Coronavirus, 100 milioni di dosi di vaccino entro fine anno

27967 i morti in Italia. Brusaferro (Iss): "Casi in decrescita in tutte le regioni"

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AstraZeneca e l’Università di Oxford annunciano un accordo per lo sviluppo e la distribuzione globale del potenziale vaccino allo studio presso l’ateneo britannico volto a prevenire l’infezione da Sars-CoV-2, dal nome provvisorio ChAdOx1 nCoV-19. Il siero è in fase di sviluppo presso il Jenner Institute di Oxford e, in base all’accordo, AstraZeneca sarà responsabile dello sviluppo e della produzione e distribuzione mondiale del vaccino.

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"Mentre Covid-19 continua a impadronirsi del mondo - sottolinea Pascal Soriot, amministratore delegato AstraZeneca in una nota - è urgente la necessità di un vaccino. Questa collaborazione riunisce le competenze di livello mondiale dell’Università di Oxford in vaccinologia e le capacità globali di sviluppo, produzione e distribuzione di AstraZeneca. La nostra speranza è che, unendo le forze, possiamo accelerare la disponibilità di un vaccino: puntiamo - ha dichiarato al ’Financial Times’ - ad avere i primi 100 milioni di dosi entro la fine dell’anno, dando priorità alle categorie a rischio".

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Il Gruppo Irbm di Pomezia, che sta collaborando con Oxford per i trial clinici del vaccino, "si congratula con Oxford University e lo Jenner Institute per l’accordo raggiunto con la multinazionale AstraZeneca al fine di imporre un’accelerazione ulteriore alla finalizzazione del vaccino ChAdOx1 nCoV-19. In virtù dell’accordo AstraZeneca sarà responsabile dello sviluppo, della produzione e distribuzione del vaccino a livello mondiale. Inoltre la partnership prevede di adottare un modello not-for-profit per la durata della pandemia".

"Contestualmente - si annuncia - Advent" la divisione vaccini di Irbm, "prosegue le attività per la messa a punto e la produzione delle dosi necessarie alle prossime fasi di sperimentazione clinica. Inoltre, insieme alla capogruppo Irbm, è stato già rinnovato sia ai partner del progetto che al Governo italiano l’impegno di continuare a mettere la propria expertise specifica e la propria capacità produttiva a disposizione del programma al fine di supportare le successive fasi di sviluppo, validazione e produzione del vaccino".

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cms_17299/LOGO-PROTEZIONE-CIVILE-NAZIONALE.jpgSecondo i dati diffusi dalla Protezione Civile, nelle ultime 24 ore sono stati registrati 285 decessi. Il totale arriva a 27967. I guariti sono 75945, con un incremento record di 4693 rispetto a ieri. I casi attualmente positivi sono 101551, con una diminuzione di 3106 rispetto alle cifre precedenti. In isolamento domiciliare 81708 persone, mentre 18149 sono ricoverate con sintomi e 1694 (-101) sono in terapia intensiva: tutti dati in discesa rispetto a ieri.

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"La curva continua a decrescere come numero di casi, e vediamo una decrescita in tutte le regioni". Lo ha affermato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa per fare il punto su Covid-19 in Italia. "Rispetto agli inizi di aprile - ha aggiunto - il numero di regioni con casi limitati sta aumentando".

"La stima" dell’indice di contagiosità "Rt in tutte le regioni è sotto l’1, anche considerato il range che utilizziamo per la stima, e questo è un dato molto positivo, conseguenza delle misure adottate nel nostro Paese e dell’adesione dei cittadini a queste misure", ha sottolineato poi aggiungendo: "Le zone rosse si sono ridotte: ora sono in zona rossa 74 comuni in 7 regioni. E sono la testimonianza a livello locale della capacità di individuare i focolai e di intervenire per contenerli".

"Ci sono 6.395 casi in individui di nazionalità straniera - ha fatto sapere ancora Brusaferro - La loro curva è uguale a quella dei cittadini italiani. La letalità colpisce purtroppo sempre le età più elevate. Chi ha più di tre patologie è una quota che cresce: chi decede è perché ha delle comorbosità".

"Questo è un lavoro fatto da persone di scienza, che mettono al servizio del Paese conoscenze e modellistiche". Dalla scienza "arrivano indicazioni, poi è il Paese che sceglie le misure da adottare", ha detto ancora Brusaferro durante la conferenza stampa all’Iss. "Il nostro documento si conclude con delle raccomandazioni che nascono dai dati, e la prima è: non superiamo Rt uguale a 1". Abbiamo nuovi casi ogni giorno "e stimiamo che siano solo la punta di un iceberg", avverte Brusaferro. Altro punto essenziale è: "Muoviamoci passo dopo passo, che non è solo uno slogan di buon senso, ma uno slogan che nasce da questi modelli. Dobbiamo cercare di non muovere quelle funzioni che ci portano ad andare" a un Rt "sopra 1. Ricordando la necessità assoluta di mantenere il distanziamento sociale".

(fonte AdnKronos)

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