ELEZIONI2022,SONDAGGI POLITICI: FRATELLI D’ITALIA SUPERA IL 24%

Meloni - Letta - Conte - Calenda

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cms_27384/sondaggi-politici-elezioni-2022-1.jpgElezioni 2022, sondaggi politici: Fratelli d’Italia supera 24%

Fratelli d’Italia supera il 24%, il Pd insegue a 2 punti. E’ il quadro del sondaggio Barometro Politico Demopolis in vista delle elezioni politiche 2022 del 25 settembre. A 3 settimane da voto, "Fratelli d’Italia otterrebbe il 24,5%: poco più di 2 punti di vantaggio sul Partito Democratico, posizionato al 22,4%. La Lega di Salvini avrebbe il 13,6%, il Movimento 5 Stelle di Conte il 12,3%. È la fotografia odierna sul peso dei partiti, scattata dal Barometro Politico Demopolis. Quasi appaiate risultano Forza Italia al 7,2% e la lista Calenda al 7%. Sinistra-Verdi si attestano al 3,5%, Italexit al 3%. Mentre iniziano i giorni decisivi della campagna elettorale, avrebbero per il momento tra il 3% e l’1,5% +Europa, Impegno Civico, Noi Moderati e Unione Popolare".

“Nell’attuale scenario – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – la coalizione di Centro Destra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati), trainata da Giorgia Meloni, sfiorerebbe il 47% dei consensi, con un vantaggio di quasi 18 punti sul Centro Sinistra (PD, SI-Verdi, Impegno Civico e +Europa) che avrebbe poco più del 29%. In lieve crescita appaiono il M5S al 12,3% e la lista Azione-Italia Viva al 7%. Quando mancano ormai solo 3 settimane di campagna elettorale – conclude Pietro Vento – oltre un quinto di italiani si dichiara ancora indeciso, mentre l’affluenza alle urne risulta in calo di 6 punti rispetto al 2018, attestandosi al 67%”.

Nota informativa: La rilevazione è stata effettuata dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, l’1 e il 2 settembre su un campione nazionale di 2.004 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per aree geografiche di residenza, genere e fascia di età.

cms_27384/generico-aprile-2022-113897.jpgFari stampa estera su Meloni
I social, certo, ma senza trascurare i media ’tradizionali’, tantomeno quelli stranieri. In via della Scrofa, sede di Fratelli d’Italia, è alta la pressione da parte di testate estere che chiedono di intervistare la leader. E Giorgia Meloni, forte dei sondaggi che la danno stabilmente in testa in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, da settimane ha ’acceso’ l’attenzione dei giornalisti all’estero.

Mentre sui monitor dell’ufficio stampa fioccano richieste di interviste da tutto il mondo, che arrivano dal Giappone come dalla Corea, dall’Australia come dal Brasile, oltre che da testate europee (soprattutto del nord) e americane, la strategia comunicativa del partito sembra essersi assestata su una linea selettiva. Negli ultimi due mesi, infatti, le interviste rilasciate si contano sulle dita delle mani: il settimanale portoghese ’Sol’, la tv americana ’Fox’, la testata tedesca Faz, lo ’Spectator’ britannico, la Reuters e lo spagnolo ’Periodico’. A meno di un mese dal voto, è prevedibile che le uscite su stampa e tv stranieri possano avere una progressione.

Ma, a quanto apprende l’Adnkronos, l’intenzione resta quella di puntare più sulla qualità che sulla quantità, privilegiando i contenuti e il taglio istituzionale dell’approccio, a dispetto delle polemiche persistenti sui legami con il passato missino e i nostalgismi fascisti. In quest’ottica, valorizzando anche il ruolo di leader dei Conservatori europei, e di interlocutrice costante dei repubblicani Usa, per Meloni a stretto giro potrebbero aprirsi anche le impegnative ’finestre’ del ’Washington Post’ e di chi, più di altri, le tiene gli occhi puntati addosso: la ’bibbia’ liberal del ’New York Times’.

