FERDINANDO CIOFFI

Ritrattista della luce

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Fotografo di fama internazionale, la storia di Ferdinando Cioffi inizia all’età di 14 anni, quando si affaccia al mondo della fotografia.

A vent’anni decide di fare il "grande salto" partendo per l’America, terra di origine della madre.

Dopo un periodo in California, si sposta a New York dove frequenta gli studi dei più importanti fotografi internazionali quali Richard Avedon e Irving Penn, da cui apprende i segreti del ritratto fotografico.

Tornato in Europa, ricco solo della sua macchina fotografica Hasselblad e dei preziosi consigli dei suoi maestri, inizia la sua carriera come fotografo di sfilate.

Non si contano le riviste internazionali di moda che hanno pubblicato i suoi preziosi scatti.

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Fotografo introspettivo, Ferdinando Cioffi si specializza come ritrattista: "La fotografia è una cosa meravigliosa - dice -: se la senti e la fai con il cuore come faccio io, è veramente una gran cosa!”

Sono tantissimi i personaggi da lui immortalati. Per citarne alcuni: Paul Bocuse, Carlo Cracco - "buono come il pane", assicura il fotografo - e Gualtiero Marchesi, tutti e tre chef stellati.

Nel mondo dell’arte, lo scultore Arnaldo Pomodoro, Michelangelo Pistoletto, Franco Maria Ricci (editore di innumerevoli libri d’arte) e il compianto Philippe Daverio, critico d’arte che ebbe il piacere di immortalare due anni prima della sua scomparsa: “Era bello ascoltarlo, era sempre preparatissimo… e poi quel papillon e il suo accento francese gli davano un tocco di eleganza”, ricorda Cioffi.

E ancora, Catherine Deneuve, Louis Vuitton, David Rockefeller, Roberto Cavalli, Luciano Benetton, la famiglia Barilla... Insomma, nessuno è sfuggito all’obiettivo di Ferdinando Cioffi né tantomeno alla sua personalità umile e gentile.

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Intervista in galleria Vittorio Emanuele II a Milano - photo by Simona HeArt

Nelle sue fotografie, il maestro cerca sempre di catturare l’essenza del soggetto, andando oltre la superficie delle cose.

Nei ritratti, in particolare, il suo occhio attento coglie da dietro l’obiettivo ciò che altri a malapena riescono a percepire.

Il famoso stilista francese Emanuel Ungaro, ad esempio, sentenziò un giorno: "Cioffi, lei mi sta rubando l’anima!".

E il barone Rothschild - che lo ospitò al castello - gli disse: "Non ho mai conosciuto un fotografo come lei".

Se queste non sono soddisfazioni...

Ma cosa rende tanto speciale le fotografie di Ferdinando Cioffi?

La LUCE, senza alcun dubbio. Questa luce calda, tranquilla, quasi mistica che richiama i capolavori di Caravaggio: come il Merisi, è l’artista stesso a creare la sua luce, che diviene così la protagonista assoluta di ogni scatto.

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È quanto emerge da “EXCELLENCE”, il settimo libro del maestro, realizzato in occasione di Expo 2015.

Ma ci sono altri progetti in cantiere: per la città di Heidelberg, in Germania, sta realizzando un reportage su 20 donne straniere e il loro processo di integrazione in terra tedesca. Progetto interessante e culturalmente significativo, soprattutto ai giorni nostri.

In corso anche un progetto su Giuseppe Verdi insieme ad Eugenio Costa di Montabone editore e, a breve, addirittura un cortometraggio sulla sua carriera di fotografo.

L’intervista che segue è stata realizzata da “Tavoli HeArt” per la Social TV della storica Libreria Bocca di Milano, all’interno della splendida cornice di Galleria Vittorio Emanuele II.

La Libreria Bocca dal 1775 è locale Storico d’Italia con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

International Web Post - nella persona del suo fondatore e direttore Attilio Miani - si fa portavoce di questa realtà, dando voce ad una realtà editoriale che è parte del nostro patrimonio culturale. #socialtvlbocca

Dove trovare Ferdinando Cioffi:

www.ferdinandocioffi.com

https://www.facebook.com/ferdinando.cioffi.3

Simona HeArt

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