DECISIONE STORICA DELLA WTA
Sospesi tutti i tornei in Cina, dopo il caso ‘Peng’
Una cosa mai vista prima, ma vista l’attuale situazione in cui versa la Cina era quasi del tutto scontato. Infatti, nel continente asiatico la figura della donna ricopre un ruolo sempre più marginale e, in una dittatura, rischia seriamente di scomparire del tutto. Ribellarsi ad ogni tipo di abuso è pura utopia, un sogno che svanisce sempre più, senza alcun tipo di tutela. Chiunque provi a fare chiarezza sul caso della tennista Peng rischia di fare “la sua stessa fine”, cioè sparire nel nulla. La Cina non è nuova a questo tipo di vicende, come è già avvenuto con dei reporter che condannavano la mancata chiarezza al sorgere del covid. Tornando al caso della tennista, il mondo intero è dalla sua parte, cercando di fare luce su un mistero che attualmente non fornisce alcuna risposta.
La trentacinquenne tennista cinese, ex numero uno del mondo nel doppio femminile, ha fatto perdere le sue tracce dal 2 novembre, giorno in cui ha denunciato gli abusi sessuali subiti da parte dell’ex vicepremier Zhang Gaoli. Il caso ha ricevuto un grande interesse mediatico, non solo da parte del mondo del tennis, ma anche degli Stati Uniti. Come da copione, i giornalisti di diverse emittenti cinesi hanno cercato di sviare il tutto, postando delle foto della stessa tennista che la ritraggono felice e sorridente.
Da quello che ci giunge dalla Cina pare che Peng voglia stare momentaneamente lontana dai riflettori e godersi un po’ di pace. Questa ricostruzione non ha soddisfatto a pieno gli organi della Wta ed è per questo che è stato deciso di sospendere tutti i tornei di tennis in Cina. Grande appoggio da parte di tutto il mondo professionistico, a partire dal numero uno Djokovic, che ha dichiarato: “La sua salute è della massima importanza per il mondo del tennis, non si tratta solo di lei, potrebbe essere chiunque, un giocatore o una giocatrice, ma una cosa del genere non deve accadere”. Non ci sono parole per descrivere il comportamento assurdo e miserabile del governo cinese, ma auspicare un cambiamento di mentalità in quella parte del mondo è alquanto difficile.
Lascia un commento
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.