cms_27384/letta_pensieroso1_fg.jpgLetta a Salvini: "Partita tutta da giocare"

"Abbiano davanti tre settimane in cui gli indecisi sono al 40%, i giovani non hanno ancora deciso cosa andare a votare, è una partita tutta da giocare". Lo ha detto il segretario del Partito democratico Enrico Letta dopo l’incontro con il sindaco di Milano Giuseppe Sala a Palazzo Marino, in merito alle affermazioni rilasciate durante la giornata di ieri dal leader della Lega Matteo Salvini sul vantaggio del centrodestra nei sondaggi per le prossime elezioni del 25 settembre 2022.

"Come si è visto - continua Letta - anche in tante altre elezioni in Italia, sono le ultime settimane quelle decisive motivo per il quale le voglio cominciare da Milano accanto a un’esperienza così positiva come quella di Beppe Sala".

"Stiamo cercando di essere in grado di costruire un’alternativa vera al centrodestra", ha affermato ancora Letta. "I numeri - ha continuato il leader del Pd - dicono che anche a partire dai collegi uninominali, penso per esempio a Milano, o li vinciamo noi o li vince il centrodestra. Questa legge elettorale crea un’alternativa binaria: o il centrodestra o il centrosinistra". Letta ha concluso dicendo che sia lui che il Pd sono "molto concentrati sulla proposta che faremo nel parlare con le persone e dire che l’unica alternativa veramente vincente al centrodestra di Meloni e Salvini è il nostro centrosinistra".

"Il Pd è su Tik Tok, abbiamo deciso di farlo non in modo ridicolo ma in modo serio, perché Tik Tok è una cosa seria", ha detto poi Letta in merito alla recente iscrizione del Pd sul social network cinese. "Abbiamo deciso di farlo - ha sottolineato - con Alessandro Zan, che ieri ha fatto un’uscita su Tik Tok che è stata un successo enorme. Questo social media non è solo un luogo di cabaret o di varietà ma una piattaforma in cui si parla con persone, i più giovani, che vogliono sentire degli impegni seri e chiari".

"I sondaggi dicono che stiamo per stravincere", ha detto ieri Salvini, durante un punto stampa davanti alla Statale di Milano, commentando gli ultimi sondaggi che vedono il Movimento 5 Stelle raggiungere il Carroccio. "Il centrodestra avrà due terzi dei seggi. Quindi il M5S e Pd sanno che perdono", ha aggiunto. "A me interessa che il centrodestra vinca, quanto prendono M5S e Pd mi interessa men che zero. Io ho voglia di governare questo Paese", ha aggiunto Salvini.

cms_27384/conte88_fg.jpgConte: "Pd farà di Roma la pattumiera d’Italia"

"La transizione ecologica non è uno slogan. Il Pd ha messo una norma sugli inceneritori che farà di Roma Capitale la pattumiera d’Italia con un mega inceneritore. Quello è il passato". Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, oggi a Manfredonia per una tappa del tour elettorale "Dalla parte giusta" in vista delle Politiche del prossimo 25 settembre.

Secondo Conte "il nucleare di quarta generazione secondo gli scienziati arriverà tra 15-20 anni. Bene la ricerca, noi non blocchiamo la ricerca, investiamo. Quando sarà, ne parleremo, adesso non c’è nessuna certezza, c’è solo il vecchio nucleare con le scorie radioattive e lo abbiamo già rifiutato con due referendum, indietro non torniamo".

