Effetto serra: Sydney dichiara l’emergenza climatica

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I drastici cambiamenti climatici stanno mobilitando molti paesi del mondo. Molte grandi capitali mondiali, tra cui Londra, Roma, Milano hanno già dichiarato l’emergenza climatica, ponendosi l’obiettivo di ridurre le emissioni di carbonio entro il 2030. A queste città si è accodata negli ultimi giorni anche Sydney, dopo che l’Australia ha raggiunto picchi climatici altissimi negli ultimi mesi, con temperature che superano spesso i 40 gradi. In questo caso, si tratta della seconda città del Paese a dichiarare l’emergenza dopo Hobart.

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Il sindaco Clover Moore e i suoi consiglieri hanno indetto una riunione per affrontare il problema climatico, in cui si sono impegnati ad adottare tutti i provvedimenti possibili per ridurre le emissioni di carbonio del 70% entro il 2030 e di portarle a 0 entro il 2050.

Questo perché l’Australia, pur avendo firmato gli accordi di Parigi, è stata travolta negli ultimi anni da un clima torrido. Infatti, da gennaio scorso le temperature sono aumentate di ben 16 gradi sopra la norma.

Il documento firmato dal comune di Sydney si propone quindi di adottare misure concrete per debellare l’effetto serra. “Questa emergenza riguarda le nostre comunità, e il suo impatto è sentito da tutti noi, in particolare dai più poveri tra noi, i vulnerabili, gli emarginati e coloro che vivono in comunità remote” ha dichiarato il sindaco di Sydney.

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La città australiana ha inoltre richiesto l’intervento del governo per modificare anche il piano industriale e aumentare fondi per l’utilizzo di fonti di energia sostenibili.

Tra i tanti provvedimenti proposti c’è anche la Just transition authority, per aiutare i dipendenti delle fabbriche di combustibili fossili a trovare un lavoro alternativo.

In questi ultimi anni, i drastici cambiamenti climatici hanno condizionato non poco anche l’economia del paese, facendo registrare una perdita di quasi 160 miliardi di dollari a causa di un progressivo aumento del livello del mare e di lunghi periodi di siccità, che hanno provocato molti danni al settore agricolo.

Francesco Ambrosio

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