Conte ai renziani: "No a giochini"

Deficit al 2,2% nel 2020 - Legge elettorale, Calderoli deposita referendum - M5S, rush finale per capigruppo - Renzi: "Italia Viva arriverà a 50 parlamentari e 100 sindaci"

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Conte ai renziani: "No a giochini"

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Un monito, ma anche un altolà a chi vorrebbe far passare il suo governo come un esecutivo pronto ad alzare l’Iva, e dunque in procinto di aumentare le tasse. A quanto apprende l’Adnkronos, ieri nel teso vertice di maggioranza andato in scena nella notte a Palazzo Chigi sulla nota di aggiornamento del Def, il premier Giuseppe Conte è intervenuto sui rapporti tra dem e renziani di Italia Viva, che hanno superato i livelli di guardia.

E lo ha fatto snocciolando il programma di governo. "C’è il taglio del cuneo fiscale - avrebbe detto il presidente del Consiglio rivolto soprattutto alla componente renziana del governo - lo faremo, mettendo più soldi nelle buste paga dei lavoratori; c’è la lotta all’evasione fiscale, la porteremo avanti; ridurremo le tasse, modernizzeremo e digitalizzeremo il Paese. Deve essere un governo di svolta, lo sarà".

"Quindi, non fate giochini, nessuno vuole aumentare l’Iva - le parole del premier riportate all’Adnkronos - nessuno vuole alzare le tasse. Manca qualche miliardo? Lo troveremo, ma è inutile fare caos". Da qui la richiesta del premier di avanzare richieste concrete da mettere sul tavolo evitando così rimodulazioni dell’imposta sul valore aggiunto.

Deficit al 2,2% nel 2020

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Il rapporto deficit pil nel 2020 sarà pari al 2,2% (stesso numero previsto per quest’anno). Mentre nel 2021 dovrebbe scendere all’1,8 e nel 2022 all’1,4%. I dati sono contenuti nella bozza della nota di aggiornamento al Def. Il prodotto interno lordo nel 2020 crescerà dello 0,6% e nel 2021 dell’1%. Mentre per quest’anno si fermerà allo 0,1%.

"Il consolidamento di bilancio del prossimo triennio avrà come obiettivo prioritario evitare l’inasprimento della pressione fiscale prevista dalla legislazione vigente". Così il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nella bozza della Nadef. "In questo primo esercizio - aggiunge - oltre ad evitare l’aggravio di 23 miliardi di Iva sui consumi e da ultimo sulla crescita e l’occupazione, l’esecutivo intende iniziare ad alleggerire il carico fiscale sul lavoro, rifinanziare gli investimenti pubblici e facilitare l’accesso delle famiglie all’istruzione prescolare".

Legge elettorale, Calderoli deposita referendum
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(Francesco Saita) - "Io sono favorevole all’elezione diretta del presidente della Repubblica, assolutamente favorevole, ci sarà poi da discutere sui poteri del capo dello Stato, nel frattempo la Lega punta all’elezione diretta dell’inquilino del Colle". Lo sottolinea all’AdnKronos il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, che questa mattina ha depositato in Cassazione il quesito referendario per l’abrogazione della quota proporzionale dalla legge elettorale. "Chiederemo questa cosa" dell’elezione diretta del Presidente, aggiunge il leghista, "attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare che presenteremo".

Intanto "otto regioni, da nord a sud, hanno deliberato la proposta di un referendum abrogativo della legge elettorale in modo tale che nasca un sistema completamente maggioritario", dice il vicepresidente del Senato, carte alla mano, entrando prima del previsto, questa mattina, alla Corte di Cassazione di Roma, per depositare il quesito referendario su cui la Lega di Salvini vuole arrivare al voto in primavera. Anticipando che la partita aperta dalla Lega potrebbe spingersi fino all’elezione diretta del capo dello Stato. "Si creerà un fronte popolare per la raccolta delle firme per l’elezione diretta del capo dello Stato" osserva ancora Calderoli: un fronte "che credo possa essere auspicabile in tutto il Paese".