"Diciamo stop alle trivelle. I nostri mari e gli ecosistemi li dobbiamo tutelare perché quella è la ricchezza nostra, la biodiversità. Le trivellazioni, queste piattaforme che vanno lì a cercare, sono il passato", aggiunge il presidente del M5S, secondo il quale "questo è il momento della verità, è il momento in cui siete chiamati a decidere. Avete il potere, finora hanno parlato i Renzi e i Calenda, tutti gli specialisti del potere, ma ora non parlano più i commentatori tv ma voi. Il 25 settembre decidete voi, e io rispetterò la vostra decisione che è sacra, però pensateci bene perché dovete decidere da quale parte stare. Se state con noi, sappiate che starete con chi fa sacrifici dal mattino alla sera e si prende insulti per difendere i vostri interessi. E non basta una x, dovete gridarlo forte che state dalla parte giusta".

Parlando di superbonus, Conte ricorda che "ricevuto attacchi feroci solo perché ci siamo inventati una misura che consente la rigenerazione urbana, il taglio delle bollette e il taglio delle emissioni. Ma il vero problema è che lì non mettiamo soldi a favore delle banche ma a favore dei cittadini e questo non lo possono accettare. Con un investimento di 28 miliardi, questa misura ha prodotto un valore complessivo economico per 128 miliardi".

E sull’ipotesi di "togliere il reddito di cittadinanza" aggiunge: "E’ una togliere un sistema di protezione sociale che hanno tutti i Paesi nel mondo occidentale. E’ una vergogna. Continueremo a lavorare per miglioralo perché è una riforma complessa. Secondo l’Istat, con questa misura abbiamo salvato dalla povertà un milione di cittadini, e ora che c’è il caro bollette e la prospettiva di una spirale recessiva ancora più dura, lo vogliono abolire. E’ una vergogna".

"Dobbiamo investire tanto e lavorare per migliorare la sanità e, dalla sanità pubblica, via gli amici degli amici dei politici di turno. Le aziende sanitarie vanno governate da chi ha competenze e professionalità. Dobbiamo fare una legge che spazza via i colori politici dalla sanità pubblica".

cms_27384/calenda43_fg.jpgCalenda: "Occhi di Letta non di tigre ma strabici"

Quelli di Letta "non sono occhi di tigre ma strabici". Lo ha detto Carlo Calenda a Milano. "Enrico, il Paese che descrivi non è quello, va riappacificato e non diviso a martellate. Quello che stava succedendo con lo spirito repubblicano di Draghi. Quella di Letta è una strategia folle, il Cln senza i 5 stelle ma con i sosia dei 5 stelle, la continuazione dei Bertinotti, Turigliatto, Pecoraro Scanio, la maledizione della sinistra che non governa".

"Letta ha perso il diritto di intestarsi il liberalismo progressista quando ha deciso che il mondo è diviso tra il rosso e il nero, facendo la campagna elettorale più violenta del dopo guerra e decidendo che se non voti Pd sei no vax. Noi, con Matteo al governo, abbiamo fatto la legge sull’obbligo dei vaccini".

"Abbiamo un dato di fatto ed è che ci sono quattro coalizioni; non c’è fattualmente altro voto utile che sul plurinominale, in particolare al Senato. Ed è lì che noi fermeremo la destra. Ma non la fermeremo dicendo ’fermiamo la destra’, lo faremo raccontando agli italiani che cosa vogliamo fare. Questo è l’unico voto utile che c’è" sottolinea il leader di Azione, rispondendo a chi gli chiede una replica agli appelli per il voto utile lanciati dal Segretario del Pd Enrico Letta. "Io non voglio fare polemica con nessuno, men che meno con Enrico Letta -chiarisce Calenda-. Quello che gli dico, semplicemente è: ricordati da che storia vieni. Non è così schematica ’Berlinguer-Almirante’. C’era qualcosa di mezzo in Italia ed era molto importante".

"Subito dopo queste elezioni apriremo un cantiere vasto, chiamatelo fronte repubblicano, esattamente quello su cui Mario Draghi ha improntato la sua azione". "Questa casa -aggiunge- è aperta a Cottarelli, Bonino, Bentivogli, Giorgetti, Sala, Gori". Anche perché, ironizza, "mi fa molta impressione vedere Cottarelli con Fratoianni e Sala con Di Maio".

Redazione

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