DATI EPIDEMIOLOGICI AMIANTO PUGLIA

La Puglia il focus dei dati epidemiologici delle malattie asbesto correlate

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Si è tenuta ieri a Taranto la conferenza stampa “Danno da Amianto” indetta da Osservatorio Nazionale Amianto e Unione Sindacale di Base, da anni impegnati nella tutela dell’ambiente e della salute, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione del rischio amianto in Puglia e di rimarcare la necessità della prevenzione primaria, secondaria e terziaria.

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Ezio Bonanni, Presidente ONA, Francesco Rizzo, Segreteria Nazionale USB, Mario Soggia (Legale USB Taranto), hanno presentato i dati delle rilevazioni epidemiologiche della città di Taranto e tutta la Puglia.

Nel dettaglio

Mesotelioma in Puglia: 1.600 casi (al novembre 2021 – pari al 4,5% su base nazionale, concentrati, quasi esclusivamente nell’area industriale di Taranto e di Bari, e più limitatamente di Foggia).

Mortalità del 93% entro i 5 anni, e una media di sopravvivenza dai 6 ai 9 mesi.

Tumore del polmone da amianto: 3.200 casi con mortalità dell’88% nei 5 anni. Una frazione in quanto il tumore del polmone è multifattoriale, e quindi incidono le abitudini tabagiche e gli altri cancerogeni (in particolare le condizioni di rischio per diossine, benzene, fumi, etc., così nell’ILVA come in Marina Militare Italiana). Conclusioni: 2.800 decessi per tumore del polmone al novembre 2021, per effetto di esposizione professionale ad amianto.

Impatto epidemiologico in Puglia dell’amianto in ordine alle altre malattie asbesto correlate - mesotelioma (pleura, peritoneo, pericardio e tunica vaginale del testicolo), tumore del polmone (Lista I INAIL); tumore alla faringe, allo stomaco, al colon (Lista II INAIL); tumore dell’esofago (Lista III)-: totale 1.000 decessi.

Il totale impatto epidemiologico, in Puglia, per le sole malattie asbesto correlate, è pari a 6.000 decessi, censiti fino al novembre 2021 (dato per difetto).

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FOCUS SU TARANTO 1993 – 2021

impatto epidemiologico dell’uso dell’amianto e degli altri cancerogeni.

Dettaglio dei dati epidemiologici di Taranto:

• 600 casi di mesotelioma nel periodo dal 1993 al novembre 2021 (complessivamente in Puglia negli ultimi venticinque anni sono stati censiti 1.600 casi di mesotelioma – 1.191 fino al 2015 – di questi il 40% soltanto a Taranto);

• 400% in più di casi di cancro tra i lavoratori impiegati nelle fonderie ILVA.

• 50% di cancri in più anche tra gli impiegati dello stabilimento, che sono stati esposti solo in modo indiretto.

• 500% di cancri in più rispetto alla media della popolazione generale, della città di Taranto, non impiegata nello stabilimento.

• tasso di incidenza del cancro, dell’intera città di Taranto, superiore alla media di tutte le altre città italiane.

Sintesi dei dati epidemiologici in ordine alla città di Taranto, fino al novembre 2021: una stima di circa 2.140 decessi su circa 200.000 abitanti.

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IMPATTO SULLA CITTA’ DI TARANTO DELLA CONTAMINAZIONE DI CANCEROGENI, AGENTI TOSSICO NOCIVI.

Lo studio della mortalità, secondo la metodologia del progetto Sentieri, e quanto osservato anche dalle segnalazioni ricevute dall’ONA, attraverso i propri strumenti telematici:

https://onanotiziarioamianto.it/segnalazione-malattie-amianto/

Con questo strumento, e anche attraverso le sedi territoriali, è stato possibile acquisire dati e informazioni, che poi stanno confluendo nel c.d. Registro malattie asbesto correlate ONA

https://onanotiziarioamianto.it/onarepac/

Per questi motivi, l’ONA ha registrato impatti di aumento generalizzato di patologie e di indice di mortalità per la città di Taranto e limitrofe, anche ben oltre quanto registrato e certificato nell’ultimo studio del ‘progetto Sentieri’.

Perciò stesso, nella città di Taranto l’impatto epidemiologico, può essere così riassunto: negli uomini un eccesso di mortalità per tutte le cause (+14%), tutti i tumori (+14%), malattie circolatorie (+14%), tutti i tumori (+14%), malattie respiratorie (+17%), tumori polmonari (+33%), mesoteliomi pleurici (+419%).

