EDITORIA UNIVERSITARIA ACCESSIBILE ANCHE A STUDENTI CON DISABILITA’ E DSA
Da UNIPISA verso un protocollo nazionale

Garantire a tutti gli studenti universitari, inclusi quelli con disabilità e con DSA, il pieno accesso alla conoscenza e all’alta formazione è un obbiettivo coerente con gli accordi internazionali come il Trattato di Marrakech e l’European Accessibility Act. Il Trattato di Marrakech, ratificato dall’Unione Europea nel 2018, sottoscritto da circa 50 Paesi dietro la spinta dell’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (OMPI) in Marocco il 28 giugno 2013, ha sancito il diritto all’accesso paritario al sapere per le persone con disabilità visive introducendo forti deroghe al diritto d’autore per i testi destinati a ipovedenti e non vedenti.Nel 2025 nell’Unione Europea entrerà in vigore l’European Accessibility Act, una normativa che avrà un impatto importante sul mondo degli ebook. Nel 2019 l’Unione Europea ha, infatti, approvato la Direttiva 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, chiamata anche European Accessibility Act. La normativa, che dovrà essere implementata nelle legislazioni statali e che andrà rispettata a partire dal 2025, coinvolge anche il mondo del libro, e in particolare gli ebook. Si tratterà di un passo avanti significativo, poiché la direttiva non prevede solo che gli ebook in commercio rispettino i criteri internazionali di accessibilità, ma che così faccia l’intera filiera editoriale (con alcune eccezioni, riguardanti ad esempio le microimprese). L’intero percorso che passa dalla ricerca di un libro al suo acquisto o prestito, e infine alla lettura, dovrà quindi risultare accessibile. Un percorso di cui fanno parte gli ecommerce, i device digitali e i rispettivi software per la lettura, le soluzioni DRM, e tutte le piattaforme che riguardano l’acquisto o il prestito di un ebook, sia nella versione desktop sia mobile.
In tale prospettiva Pisa conquista il primato nelll’avvio dei lavori definire un protocollo nazionale, che veda gli Atenei italiani e il governo lavorare in sinergia con gli editori, al fine di mettere a disposizione della popolazione universitaria testi di studio in formato digitale, inclusivi e accessibili.
Un impegno fondamentale, tenuto conto che il numero degli studenti e delle studentesse con disabilità e con DSA che accedono ai corsi di studio universitari è in costante aumento. In particolare gli studenti con DSA sono passati dagli iniziali 983 dell’a.a. 2011-12 (anno della prima rilevazione) ai 19.616 dell’a.a. 2020-2021 (come emerso dall’indagine ANVUR). Questo orizzonte pone sfide diverse a tutti gli attori del mondo del libro – produttori di contenuti, distributori e aggregatori, book store digitali – che per gli editori assumeranno contorni specifici in base al campo in cui operano. Quello dell’accessibilità dell’editoria accademica è, infatti, un tema di particolare importanza poiché strettamente connesso alla possibilità di garantire anche alle persone con disabilità e con disturbi dell’apprendimento l’opportunità di raggiungere i più alti livelli dell’istruzione.
Cambio di passo, dunque, per il mondo dell’editoria universitaria? Lo si è affermato a Pisa, in occasione dei recenti Stati Generali, in cui sono stati definiti “Gli impegni di P.I.S.A.: Percorsi Inclusivi e Servizi Accessibili”. Una tappa importantissima, che si aggiunge e segue il Trattato di Marrakech e l’European Accessibility Act, aprendo di fatto la strada per la futura definizione di un protocollo nazionale, che vedrà gli atenei italiani e il Governo lavorare in sinergia con gli editori.
“La necessità di lavorare in rete per favorire l’accesso alla cultura e agli studi universitari per tutti gli studenti e per tutte le studentesse con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento è emersa in modo chiaro da tutti gli interventi e dalla tavola rotonda che ha concluso gli Stati Generali dell’editoria universitaria accessibile del 7 luglio scorso, organizzati a Pisa dalla Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (CNUDD), ha commentato Maurizio Messina, presidente del Gruppo Accademico Professionale AIE Associazione Italiana Editori. L’esperienza di Fondazione LIA, nata dalla collaborazione di AIE E UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) e riconosciuta come caso di eccellenza nel campo dell’accessibilità editoriale a livello internazionale, è un esempio di come lavorando insieme con obiettivi comuni si possano raggiungere risultati importanti. L’auspicio è che Gli impegni di P.I.S.A possano rappresentare la base per un futuro che, grazie alla condivisione ed al confronto fra tutti gli attori coinvolti, veda risolti i problemi attuali, grazie alla messa a punto di un progetto organico che superi l’attuale mancanza di coordinamento e renda più efficiente l’intero sistema”.
“Con Gli impegni di P.I.S.A, si avvicina sempre di più l’obiettivo di garantire a tutti l’accesso alla conoscenza e all’alta formazione, rispettando i traguardi temporali definiti a livello europeo nonché le linee tracciate da ANVUR attraverso il nuovo modello di accreditamento degli Atenei AVA3”, ha sottolineato il professor Luca Fanucci, Delegato all’inclusione degli studenti e del personale con disabilità e DSA dell’Università di Pisa e coordinatore del convegno. “La strada da compiere è, però, ancora lunga – aggiunge Fanucci - e la sfida è quella di mettere a disposizione della popolazione universitaria (e non solo) prodotti editoriali di natura digitale, inclusivi e accessibili, creando un sistema strutturato efficiente ed efficace”.
Una sfida che, da tempo, vede proprio l’Università di Pisa e la sua casa editrice, la Pisa University Press, in prima linea, con un progetto di accessibilità inaugurato dall’edizione digitale, certificata dalla Fondazione LIA, della Costituzione Italiana, curata e commentata dai professori Roberto Romboli e Saulle Panizza, a cui presto si aggiungeranno altri titoli.
Un traguardo, quello raggiungo dalla Pisa University Press, che diventa esigenza imprescindibile rispetto ai numeri dell’ateneo pisano, frutto di una nuova consapevolezza diffusa tra gli studenti e il corpo docente. Nell’Università di Pisa sono, infatti, 1.866 gli studenti con certificazione di disabilità e 553 quelli con certificazione Disturbi Specifici per l’Apprendimento.
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