DL SICUREZZA, CONTINUA LO SCONTRO TRA SALVINI E I SINDACI
Tra PRO e CONTRO

E’ sempre più acceso lo scontro tra Matteo Salvini e i sindaci che si sono schierati contro il DL Sicurezza.
È Leoluca Orlando il capofila dei sindaci italiani che dicono “no” al decreto sicurezza, scritto da Salvini e convertito in legge dal Parlamento. Il sindaco di Palermo ha preso posizione contro le misure contenute nel decreto annunciando la decisione di sospendere qualunque procedura “possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica”.
Così Leoluca Orlando ha parlato in piazza, nella sua Palermo, ai cittadini che stanno animando il presidio di fronte a Palazzo delle Aquile. Il primo cittadino, come riporta AdnKronos, ha aggiunto: "Sarà la corte costituzionale a giudicare la legittimità costituzionale di queste norme che hanno un sapore disumano e criminogeno. I palermitani sono un popolo accogliente e io non sono un traditore: il ministro dell’Interno è nervoso perché evidentemente non ha argomenti. Io sono molto sereno perché sto facendo il mio dovere".
A condividere la battaglia di Leoluca Orlando si schierano altri sindaci e politici di sinistra. Luigi De Magistris, primo cittadino di Napoli, si è detto pronto ad aprire il porto a Sea Watch, la nave che da giorni è nelle acque del Mediterraneo con 32 migranti a bordo e ha garantito: “Noi continueremo a concedere la residenza e non c’è bisogno di un ordine del sindaco o di una delibera perché in questa amministrazione c’è il valore condiviso di interpretare le leggi in maniera costituzionalmente orientata. Laddove c’è un dubbio giuridico, un’interpretazione distorta o una volontà politica nazionale che tende invece a violare le leggi costituzionali o a discriminare in base a un motivo di tipo razziale - conclude - noi non possiamo che andare in direzione completamente opposta rispetto a questo diktat”. La preoccupazione dei primi cittadini, la stessa espressa dalle opposizioni e da molte associazioni all’atto dell’approvazione del decreto, è che il combinato disposto tra cancellazione del permesso di soggiorno umanitario e depotenziamento degli Sprar, in mancanza di una seria politica per i rimpatri, possa determinare situazioni di insicurezza per le città, con molte persone che da un giorno all’altro rischiano di ritrovarsi senza documenti e senza fissa dimora.
La risposta di Matteo Salvini non si è fatta attendere. “Il sindaco trovi il tempo di occuparsi dei tanti problemi della sua città, invece di disobbedire alle leggi sull’immigrazione”, ha detto il ministro dell’Interno, annunciando, come da copione, una sua prossima visita nel capoluogo siciliano.
"Siamo convinti che il decreto contenga norme principi giusti e condivisibili". Trenta sindaci capeggiati da Luigi Brugnaro, scendono in campo a difesa dell’applicazione del decreto Salvini sulla sicurezza e scrivono una lettera ai vertici dell’Anci per chiedere un ’’confronto’’ ed evitare che l’Associazione che rappresenta tutti i primi cittadini "venga usata strumentalmente per sostenere le posizioni politiche di una parte del Paese".
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