Per ora però c’è da affrontare il nodo della Consulta, che dovrà esprimersi sulla legittimità del referendum leghista. Che però Calderoli dice di non temere. "Assolutamente no, non temo rifiuti dalla Corte costituzionale", assicura il vicepresidente del Senato. Per poi mettere sull’altolà il Parlamento se procederà a fare una nuova legge. "Ho invocato i forconi - spiega - nel caso qualcuno all’ultimo momento dovesse fare la furbizia, cambiando la legge per non fare il referendum", dice ai cronisti, puntando il dito contro "questi tentativi truffaldini dell’ultimo momento" da parte dei parlamentari.

"A me - rimarca il leghista - sembrerebbe uno che va a rubare il lecca-lecca ai bambini e che va a modificare la legge all’ultimo momento". Nel breve, la mossa referendaria della Lega vuole dunque fermare possibili intese di governo su una nuova legge elettorale di tipo proporzionale, in grado di mettere ai margini il Carroccio. L’uomo dei regolamenti della Lega resta oltre due ore al Palazzaccio, ma non c’è nessun giallo. I consiglieri regionali del Carroccio, uscendo insieme a lui, parlano solo di lungaggini burocratiche. "Ci hanno fatto aspettare prima mezz’ora - dice un abruzzese - poi da una stanza all’altra, ma non c’è stato niente che è andato storto". "Missione compiuta", conclude il vicepresidente del Senato.

M5S, rush finale per capigruppo

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Rush finale per l’elezione dei capigruppo 5 Stelle di Camera e Senato. Secondo quanto viene riferito da fonti M5S a Montecitorio, la votazione per il nuovo capogruppo alla Camera dovrebbe tenersi già questa settimana, "probabilmente mercoledì o giovedì". Sono undici i deputati che si sono fatti avanti per la poltrona di presidente del gruppo (anche se alcuni di loro si sarebbero già ritirati dalla corsa).

Tra i nomi in pole ci sono quelli di Francesco Silvestri e Anna Macina, attuale capogruppo in Commissione Affari Costituzionali, la quale ha già pronta la sua squadra in caso di elezione: a ricoprire il ruolo di vicepresidente sarebbe Sergio Battelli, mentre l’imprenditore irpino Michele Gubitosa è stato indicato come possibile tesoriere. Cosimo Adelizzi, Maria Soave Alemanno e Andrea Giarrizzo sono i nomi scelti come delegati d’Aula.

Il team di Silvestri sarebbe invece composto da: Riccardo Ricciardi (vice); Filippo Scerra (tesoriere); Daniele Del Grosso, Nicola Provenza, Simona Suriano (delegati). Per quanto riguarda Palazzo Madama, per il posto di capogruppo lasciato vacante da Stefano Patuanelli sono in corsa: Danilo Toninelli, Andrea Cioffi, Gianluca Perilli, Stefano Lucidi, Marco Pellegrini.

Renzi: "Italia Viva arriverà a 50 parlamentari e 100 sindaci"

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"Italia Viva si ingrandirà ancora di più, arriveremo a 50 parlamentari, presto un centinaio di sindaci". È un passaggio dell’intervista di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a ’Il Foglio’. "Manovra? Quello che potremo fare per evitare l’aumento delle tasse lo faremo", aggiunge. Capitolo giustizia: "Sul sorteggio al CSM sono più d’accordo con il ministro Bonafede che con Andrea Orlando".

"Con Andrea ricordo una bella discussione a Palazzo Chigi in cui io proponevo il sorteggio, ispirato da Gratteri, e lui che mi spiegava la sua contrarietà e l’impossibilità tecnica di farlo - afferma il leader di Italia Viva - Se si arriva al sorteggio per il Csm personalmente ci sto. Anche perché l’ipocrisia di chi finge che solo qualche corrente facesse le cene per accordarsi sugli incarichi direttivi è ipocrisia pura’’.

Redazione

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