FINANCIAL TIMES,QUIRINALE:"DRAGHI AL COLLE PER CONTINUARE L’OTTIMO LAVORO SVOLTO DA PREMIER"

Berlusconi, Salvini, Toti, Renzi, Letta, Di Battista.

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Financial Times, Quirinale: "Draghi al Colle per continuare ottimo lavoro svolto da premier"

cms_24523/draghi-financial-900x600.jpgCorsa al Quirinale, "la premiership riformista di Mario Draghi si avvicina alla fine", ma "il passaggio alla presidenza dell’Italia appare il modo migliore per portare avanti l’ottimo lavoro" fin qui svolto dall’ex presidente della Bce. Lo scrive il Financial Times in un editoriale non firmato, quindi espressione della linea del giornale. Il quotidiano finanziario della City invita quindi i partiti che hanno finora sostenuto l’azione di governo di Draghi ad assumersi la responsabilità davanti all’Europa della realizzazione del Pnrr.

"L’Italia sotto la leadership di Mario Draghi ha goduto di un eccezionale periodo di stabilità e di successo", scrive il Financial Times, ricordando i traguardi raggiunti dal governo nella lotta alla pandemia, sul fronte della ripresa economica e delle riforme, sostenuti dal cospicuo pacchetto di aiuti europei. Complice il calendario politico-istituzionale, la "premiership riformista" di Draghi, scrive ancora il Ft, rischia "con disappunto" di essere "breve".

Il quotidiano rileva la "turbolenza politica" innescata dal processo per la scelta del nuovo capo dello Stato e il fatto che Draghi "non abbia fatto nulla nel mettere a tacere le voci di un suo interesse" per la carica. "Il problema è che il governo senza di lui potrebbe sbandare o perfino cadere". Dando conto del quadro politico che sottende alla scelta del nuovo presidente della Repubblica, il Ft sottolinea anche la candidatura "divisiva" dell’ex premier Sivlio Berlusconi, che a giudizio del quotidiano "non ha l’integrità necessaria per la carica".

L’esito "peggiore" sarebbe quello di elezioni anticipate, che farebbero "deragliare" le riforme e il recovery plan italiani. "In queste circostanze, sarebbe meglio avere Draghi alla Presidenza affinché usi i considerevoli poteri e la moral suasion della sua carica per mantenere il Paese sui binari". Scegliere un nuovo premier "sarà difficile", sottolinea il Ft. Ma, "tutti i principali partiti, eccetto la destra di Fratelli d’Italia hanno firmato un contratto con la Ue, quando hanno concordato il recovery plan. Ora, conclude il quotidiano, "devono farsene carico".

Berlusconi rassicura: "Sciolgo riserva entro domenica"

cms_24523/berlusconi98_fg.jpgSilvio Berlusconi, riferiscono fonti azzurre, avrebbe detto ai suoi che è pronto a sciogliere la riserva sul Colle entro domenica, ovvero prima che inizino le votazioni alla Camera, per l’elezione del successore di Sergio Mattarella. Il Cav accoglie quindi la richiesta avanzata da Matteo Salvini e Giorgia Meloni di dare una risposta sulla sua candidatura prima di arrivare in Aula, ma, raccontano, non avrebbe rinunciato al sogno di salire al Quirinale, convinto di avere delle chance concrete alla quarta votazione, nonostante lo scetticismo sempre più forte degli alleati e i dubbi sui ’numeri’ in Parlamento avanzati anche dentro Forza Italia, a cominciare dai fedelissimi.

Gianni Letta è tra quelli che continuano a metterlo in guardia dalle tante ’variabili’ della roulette quirinalizia. Oggi l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio ne avrebbe parlato con Ignazio La Russa, a margine della presentazione del libro-biografia su Sergio Mattarella del fisico Angelo Gallippi, lasciando intendere che, al momento, il leader azzurro intende andare avanti per la sua strada. La Russa ha confidato all’Adnkronos di aver chiesto lumi sulle ragioni del rinvio del vertice di centrodestra previsto per oggi: ’’Ho detto a Letta che i leader della coalizione si devono vedere, se non oggi, domani, al massimo dopodomani, perché il tempo stringe e urge decidere cosa fare sul Colle prima delle votazioni’’.

