DEBUTTANTI ALLO SBARAGLIO

L’Italia perde anche contro il Galles (7-48) un match giocato senza alcun fondamento tecnico, tattico e caratteriale. Nove le mete degli ospiti, di cui due annullate, contro l’unica segnata da Joane per gli Azzurri

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E anche questa partita, prevedibilmente, è stata persa nei peggiori dei modi. Nella quarta sfida del Guinness Six Nations, mentre nei palazzi di potere si celebrava l’elezione di Marzio Innocenti alla Presidenza delle FIR, l’Italia si è arresa, senza mai aver combattuto realmente, al Galles. Quella degli uomini di Franco Smith, è stata una prova davvero insulsa; una prestazione da debuttanti allo sbaraglio (sic!). La decisione dell’allenatore sudafricano dell’Italrugby, alla vigilia del Torneo, di costruire un XV pescando tra le giovani “promesse” italiane dell’Accademia Ivan Francescato e dalle franchigie federali, se tecnicamente può sembrare la scelta giusta, dal punto di vista della sostanza ribadisco che si tratta di una scelta azzardata. In questo Sei Nazioni, i nostri giovani sono stati buttati in campo senza un minimo di esperienza e carattere maturato in campo internazionale. Pertanto, la squadra azzurra continua a esprimere un rugby senza punti di riferimento, in termini di uomini, tecnica e tattica, a cui ancorarsi per contestare l’ovale, aggredire, avanzare e tentare disciplinatamente di andare in meta.

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E quello della disciplina, è uno degli elementi che pesa tantissimo sul trend della prestazione finale, perché anche oggi sono stati tanti i calci a favore degli avversari, con due gialli a passivo. Tutto sommato, anche ieri l’impegno dei ragazzi di Smith c’è stato fino al termine della gara; ma ancora una volta sono mancati i presupposti per affrontare l’avversario con più coraggio e concentrazione. L’unico bagliore Azzurro, alla fine, c’è stato grazie a una giocata geniale di Joane, australiano di origini samoane (e questo la dice tutta sull’inconsistenza del vivaio italiano); il resto del match, è tutto di marca gallese con 4 mete nel primo tempo e 3 nella seconda frazione di gioco. La prossima partita è sabato prossimo a Murrayfield contro la Scozia. Non credo si tratti del “match della vita” per gli Azzurri, così come qualche addetto ai lavori lo ha definito. Oramai sono 31 le sconfitte consecutive nel Torneo di Rugby più prestigioso di sempre; vincere a Edinburgo (e la vedo molto difficile) non può migliorare repentinamente uno stato di fatto che deve cambiare dalle fondamenta per poter essere nuovamente costruito specularmente al progetto avviato a cavallo degli anni ’90/duemila.

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Batte il calcio d’inizio l’Italia: palla oltre la line di meta; si riparte con una mischia a centro campo a favore dei gallesi.

Neanche 2’ e arriva il primo calcio contro: Biggar centra i pali per i primi punti degli ospiti.

Al 4’ arriva il primo spunto con l’ovale portato da una parte all’altra della linea di metà campo.

Il Galles attacca per le vie centrali portando Bigi a commettere fallo e a prendere un cartellino giallo; Biggar porta altri 3 punti a casa.

Al 7’, arriva la prima meta del Galles con l’ala Adams; trasforma Biggar per il momentaneo 0-10.

Primo calcio in favore degli Azzurri al 10’; Garbisi manda in touche, ma gli avversari difendono bene e recuperano l’ovale.

L’uomo in meno per l’Italia si fa sentire: il Galles spazia il gioco cercando la superiorità numerica sulle fasce; Faletau va in meta al 15’; Biggar non trasforma; parziale 0-15.

Il primo quarto scorre con i gallesi sempre più propositivi e padroni dell’ovale.

Ed è ancora meta per il Galles:al 22’ touche, mall e ovale messo giù da Owens; Biggar trasforma per lo 0-22.

Ancora uno buono spunto dell’Italia, ma siamo lenti e troppo prevedibili; i dragoni chiudono bene ogni tentativo di breccia nei punti di incontro.

A 12’ dal termine sono sempre gli avversari a mettere pressione sulla linea difensiva Azzurra, controllando pienamente il match e andando in meta di nuovo (punto di bonus), dopo una mischia ordinata, con Owens.

Al 32’ ottimo avanzamento italiano, ma non riusciamo a tenere l’ovale tra le mani; nel capovolgimento di fronte Zammit porta in meta il Galles, ma il TMO annulla.

Si riparte, a 5’ dalla fine del primo tempo, con una mischia per l’Italia.

Finisce la prima frazione di gioco con il parziale di 0-27 per gli ospiti.

Primo tempo a senso unico. Troppi turn over concessi al Galles che controlla senza difficoltà i tentativi italiani di creare dei break nella linea difensiva presidiata da un Owens in grande spolvero. Il parziale è pesante, sicuramente per il giallo preso da Bigi a ridosso del primo quarto del match

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Si riprende con il secondo tempo e con la quinta meta del Galles segnata per le vie centrali da North, grazia anche a un placcaggio sbagliato; Biggar non sbaglia, portando il punteggio sullo 0-34.

Dopo 5’, sono sempre i dragoni in attacco.

Al 50’, Joane con un calcetto a scavalcare salta il placcatore e raccoglie l’ovale andando a marcare i primi punti dell’Italia; trasforma Garbisi per il 7-34.

Galles apre il gioco dove sono in superiorità e vanno ancora in meta con Adams; ma Barnes dopo il TMO, annulla di nuovo.

Al 56’, arrivo un altro giallo: questa volta è il pilone Riccioni ad entrare in contatto con l’aversario tenendo l’avanbraccio alto.

Gallesi superiori anche in numero di uomini in campo, trovano il varco con Sheedy per andare in meta; Biggar trasforma per il 7-41.

Italia in attacco nei 22, passaggio di Canna intercettato da Zammit che vola tra i pali con l’ovale; Sheedy trasforma e porta il Galles a 48-7.

Al 71’ ci prova Mbanda da solo, ma viene fermato.

A 2’ dal termine gli uomini di Smith provano a segnare la seconda meta; ma i gallesi difendono bene.

Cana in touche, la mall non avanza e si libera l’ovale per l’allargamento del gioco; il Galles ruba la palla. Finisce con il risultato di 7-48.

Anche il secondo tempo è solo di impegno e la “consistenza”, annunciata alla vigilia da Bigi, è venuta a mancare. Le poche giocate degli Azzurri passano quasi sempre dall’individualità. Italia non ha preso mai le line del vantaggio, non riesce a costruire niente dai raggruppamenti, a causa di un sostegno sempre in ritardo, inoltre, non crea mai situazioni di superiorità sulle fasce laterali.

(Photo courtesy Guinness Six Nations)

Umberto De Giosa

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