DAL GOVERNO 12 MILIONI DI EURO PER CONTRASTARE LA VIOLENZA SULLE DONNE
Maria Elena Boschi, annuncia la creazione di una commissione per educare i giovani
Proprio mentre la madre di Sara Di Pietrantonio, trovata morta, pochi giorni fa, in via della Magliana a Roma, fa un appello contro il femminicidio durante i funerali di sua figlia nella chiesa di Santa Maria della Divina Grazia di Ponte Galeria, a poche centinaia di metri dal luogo in cui la ragazza è stata uccisa e data alle fiamme dall’ex ragazzo, Vincenzo Paduano, si contano tutte le vittime dall’inizio di questo 2016. Solo nell’ultimo mese, da Sara Di Pietrantonio, 22 anni, uccisa il 29 maggio, a Federica De Luca, 30 anni e Michela Baldo, uccise il il 6 e 7 giugno, ad Alessandra Maffezzoli, 46 anni, uccisa l’8 giugno. Quasi tutte vittime di violenza da parte degli uomini. Quasi tutte donne "punite" per aver chiuso la relazione con quelli che sono diventati i loro assassini.
Dall’inizio dell’anno, almeno 58 donne sono state uccise in Italia dal partner o, più spesso, da un ex. Oltre 155 da gennaio 2015. In quasi tutti i casi, a scatenare la furia omicida è la fine del rapporto, l’incapacità dell’uomo di accettare che la donna lo lasci e che l’amore finisca.
Proprio mentre Telefono Rosa chiede risposte al Governo e al ministro Boschi e lancia l’hashtag #quanteancora, è notizia recente che sono stati messi a disposizione 12 milioni di euro dal governo per il contrasto alla violenza sulle donne. Ieri, l’annuncio in un post su Facebook del Ministro Boschi, ministro per le Riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento che, dal 10 maggio scorso, ha ricevuto la delega per le Pari opportunità : “Gli ultimi, terribili, fatti di cronaca di questi giorni ci raccontano ancora una volta di violenza sulle donne. Ogni vita spezzata è un colpo al cuore, un nodo alla gola. Il primo pensiero va certamente alle famiglie e all’immenso dolore davanti alla vita di una figlia, una madre, una sorella portata via così. Poi, però, subito dopo ci dobbiamo chiedere cosa possiamo fare perché non accada ancora”, scrive il ministro commentando i femminicidi avvenuti nell’ultimo periodo. “Il governo – prosegue - ha istituito una commissione che dovrà valutare i progetti di attuazione del piano anti-violenza che mette a disposizione 12 milioni di euro per il contrasto alla violenza sulle donne. La battaglia contro il femminicidio e la violenza sulle donne può essere vinta, deve essere vinta”.
Le risorse serviranno a dare attuazione agli interventi per la valorizzazione dei progetti territoriali, per la formazione degli operatori impegnati negli interventi, per il sostegno all’emancipazione delle donne maltrattate e alle iniziative di prevenzione culturale della violenza sessuale e di genere, soprattutto sul fronte dell’educazione e del recupero. In apparenza, il piano non prevede inasprimenti delle pene, che non costituiscono un deterrente, ma interverrà sul problema culturale. Una sorta di "educazione sentimentale" a partire dai più giovani, in tutti quei luoghi di aggregazione dove “si formano le donne e gli uomini di domani, a cominciare ovviamente dalla scuola come prevede anche la "Buona scuola", prosegue la ministra nel suo post su Facebook. Perché ciò che ancora manca è quello scatto culturale per far crescere la cultura del rispetto della libertà delle donne. Perché la prima battaglia da vincere contro quella che è diventata una vera e propria carneficina al femminile è proprio quella culturale.
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