DRONI ISRAELIANI IN SIRIA E LIBANO

Israele contro gli sciiti: colpite postazioni iraniane in Siria e Hezbollah in Libano

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Israele e Iran si ritrovano, per la terza volta in un anno e mezzo, a fronteggiarsi in una serie di colpi che potrebbero degenerare in un conflitto più ampio. Questa volta, a differenza della tensione tra febbraio e maggio dello scorso anno, gli scontri investono un’area che si estende oltre la Siria, riguardando l’Iraq e il Libano. Nella serata di sabato, jet da combattimento israeliani hanno colpito una serie di obiettivi ad Aqraba in Siria, a sudest di Damasco. Gli attacchi hanno avuto come obiettivo reparti “operativi delle guardie rivoluzionarie iraniane e delle milizie sciite che negli ultimi giorni stavano preparando piani di attacco avanzati su siti israeliani dalla Siria”, secondo l’esercito ebraico. Nei bombardamenti sono rimasti uccisi due combattenti di Hezbollah e uno iraniano. Notizia confermata anche dal primo ministro, Benjamin Netanyahu. “L’Iran non ha alcuna immunità da nessuna parte. Le nostre forze operano in ogni settore contro l’aggressione iraniana” ha affermato. “Se qualcuno si alza per ucciderti, uccidilo tu per primo. Ho dato disposizioni alle nostre forze di essere pronte a ogni scenario” ha proseguito, concludendo con un avvertimento indirizzato a Teheran: “L’Iran non gode di immunità in nessuna parte del Medio Oriente”. Il premier ha poi lanciato un avvertimento a tutti gli attori dell’area: Israele “non tollererà” attacchi lanciati “da alcun Paese della regione. Ogni Paese che consenta che il suo territorio sia usato per attacchi contro Israele ne subirà le conseguenze. Sottolineo: quel Paese ne pagherà le conseguenze”.

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I destinatari sono Damasco, Baghdad, Beirut. Il piano di attacco in preparazione contro Israele era “personalmente sovrinteso dal comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana, generale Qasem Soleimani”. “Questo – ha aggiunto il portavoce militare Ronen Manelis – consisteva nell’invio di alcuni droni in Israele armati di esplosivo per uccidere israeliani. Droni visti in azione in Iraq, Siria e Yemen”. Il 25 agosto 2019, alle 2.30 del mattino, due droni israeliani hanno poi violato lo spazio aereo libanese sull’area di Mouawad, nel distretto di al-Madi, situato nella periferia sud di Beirut. Il primo è caduto e il secondo è esploso in aria, causando solo danni materiali. Uno dei due, ha poi spiegato uno dei portavoce del Partito di Dio, Muhammad Afif, “è esploso fuori dalla sede degli uffici di propaganda” della formazione libanese provocando “ingenti danni alla struttura”. In serata, il discorso del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, trasmesso in diretta da al-Manar, la tv del Partito di Dio sciita. “Hezbollah farà di tutto per impedire gli attacchi israeliani... Questa aggressione, se restiamo in silenzio, sarà un precedente pericoloso per il Libano, sarà come la situazione in Iraq ora”. Il leader di Hezbollah si rivolge poi agli israeliani: “I partiti politici israeliani tengono elezioni con il sangue di palestinesi, siriani e libanesi. Ma questa volta, israeliani, Netanyahu lo sta facendo con il vostro stesso sangue”. Il presidente libanese Michel Aoun e il primo ministro Saad Hariri hanno condannato la “palese aggressione” israeliana. “Questo - dichiara Aoun - è uno dei capitoli delle violazioni permanenti della risoluzione Onu 1701″ che ha posto fine al conflitto tra Libano e Israele nel 2006 e un’ulteriore prova “delle intenzioni ostili di Israele contro stabilità e pace in Libano e nella regione”.

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Molto però è cambiato dal 2006: secondo un recente rapporto del Mossad, attualmente Hezbollah disporrebbe di oltre 100mila missili, rispetto ai circa 12mila che aveva prima della guerra di quell’estate; i miliziani sciiti hanno inoltre acquisito anche nuove tecniche di guerriglia urbana combattendo in Siria, a fianco dei pasdaran iraniani, dei russi e dell’esercito di Assad. Negli ultimi anni, Hezbollah è divenuto un attore regionale capace di dispiegare rapidamente le proprie forze dal Libano all’Iraq e ora anche in Yemen. Secondo il sito French Intelligence, gli Hezbollah starebbero costruendo almeno due installazioni in Libano, dove produrre missili e armamenti. Il magazine francese ha fornito dettagli indicandone la posizione e la tipologia di armamenti prodotti. Una prima struttura si troverebbe nei pressi di Hermel, nella Beqaa, dove verrebbero prodotti razzi Fateh 110 con una gittata di 300 km. Nella seconda, posizionata tra Sidone e Tiro, verrebbero fabbricate munizioni di piccolo calibro.

Tutto ciò accade mentre il ministro degli Esteri iraniano si trova a Biarritz in occasione del G7. Nell’eventualità di un conflitto dichiarato, lo scacchiere internazionale comincia a muoversi.

Lorenzo Pisicoli

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