"E’ inevitabile che il vertice si svolga prima della fine della settimana. Spero sia calendarizzato nelle prossime ore, altrimenti lo chiederò ufficialmente", ha chiarito la leader di Fdi Giorgia Meloni. Interpellato sui contenuti del colloquio con La Russa, Letta si è trincerato dietro un cortese ’no comment’, spiegando che ’’in questi giorni ho parlato anche troppo’’ con un chiaro riferimento alle parole pronunciate in occasione della camera ardente e dei funerali di David Sassoli (’’Il clima straordinario in Parlamento per commemorare Sassoli può essere di lezione per l’elezione al Colle’’).

Rimasto ad Arcore Berlusconi, dunque, per ora si sarebbe preso una pausa di riflessione, interrompendo le telefonate a quattro mani con Vittorio Sgarbi. Oggi, assicurano, non ci sarebbe stato nessun contatto con Salvini e Meloni. Tutto è rinviato a dopodomani. Sembra tramontata definitivamente, quindi, l’operazione scoiattolo, come lo stesso Sgarbi sentenzia, circostanziando il ’the end’ dello scouting tra i grandi elettori specialmente del Misto: "L’operazione scoiattolo è finita esattamente con le ultime telefonate fatte venerdì scorso insieme a Silvio...’’.

Il critico d’arte dà un consiglio al presidente di Fi: ’’Può ancora essere protagonista se si ritira e dice per primo un nome alternativo per poterlo negoziare con gli alleati". Il candidato che spiazzerebbe tutti ma li compatterebbe anche, per Sgarbi, è uno solo: ’’Se indica Draghi risolverebbe tutti i problemi’’.

Salvini: "Centrodestra ragionerà e voterà compatto"

cms_24523/salvini.jpg"Sul Quirinale sto proseguendo gli incontri, la certezza che ho è che il centrodestra ragionerà e voterà compatto dall’inizio alla fine".

Così il leader della Lega Matteo Salvini, durante un punto stampa.

Il centrodestra "sarà determinato e determinante e il ruolo di Berlusconi è e sarà fondamentale", ha sottolineato Salvini.

Sul Quirinale "sto facendo incontri di ogni livello con tutte le parti in causa, ci sono ottimi riscontri, sono assolutamente ed estremamente fiducioso" ha aggiunto il leader della Lega.

Toti vede Renzi in attesa di Berlusconi: senza Cav pronti a unire forze

cms_24523/Toti.jpgDivisi, per il momento, dalla candidatura al Quirinale ancora sul tavolo di Silvio Berlusconi. Ma pronti a unire le forze -un ’pacchetto’ di circa 80 parlamentari- su un unico nome se il Cavaliere dovesse uscire di scena. E’ quanto emerso da un breve colloquio, in tarda mattinata, a palazzo Giustiniani, apprende l’Adnkronos, tra Matteo Renzi e Giovanni Toti, che oggi ha visto anche Matteo Salvini e Luigi Di Maio. In attesa che il leader azzurro sciolga la riserva (da Arcore assicurano entro domenica) va avanti il progetto comune che coinvolge ’Coraggio Italia’, ’Italia viva’, ’Cambiamo’ e gli altri ’cespugli’ centristi.

L’obiettivo, raccontano, resta sempre quello di lavorare a una federazione moderata ben radicata in Parlamento (80 ’sentinelle’ appunto tra deputati e senatori), che possa avere nel prossimo governo una rappresentanza visibile e importante in grado di affrontare poi la sfida elettorale del 2023 congiuntamente. Altro obiettivo, raccontano, è inserire negli accordi la riforma della legge elettorale. Che ormai sembra a portata di mano dopo le aperture di parte del Pd e dei 5 stelle, soprattutto del gruppo che fa riferimento a Luigi Di Maio.

I tempi sono ancora da definire, ma c’è la netta senzazione che saranno comunque brevi. Sul tavolo un patto unitario di azione sul nuovo esecutivo da trattare congiuntamente alla presidenza della Repubblica su cui però al momento restano delle divergenze. Con il governatore ligure impegnato a sostenere la candidatura di Berlusconi e Renzi fermo sul no al presidente di Forza Italia. Il progetto federativo insomma non verrà interrotto, comunque vada. Anche se la possibilità che sfumi la candidatura del leader azzurro potrebbe aprire nuove scenari ed accelerare alcuni step. Il colloquio tra Toti e Renzi si è tenuto a palazzo Giustiniani prima che il leader di ’Cambiamo’ raggiungesse nel palazzo accanto Salvini per un ’giro di consultazioni’ sul ’dopo Mattarella’. Lo stesso Toti, tra un incontro e l’altro, ha confermato all’Adnkronos la visita al leader di Iv.

