EGO ME ABSOLVO ERGO “TI BUGGERO”

Come la forma si ingentilisce e la sostanza resta uguale

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“Venghino siore e siori alla grande fiera della fuffa italiaca”. Abbiamo Presidenti della Camera che pretendono la declinazione al femminile del loro e di tutti gli altri possibili in modo da legittimare il rispetto di genere, ed inoltre allo stesso prezzo abbiamo un politicamente corretto scontato al massimo per qualsiasi tipo di esigenza. Eh si, in Italia ormai siamo andati oltre il corretto, perchè si vuole restituire dignità ai lavoratori trovando nuove forme per definirne le mansioni, le professioni. Così un sindaco diviene sindaca, un assessore una assessora e via dicendo, per loro sarà un riconoscimento in più, una ulteriore gratifica oltre a quella economica già non indifferente, ma non sono tutti così entusiasti di un divenire solo verbale.

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Ad esempio le maestre ora bisogna appellarle come educatrici scolastiche, e ben venga, anche se non riesco ad immaginare la “maestrina della penna rossa” chiamata “la giovane educatrice scolastica dal piumaggio vermiglio”. Però, a parte la nuova denominazione, il riconoscimento economico per lo sforzo, resta fermo al palo. E così, mentre una senatrice gioisce due volte, un’educatrice si riconsola con l’aglietto, come si direbbe a Roma. Anche i “diversamente abili” possono essere lieti che nessuno li chiami più handicappati, i ciechi sono video lesi e via dicendo. Ma poi l’assistenza che lo Stato riserva loro, non muta, anzi… semmai c’è un decremento delle risorse stanziate. Vai e sii arto leso, ma non mi chiedere soldi perché non te li posso dare. Che poi, citando il pensiero socratico, si suol dire che in democrazia la forma è sostanza, così come ti esprimi allo stesso modo io ti comprendo. Bene, ma se la sostanza primaria viene a mancare - ossia quella economica - necessaria a portare avanti quell’altra sostanza che è la vita, a cosa mi serve sapere che non sono un netturbino, ma un ben più tutelato, a livello formale, operatore ecologico? Un infermiere svolge comunque il suo compito ben sapendo che il titolo di operatore sanitario scritto sulla busta paga corrisponde ad una pacca sulle spalle e non ad un reale benefit, e questo vale anche per l’agente di polizia locale o per altre professioni. Gli si è data una lustrata al blasone ma poi non gli viene riconosciuto l’appannaggio. Anche un disoccupato, sai che bella figura può fare quando si reca alla mensa, pardon, al refettorio sociale, dichiarando di essere persona in attesa di collocazione? Vuoi mettere la soddisfazione? E che ci importa se mancano i fondi per aiutare gli emarginati, per aumentare gli stipendi… Per il momento abbiamo ridato dignità lavorativa e di ruolo, mica briciole! E ci sono voluti anni e anni solo per decidere le nuove denominazioni... Ora servirà il doppio del tempo per effettuare verifiche sul campo, indagini statistiche per conoscere la nuova realtà dei ricoverati presso gli ospedali ora che vengono chiamati degenti. Secondo il politicamente corretto non si poteva chiedere a un ragazzo se aveva una fidanzata per non urtarlo in caso di omosessualità. Bisognava allora chiedere se si vedeva con qualcuno, tenersi neutri.

cms_4745/foto_3.jpgE noi siamo talmente neutri da non voler sapere nulla di come campano le persone, per non urtare la loro sensibilità, scoprendo che pasteggiano bevendo romanella, pardon, sorseggiando bevanda fermentata a base di uva di denominazione di genere femminile e geografica capitolina. Quindi non chiedete stanziamenti per le visite ospedaliere. Rallegratevi piuttosto di essere utenti in attesa di conferma per l’accettazione sanitaria. E non pretendete strutture per i diversamente abili, che per aggiornare i database statali con la nuova definizione hanno già dato abbastanza. Se dopo quanto sopra esposto vi sentirete leggermente presi in giro, state sbagliando, in realtà siete solamente diversamente sollevati a posteriori. Con un nuovo termine la forma si auto assolve e la sostanza ha buggerato di nuovo.

Paolo Varese

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