore, di soli 11 anni che, dopo aver appreso la triste notizia, ha voluto rendere omaggio alla memoria dei carissimi genitori e del nonno. Il bambino, al momento dell’efferata strage compiuta dallo zio militare, era ancora fuori di casa.

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La motivazione della strage si basa, probabilmente, su dissidi per motivi economici legati ai proventi della raccolta delle olive nei terreni del padre, o verosimilmente a una eredità trasmessa in circostanze da appurare. Non appena i militari sono giunti nell’abitazione di via Giulio Cesare, a Sava, è stato realizzato un filmato nell’abitazione. Al corteo che ha accompagnato i feretri nell’ultimo viaggio era presente anche il sindaco di Sava, l’Avv. Dario Iaia, che indossava rigorosamente la fascia tricolore e che per domenica 26 novembre aveva indetto il lutto cittadino. Tra le autorità presenti, c’era anche il comandante provinciale dei carabinieri Andrea Intermite. «Preghiamo - ha detto mons. Pisanello - affinché nostro Signore accolga questi fratelli tragicamente strappati alla vita», frase ancestrale ma carica di denso significato per i credenti cristiani. In un corteo composto, singolarmente, dai tre carri funebri, i feretri sono arrivati in chiesa intorno alle 9.00 del mattino dall’Ospedale SS.Annunziata di Taranto, dove per quasi una settimana sono stati tenuti in stasi per l’esame autoptico. L’interminabile perizia è servita restituire le salme ai parenti, che hanno atteso per una settimana le dolorose esequie. Il primo cittadino, commosso dai tragici eventi del 18 novembre, ha scritto una lettera ai dirigenti delle scuole e istituti presenti sul territorio comunale, sollecitando la presenza al corteo di una rappresentanza di ogni istituzione scolastica. Era presente anche una piccola delegazione dei compagni di scuola dell’undicenne che, al termine del rito funebre, avrebbe fatto volare in cielo in memoria delle tre vittime delle lanterne cinesi.

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I feretri, prima di essere trasferiti al cimitero dove lunedì mattina sono stati tumulati, hanno attraversato la Piazza tra gli applausi dei presenti, mentre venivano portati a spalla davanti alla loro abitazione per l’ultimo saluto.

Alla cerimonia funebre, oltre ai parenti dei defunti, era presente anche uno dei figli del carabiniere autore della luttuosa vicenda, il maggiore, di 24 anni. Ad accompagnare i feretri la giunta comunale, a cui si sono accodati il Comandante della Stazione Carabinieri di Sava e il Comandante dei Carabinieri della Stazione di Manduria, insieme a tanti altri militari dell’Arma.

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Il paese gira pagina, ma il segno della tragedia rimane inciso nella mente e nel cuore di ciascun concittadino del Comune di Sava. Con la celebrazione dei funerali delle tre vittime si chiude questa triste ed efferata storia di cronaca nera. La gente accorsa è ancora attonita, scossa sul perché sia potuta accadere una tragedia del genere. La follia, purtroppo, esiste ed è presente come lo è la ragione. Da alcune indiscrezioni trapelate in merito ai referti dell’esame autoptico, c’era poco ancora da scoprire con l’autopsia eseguita dal medico legale Dr. Alberto Tortorella sui tre corpi. Una formalità dettata dalle procedure che non ha potuto aggiungere niente, o quasi, a quello che è stato già riscontrato durante il primo esame necroscopico svolto nell’immediatezza dei fatti. Tutte e tre le vittime, verosimilmente, sono morte quasi subito per le ferite d’arma da fuoco al volto, al collo e al torace. Ma ancora non è dato sapere la verità dei fatti, così come accaduti. Nel lungo esame autoptico, il medico legale incaricato dal procuratore aggiunto Maurizio Carbone, con il sostituto procuratore Maria Grazia Anastasia, ha potuto constatare con certezza solo questo. Il resto, di scarso significato considerando i fatti, si saprà dopo i canonici sessanta giorni necessari ai tecnici per fornire l’esito degli esami istologici e tossicologici sulle parti anatomiche studiate.

I funerali delle tre vittime: https://www.youtube.com/watch?v=7KtpVBmKKtk

Vincenzo Ludovico

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