Nelle donne, si conferma un eccesso di mortalità per tutte le cause (+8%), di tutti i tumori (+13%), per le malattie circolatorie (+4%), per i tumori polmonari (+30%), e per il mesotelioma pleurico (+211%).

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Impatto del cancro in alcuni quartieri della città di Taranto.

Il maggior impatto della contaminazione da polveri e fibre di amianto e altri cancerogeni, si registra proprio nella città di Taranto, e in particolare in alcuni quartieri, peri quali si registrano 1.020 casi, nei quartieri:

  • Tamburi;
  • Paolo VI;
  • Città Vecchia-Borgo.

I casi sono stati registrati dal 1993 al 2021 e il 68% sono casi diagnosticati in individui di sesso maschile, mentre il restante 32% in individui di sesso femminile.

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Dettaglio dei dati epidemiologici di Bari (Fibronit)

• sito di interesse nazionale FIBRONIT. Casi di mesotelioma censiti da SENTIERI – ReNaM nel periodo dal 2000 al 2011: 123 (di cui 88 tra gli uomini e 35 tra le donne)

• dato epidemiologico ONA: 180casi di mesotelioma per esposizione ad amianto tra coloro che hanno lavorato nello stabilimento e nelle zone circostanti, compresi gli operatori ecologici e gli addetti alla consegna della posta.

Perciò stesso, tenendo conto che il mesotelioma è solo la punta dell’iceberg, e che perciò stesso, tenendo conto di ulteriori 20 casi segnalati dal dicembre 2018 al novembre 2021, l’ONA stima che dai 180 casi di mesotelioma (con indice di mortalità al 93%), sia derivato un impatto pari a 330 decessi (pari a circa il 90%, in quanto in molte occasioni associate anche ad asbestosi e ad elevata esposizione, rispetto all’88% dell’indice di mortalità).

Complessivamente oltre 600 decessi in seguito ad esposizione ad amianto, causata dall’attività Fibronit, sommando ai dipendenti dello stabilimento di Bari, anche i loro familiari, l’indotto, e coloro che hanno svolto le attività del terziario (dipendenti AMIU, Poste Italiane, etc.)

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Dettaglio dei dati epidemiologici per l’area di Bari. (città limitrofe – 13 comuni – che circondano la città di Bari).

• Nello stesso studio SENTIERI – ReNaM, per il periodo dal 1993 al 2008, l’analisi sull’incidenza di mesoteliomi maligni nell’area di Bari ha identificato n. 258 casi. Tra cui, 46 ambientali (dovuti nella quasi totalità alla aerodispersione di polveri e fibre di amianto indotta dal sito Fibronit).

• tenendo conto dell’intera area industriale di Bari, rispetto ai 258 casi (compresi quelli Fibronit) registrati fino al 2008, e quindi degli ultimi 10 anni, l’incidenza è in crescita, con una media di circa 20 nuovi casi ogni anno.

Il numero complessivo di mesoteliomi censiti e/o stimati da ONA fino alla fine del 2018 è pari a circa 450 casi.

Se si tiene conto che i decessi per cancro del polmone da amianto sono almeno il doppio rispetto a quelli per mesotelioma (incidenza di circa 900 decessi per cancro polmonare) e tenendo conto delle altre patologie asbesto correlate, l’ONA stima in 1.500 i decessi nell’area di Bari (città e 13 comuni limitrofi tenuti in considerazione dallo studio SENTIERI pubblicato nel 2016).

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FOCUS DELLE CAUSE IN CORSO

Marina Militare: più di 2.000 decessi per malattie asbesto correlate. Impatto nella città di Taranto, e limitrofe, circa 400 decessi.

Casi di mesotelioma nella Marina Militare Italiana: 800, dei quali circa 570 già nel 2015. Casi segnalati alla sola Procura della Repubblica di Padova, circa 1.300, di cui 1.101 fino al 2015.

Procedimenti penali per i casi di malattie asbesto correlate: Tribunale di Padova, proc. n. 10560/2002 RGNR – Marina I; Procura della Repubblica di Padova, n. 15150/2009 RGNR tra cui proc. n. 1241/15 RG Dib., definito con Sent. n. 68/19, ora in Corte di Appello Venezia; – Marina II; Procura della Repubblica di Padova, proc. n. 15082/13 RG – Marina III.

Donatella Gimigliano

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