C’ERA UNA VOLTA LA MAFIA

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Quanta letteratura sull’organizzazione criminale nostrana più famosa, quanti film, quante parole si sono dette e quanti luoghi comuni sull’italiano tutto mafia, pizza e mandolino. Oggi le cose stanno cambiando, il nostro primato nazionale, orgogliosamente portato come una bandiera, è decaduto, e ci troviamo di fronte ad una nuova realtà, le “mafie allogene”, secondo una definizione della Direzione Investigativa Antimafia. Allogene, cioè minoranze che mantengono le loro identità culturali e politiche. E già qui si capisce quanto queste organizzazioni criminali siano penetrate nel tessuto sociale. Si parla in molti casi di balcanizzazione, con riferimento alle organizzazioni provenienti da Kosovo ed Albania, partite dal piccolo spaccio di marijuana, come coltivatori diretti, al più lucroso giro di affari legato ad eroina e cocaina. Prima intermediari poi importatori diretti. Il senso degli affari non manca nemmeno ai criminali nigeriani, padroni incontrastati dello spaccio a Palermo. Ormai Ballarò parla nigeriano. Poi ci sono i cinesi, le non nominabili triadi, più silenziosi perché rivolti verso i loro conterranei, ma - sempre secondo la DI - in via di espansione nel contesto sociale, in virtù dell’ampliamento del mercato cinese stesso. Tutte organizzazioni stanziali, radicate nel territorio, che sono andate a colmare i buchi lasciati dagli arrestati nostrani.

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La mafia del Brenta è stata sostituita dalla Ndrangheta che a sua volta ha perso il predominio al sud, lasciato in mano ai magrebini. Poi ci sono le gang di latinos in Lombardia e Piemonte, dedite al taglieggiamento e ai furti, e gli asiatici di varia provenienza, con le droghe come lo Shaboo in forte espansione. Dallo spaccio al gioco d’azzardo, dalla prostituzione al riciclaggio, tutti i segmenti d’affari sono coperti. Nella trattazione bisogna includere poi le organizzazioni in transito, come quelle russe dedite alla vendita di armi, che non disdegnano qualche passaggio nel Bel Paese. Il quadro tracciato è preoccupante, sembra impossibile decapitare questa Hydra, perché per una testa che si mozza – mi si passi il senso figurato - ne sorge un’altra, più feroce e scaltra. Le procure arrancano, le nuove tecnologie non possono nulla contro chi ha a disposizione mezzi sempre più nuovi ed efficaci, a partire dall’under web, la rete usata per entrare in contatto tra loro. Altro dato preoccupante riguarda la tratta di esseri umani, in mano ad organizzazioni di diverse provenienze, dall’Organizacija Georgiana alle Tong cinesi alla cosiddetta mafia bulgara. Così dobbiamo prepararci ad una nuova guerra, contro nuovi nemici, senza perdere d’occhio le realtà D.O.C. di casa nostra, e chissà, forse un domani leggeremo che il nuovo padrino è di origine estera, che mangia cibi etnici e che agli spaghetti preferisce il cous cous. C’era una volta la mafia e c’è tuttora.

Paolo Varese

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