ESPLOSIONI E PERDITE DI GAS NEL MAR BALTICO
Danneggiate tre linee del Nord Stream

Da questo lunedì, le autorità danesi hanno chiesto a tutte le navi nei pressi del Mar Baltico di non sostare nel raggio di cinque miglia al largo dell’isola di Bornholm, dopo una fuga di gas proveniente dalle tre falle trovate nei gasdotti Nord Stream 1 e 2.
Il gasdotto è stato uno dei punti nevralgici di un’escalation della guerra energetica tra l’Europa e Mosca dopo l’invasione russa dell’Ucraina a febbraio, che ha colpito le principali economie occidentali e ha fatto lievitare i prezzi del gas.
Nord Stream 2, il quale avrebbe dovuto raddoppiare il volume di gas che fluiva da S. Pietroburgo verso la Germania passando sotto il Mar Baltico, era appena stato ultimato e riempito con 300 milioni di metri cubi di gas quando il governo tedesco l’ha bloccato pochi giorni prima dell’invasione.
Nonostante non sia mai diventato operativo, la pressione del gasdotto Nord Stream 2, contenente gas sigillato al suo interno, è scesa drasticamente da 105 a 7 bar nel giro di una notte.
La Deutsche Umwelthilfe, un’associazione tedesca senza scopo di lucro per la protezione dell’ambiente e dei consumatori, ha sottolineato che il gas naturale è metano, che si scioglie parzialmente in acqua e non è tossico. Più in profondità il gas viene rilasciato in mare, maggiore sarà la sua dissolvenza in acqua ed anche nel caso di un’esplosione subacquea ci sarebbero solo effetti locali.
Secondo l’osservatorio sismico svedese, le perdite dei gasdotti sono dovute a due forti deflagrazioni registrate nei pressi dei Nord Stream e non si tratterebbe di esplosioni legate ad esercitazioni militari.
Tuttavia, le ragioni che hanno causato la rapida caduta di pressione sono sotto indagine. Il Ministero dell’Energia della Danimarca ha preferito non commentare quanto sta avvenendo. Il governo tedesco ha dichiarato di essere in contatto con le autorità danesi e di lavorare con le forze dell’ordine locali per scoprire cosa ha causato questo dislivello di pressione all’interno del gasdotto.
Sembra alquanto strano che la perdita arrivi un giorno prima dell’inaugurazione di un nuovo gasdotto, il Baltic Pipe, che porterà il gas norvegese attraverso la Danimarca in Polonia guadagnando un ruolo rilevante nella sostituzione del gas russo.
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