EUROPA, STANZIATI 500 MILIONI PER PRODURRE 1 MILIONE DI MUNIZIONI L’ANNO

Produzione di 1 milione di munizioni all’anno: è questo il nuovo piano lanciato dall’Unione Europea. A presentare il progetto legislativo, denominato Act in support of ammunition production (Asap), sono stati la Presidente Ursula von der Leyen e il commissario UE per il Mercato Interno Thierry Breton.
Il pacchetto legislativo ha appunto come obiettivo principale il raggiungimento della produzione di almeno un milione di munizioni all’anno all’interno dell’Unione. Per tale aumento di capacità produttiva è necessario, come puntualizzato da Breton, rafforzare anche le catene di approvvigionamento, comprese polveri ed esplosivi. Se come scopo puramente tangibile e numerico è stato fissato il milione di munizioni, il piano dovrebbe anche rafforzare in generale la reattività e capacità dell’industria della difesa dell’UE, adattandosi alla nuova configurazione geopolitica attuale, con tempestività nella fornitura di munizioni e missili. Altri tre obiettivi del piano sono ovviamente il proseguimento ed aumento delle forniture verso l’Ucraina, la ricostituzione delle scorte degli Stati membri, assottigliate dagli aiuti a Kiev. E incoraggiare gli Stati membri affinché raggiungano il loro 2% del PIL per la difesa.
In tal senso l’Asap, ha specificato sempre Thierry Breton, rientra negli obiettivi del Recovery fund, costruito per tre azioni principali, ovvero: la transizione verde, la transizione digitale e la resilienza. Proprio in quest’ultimo punto rientra il sostegno dei progetti industriali volti alla difesa europea.
Il piano prevede: uno strumento specifico per sostenere finanziariamente il progetto, un meccanismo per controllare, mappare ed anticipare l’eventualità di situazioni in cui le richieste siano maggiori rispetto alla capacità produttiva, un quadro normativo temporaneo per far fronte alla carenza di forniture di munizioni, l’allentamento della burocrazia e la possibilità di alleanze tra Paesi e joint venture tra aziende per la costruzione di nuove fabbriche. La Commissione europea ha proposto uno stanziamento di 500 milioni di euro a prezzi correnti. Tale cifra sorge dalla riassegnazione di diversi strumenti UE, tra cui il Fondo europeo per la difesa, 260 milioni, e il futuro Edirpa (European defence industry reinforcement through common procurement act), per i restanti 240 milioni. L’investimento, secondo le previsioni della Commissione, stimoleranno e genereranno altri 500 milioni da investimenti del settore privato. Una specifica destinata a far molto discutere è che i Paesi membri che lo desiderano potranno utilizzare parte dei fondi del Pnrr per le munizioni.
Il disegno legislativo al momento ha incassato l’assenso di Italia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Svezia, Bulgaria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia e Romania, ai quali successivamente si affiancheranno anche Slovenia e Croazia.
L’ASAP va quindi ad accostarsi a tre principi cardine, già dibattuti dai leader UE al vertice dello scorso 23 e 24 marzo. Come primo punto vi è la consegna a Kiev delle armi dalle scorte esistenti con un costo fino a un miliardo di euro coperto dalla European Peace Facility (Epf), come secondo l’acquisto congiunto di più munizioni per l’Ucraina con un altro miliardo di euro dell’Epf, ed infine il nuovo piano per aumentare la produzione all’interno dell’Europa di armi di artiglieria.
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