Renzi: "Berlusconi? Ha zero possibilità"

cms_24523/matteo-renzi-italia-viva.jpg"Per favore non c’è nessuna possibilità che Berlusconi diventi presidente della Repubblica". Così Matteo Renzi in un’intervista alla Cnbc. "Ci sono zero, zero possibilità", ha aggiunto mimando il gesto dello ’zero’ davanti alle telecamere. Per Renzi, "c’è la possibilità che Mario Draghi" venga eletto al Colle, ma "è una scelta difficile per il Parlamento perché Mario Draghi è stato ed è un grande premier, ha salvato l’Italia lo scorso anno e quindi è un perfetto primo ministro ma allo stesso tempo potrebbe essere un grande presidente della Repubblica".

"Credo il prossimo giovedì o venerdì" verrà eletto il Capo dello Stato, continua Renzi, spiegando che il quorum scende dalla quarta votazione. "Nell’ultima elezione, nel 2015, su Mattarella abbiamo fatto l’accordo e lo abbiamo eletto alla quarta votazione. La mia previsione è che giovedì 27 gennaio o al massimo venerdì 28 l’Italia avrà un nuovo presidente della Repubblica".

Letta: "Serve accordo su nome super partes non di centrodestra"

cms_24523/Letta.jpgIl Pd è impegnato per scegliere per il Quirinale "un nome condiviso e non di parte, quindi non un nome di centrodestra. Dobbiamo trovare un accordo su un nome super partes". Lo ha detto Enrico Letta a radio Immagina.

Per il leader Pd "il fatto che sia ancora aperta la candidatura di Berlusconi rende tutto complicato, finora non c’è stata interlocuzione perché il centrodestra non è stato disponibile a interloquire".

"Di fronte all’assalto al Colle del centrodestra abbiamo dovuto trovare l’equilibrio per respingere questo assalto e trovare i canali di comunicazione con il centrodestra per un nome condiviso e non di parte. Dobbiamo trovare un’intesa su un nome super partes, istituzionale, è lo sforzo che stiamo facendo" ha sottolineato Letta.

"Il centrodestra si è comportato come se avesse la maggioranza, ha tentato l’assalto al Colle con un candidato di centrodestra. Noi ci siamo trovati nella difficoltà di dover respingere questo assalto, ma il nostro problema è non dover dire solo di no ma anche, con il centrodestra, individuare un accordo per un nome condiviso" ha ribadito il leader dem, "vogliamo fare un accordo con il centrodestra perché abbiamo a cuore il Paese".

"Non sottilizzo sul primo, secondo, terzo o quarto turno ma è chiaro che il presidente della Repubblica dovrà uscire da un accordo tra centrodestra e centrosinistra. Il quorum molto elevato impone un accordo - ha rimarcato - Il governo Draghi ha una maggioranza che sfiora il 90% del Parlamento, sarebbe assurdo e contraddittorio se eleggessimo un presidente della Repubblica con 505 voti o con una maggioranza risicatissima".

"La vicenda del Quirinale è bella e faticosa, è sempre stata un parto molto faticoso e mi sembra di capire che lo sarà anche questa volta - ha detto Letta - Però abbiamo avuto grandi presidenti e sono fiducioso che un o una grande presidente prenderà il testimone di Sergio Mattarella, grandissimo presidente".

Di Battista: "No a Draghi, per M5S sarebbe autolesionista"

cms_24523/Di_Battista.jpg"Milioni di contagiati nelle ultime settimane. 6000 morti. Bollette alle stelle. Benzina alle stelle. Spesa carissima. Povertà e disuguaglianze sociali in aumento. Eppure il Messia Draghi, Il Migliore tra i Migliori, il Salvatore, l’apostolo, SuperMario, lavora notte e giorno per ’fuggire’ al Quirinale. Ed il Movimento cosa sta pensando di fare? Davvero si presterebbe a tutto questo? Sarebbe pronto a fare il quarto governo in 4 anni? È disposto a votare un uomo obiettivamente di establishment Presidente della Repubblica? Oltretutto dopo averlo accettato al posto di Conte per risolvere grane tra l’altro minimamente risolte?". Così Alessandro Di Battista, su Facebook in un post accompagnato da un lungo video in cui l’ex volto del M5S attacca premier e M5S.

Ricordando che Draghi ha preso il posto del "presidente espressione del M5S", Di Battista definisce "una roba incredibilmente inaccettabile e autolesionista" la possibile scelta del Movimento di accettare l’ex presidente della Bce al Colle. Si tratta, per Di Battista, di "sacrificare pezzi di identità e consenso al fronte del mantenimento di qualche poltrona il prossimo anno".

Redazione

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