DIRITTO DI VIVERE
Istantanee d’autore - 11 Marzo 2023
Chi leggerà oltre questa prima frase iniziale, sappia che riceverà un pugno allo stomaco. Ma che io per primo l’ho ricevuto redigendo questo pezzo.
Oltre 150.000 militari sono morti nella guerra russo-ucraina.
Ci sono due modi di leggere questo dato.
Considerarlo semplicemente un’informazione tecnica, in un’epoca in cui bisogna essere aggiornati sugli argomenti di moda.
Considerare che la quasi totalità di questi soldati era composta da ragazzi più o meno ventenni, mandati a suicidarsi mentre stavano espletando un servizio militare obbligatorio.
Molti di loro avevano sogni, prospettive, una ragazza che amavano, un lavoro seppur semplice….
E avevano il diritto di vivere.
Molti di loro avevano una madre, un padre, dei fratelli e delle sorelle, persone che hanno visto la loro vita improvvisamente devastata dal dolore perché chi noi consideriamo un numero era per loro soggetto e oggetto d’amore.
Tutto ciò può apparire una follia isolata ed estemporanea, ma è ciò che accade, anche e ancora, in molti Paesi che si trascinano in guerre locali logoranti, che raramente assurgono all’onore dei media.
A chi vuoi che interessino i ragazzi che muoiono in Yemen, in India, in Pakistan, in Siria, in Sudan, in Congo, in Mozambico, in Etiopia…
Si continuano a massacrare giovani vite per difendere interessi o per coprire abusi.
C’è un altro dato a cui ci stiamo abituando, dopo esserci commossi per qualche frazione di secondo. Il numero dei bambini morti.
Al 20 febbraio 2023 hanno perso la vita 454 bambini ucraini.
851 sono attualmente feriti più o meno gravemente.
Ma in Siria sono 600 i bambini uccisi in un anno.
Vogliamo provare a capire un po’ di più?
Immaginiamo nostro figlio o il nostro nipotino, che portiamo la mattina a scuola, per il quale trepidiamo quando ha qualche linea di febbre, che ci riempie di gioia sorridendo e godendo di un regalino che gli abbiamo appena dato.
Immaginiamo che improvvisamente qualcuno, per ragioni spesso incomprensibili, squarci il nostro cuore, rendendo quella creatura un corpo inerte o mutilato nella sua bellezza.
Eh sì, certi discorsi sono proprio melensi.
Magari, Giacomo, vorresti pure aggiungere che, almeno nelle democrazie, possiamo non dare il nostro voto a chi asseconda la mentalità di guerra?
O definire incapaci, psicotici, o peggio delinquenti, i governanti che, non essendo in grado di trovare mediazioni e accordi, si rifugiano in comportamenti pilateschi, da scaricabarile?
Che ingenuità!
Alla mia età, poi…
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