DOPO LA LIBERAZIONE DI SIRTE L’ISIS ARRIVA IN ITALIA
Sirte, nella Libia centrosettentrionale, veniva occupata dai militanti dell’ISIS nel mese di febbraio del 2015 e prendendo il controllo dei mezzi di comunicazione di massa annunciavano la caduta della città sotto lo Stato Islamico.
Seguivano i bombardamenti. Nato e Russia collaboravano alla “guerra” contro l’Isis.
Il primo ministro libico, Fayez Al Sarraj, aveva già dichiarato in una conferenza stampa che il suo governo aveva chiesto un sostegno diretto agli Stati Uniti per effettuare raid aerei contro l’Isis a Sirte.
Gli americani hanno accolto la richiesta di aiuto e negli ultimi mesi si intensificano i bombardamenti.
Qualche giorno fa Peter Cook, portavoce del Pentagono, dichiarava "Altri bombardamenti continueranno a prendere di mira l’Isis a Sirte per consentire al governo di unità libico di compiere un’avanzata decisiva e strategica”. Ciò avrebbe accelerato la liberazione della città caduta sotto il controllo dei militanti dello Stato Islamico.
Ed ora “Gli jihadisti sono al collasso”. Lo afferma il portavoce dei militanti che stanno portando alla liberazione dall’Isis la città di Sirte, il generale Mohamed al Ghasri.
Due mesi fa le sue parole “Sirte sarà liberata nei prossimi giorni e non ci vorranno settimane…le milizie si stanno scontrando violentemente con i terroristi”.
Ma ora il problema è “italiano”. Trovate le prove che i militanti Isis sono entrati nel nostro territorio sia clandestinamente sia legalmente. Si sono infiltrati. Si sono integrati ed ora sono pronti a colpirci.
I nostri servizi segreti stanno studiando i documenti che dimostrano come reti di persone organizzate abbiano intensificato i loro rapporti soprattutto recentemente, causa soprattutto la recente immigrazione.
Che sia finalmente arrivato il momento per i nostri governanti di trovare una soluzione ai continui sbarchi di clandestini?
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