DOPO LE DENUNCE A 26 PERICOLOSI ATTIVISTI “NO EXPO”...

UNA DOVEROSA PRECISAZIONE

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In uno dei miei ultimi articoli, a proposito del G8 di Genova, difendevo a spada tratta la libertà di manifestare da parte di giovani pacifisti arrestati e malmenati nella caserma Bolzaneto. Qualche lettore potrebbe aver interpretato il resoconto di quei tristi momenti come una mia presa di posizione contro le forze dell’ordine. La corte Suprema europea era del mio stesso avviso.

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Con l’onestà intellettuale che ogni giornalista dovrebbe avere, oggi sono a scrivere a favore della Digos che con una puntuale operazione di controllo ha denunciato e arrestato a Milano, in zona Giambellino, 26 attivisti “NO EXPO” tra i quali sei italiani.

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Sono state ritrovate maschere antigas, mazze ferrate e materiale per auto prodursi diverse bombe molotov. Sale così l’allerta per l’inaugurazione dell’Expo. Una splendida azione di polizia sulla sicurezza e la prevenzione. Questi presunti delinquenti avevano una strategia ben precisa. Secondo quanto precisato dalle forze dell’ordine e dalla stampa internazionale, avrebbero voluto "compiere azioni contemporanee in zone diverse proprio per cercare di sfuggire ai controlli della polizia e procurare quanti più danni possibili".

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Milano rischia di diventare un campo di battaglia. Il Viminale ha così deciso di inviare altri duemila agenti per dare man forte ai quasi tremila già schierati sul campo. Dopo i fermi di polizia, in una udienza speciale, il Tribunale di Milano ha valutato la possibilità di allontanamento diretto dall’Italia degli stessi, nonostante siano cittadini comunitari. Non capisco perchè lo stesso Tribunale non abbia fatto scelte diverse e più sicure.

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Non bisogna dimenticare che la manifestazione milanese rappresenti l’esposizione universale 2015 e che durerà altri sei mesi. Secondo gli organizzatori, i visitatori potrebbero superare i 20 milioni. L’affluenza giornaliera dovrebbe essere pari a 140 mila ingressi al sito espositivo ogni giorno, con picchi di 250 mila accessi al giorno in occasione di grandi eventi. Isis a parte, mi chiedo quale impegno avranno gli addetti ai servizi di sicurezza. Se queste sono le premesse...che il Signore ce la mandi buona.

Ninni Di Lauro

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