EDITORIA E SPIRITUALITA’
Istantanee d’autore - 22 aprile 2023

Da cristiano spesso leggo libri o pubblicazioni in genere dai quali mi aspetto di trarre stimoli alla riflessione o un arricchimento spirituale.
Ho ultimamente letto un libro dal titolo “La Confessione sacramento di misericordia”, una sorta di documento redatto dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Il testo mi è servito molto ma, secondo il mio modo di pensare, ci sono tre elementi di disturbo che insozzano quest’opera.
Il primo è il nome dell’entità che lo ha fatto pubblicare: ha il sapore della branca di un’azienda moderna che si occupa di marketing.
E come tale scopre o inventa nuovi modi di promuoverla o di pubblicizzare un nuovo prodotto.
Il secondo è una sorta di logo molto evidente in copertina, con uno slogan che ricorda quelli accostati a dei cibi confezionati che le aziende stesse definiscono buoni, richiamandosi a qualche elemento che troviamo in natura.
‘Misericordiosi come il Padre’ è il motto in questione. Era necessario?
Il terzo è quella sozzura che io ritengo tra le peggiori e puzzolenti nell’ambito della editoria cattolica.
In questo caso specifico, nella pagina prima che inizi il testo, è scritto:
Tutti i diritti riservati.
“Nessuna parte di questo volume potrà essere pubblicata, riprodotta, archiviata su supporto elettronico, né trasmessa con alcuna forma o alcun mezzo meccanico ed elettronico, né fotocopiata o registrata o in altro modo divulgata, senza il permesso scritto della casa editrice.”
Tradotto in linguaggio pratico: che nessuno si permetta di far circolare o riportare ad altri questi contenuti senza che prima non abbia fatto un accordo con chi li ha pubblicati. Questi contenuti sono per te che hai pagato e basta.
Ritengo che quest’ultimo elemento si commenti da solo, senza bisogno di analizzare i vari aspetti squallidi che lo compongono e che nutrono a dismisura la visione critica che molti hanno della Chiesa e dei suoi meccanismi.
Ma come, il cibo spirituale non dovrebbe essere qualcosa da distribuire a chiunque e gratuitamente? L’approfondimento spirituale non dovrebbe essere qualcosa che ha senso solo se circola il più possibile?
Dopo una immediata reazione di voltastomaco, ho per un attimo immaginato che Luca, Marco, Matteo e Giovanni si presentassero presso la casa editrice San Paolo a riscuotere dei diritti di autore, visti i numerosi passi dei Vangeli citati.
Purtroppo non è un caso isolato, perché la stessa casa editrice usa lo stesso “avviso” sul libro che riproduce l’esortazione papale Evangelii Gaudium.
Ma papa Francesco lo sa?
Gesù, richiamandosi alle parole di Isaia, dice: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me…”
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