FINITA L’ATTESA BARI PUO’ FESTEGGIARE CON PAPA FRANCESCO

OGGI SARÀ PRESENTATO AL PONTEFICE IL DOCUMENTO CONCLUSIVO DEI VESCOVI

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L’attesa per la venuta del Santo Padre è ormai terminata. Il suo arrivo a Bari, infatti, è previsto in mattinata per le ore 8.15. Una visita intensa e serrata quella di Papa Francesco che si sposterà immediatamente nella Basilica Pontificia di San Nicola dove incontrerà i Vescovi del Mediterraneo e prenderà visione del documento finale da loro redatto. Quindi procederà con la concelebrazione eucaristica prevista per le ore 10.45 in Corso Vittorio Emanuele. A seguire l’Angelus.

ULTIMA GIORNATA DI CONFRONTO TRA I VESCOVI

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Ma è giunto a conclusione anche l’incontro di riflessione e spiritualità dal titolo "Mediterraneo frontiera di pace" organizzato dalla Conferenza episcopale italiana e tenutosi a Bari, in questi giorni (19-23 febbraio), da 58 Vescovi del Mediterraneo.

Tanti gli spunti di riflessione offerti anche nella quarta ed ultima giornata grazie alle testimonianze, nel briefing con i giornalisti, di Sua Em.za Card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia - Città della Pieve e Presidente della CEI, Sua Em.za Card. Cristóbal Lòpez Romero, Arcivescovo di Rabat e Sua Beatitudine Card. Louis Raphaël Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei.

INCIPIT, ACCOGLIENZA E CONOSCENZA

cms_16254/3_Cardinale_bassetti_adnkronos.jpgFra le tante tematiche affrontate si è ribadita l’importanza di questa esperienza di conoscenza, di comunione e condivisione vera vissuta tra i vescovi che resta solo un punto di partenza.“La cosa bella - ha sottolineato ilCard. Gualtiero Bassetti - è che tutti noi vescovi siamo convinti che questo sia soltanto l’inizio di un cammino che era necessario intraprendere per dare una nostra risposta col Vangelo ai problemi delle nostre Chiese, come quello legato alle sofferenze dei profughi. È necessario dare loro quell’accoglienza, quell’integrazione e accompagnamento di cui parla il Papa perché accogliere non basta. Finalmente, con grande armonia, siamo arrivati alla conclusione di un documento da presentare al Santo Padre. Veramente abbiamo scritto una pagina bella. E la cosa più bella è proprio l’introduzione dove diciamo che «non finisce qui». Ma in questi giorni si è fatta luce sulla nostra conoscenza, sui nostri rapporti e sui nostri problemi. Prima ci dicevamo fratelli per titolo, ma dopo queste giornate noi ci diciamo «Fratelli» perché lo siamo realmente”.

LIBERTÀ, PACE, GUERRE E DIGNITÀ -

cms_16254/4_CARD_SAKO_-.jpgQueste giornate di dialoghi, conoscenze e riflessioni hanno lasciato il segno in tutti i partecipanti che ora, più uniti e più vicini di prima, possono camminare insieme per dare voce a chi soffre senza vedere una via d’uscita. “È stato un momento molto forte per me - ha evidenziato ilcardinale Louis Raphaël Sako - perché ho passato con gli altri vescovi giorni di forte sinodalità. Ci sono guerre, estremismo, corruzioni in questi paesi, ma chi paga è sempre la persona. Ci sono guerre perché ci sono interessi senza tener conto dei diritti dell’uomo. E così mi sento molto male quando le persone vanno via dal proprio paese. Per noi è una grande perdita, ma anche per voi un peso. È un dramma. Non c’è un criterio morale e non si pensa che questa gente ha diritto a vivere in pace, ad avere stabilità e dignità. Perché armi, perché guerre? Tocca a noi creare un’atmosfera degna e buona per vivere la dignità umana, ma anche la libertà religiosa, della coscienza. In tal senso c’è una possibilità di convivenza con i musulmani”

VISIBILITÀ E RISPETTO DELLE RELIGIONI

cms_16254/5_Card_Romero.jpgSemplici e toccanti anche le parole del cardinale Cristóbal Lòpez Romero: “È stata un’esperienza importante con i miei confratelli vescovi di condivisione, di preghiera, di proposte e di approfondita conoscenza delle Chiese che sono attorno al Mediterraneo. Le sofferenze delle Chiese e in particolare della Terra Santa, della Libia, della Siria e della Turchia mi hanno toccato il cuore. Ma sono anche contento perché le nostre Chiese in Marocco, Algeria, Tunisia e Libia che erano quasi invisibili, ora, grazie a questo incontro, sono più conosciute e la continuazione di questo cammino ci darà l’opportunità di dare alle Chiese un messaggio di speranza. Ricordo come la visita del Papa in Marocco è stata l’occasione per iniziare un dialogo cristiano proprio come ora. E il Re del Marocco, davanti al Papa, disse che le religioni non esistono per tollerarsi, ma per conoscersi, rispettarsi, amarsi e farsi del bene l’una con l’altra”.

In tal senso un grande esempio ci vien dato dal documento diAbu Dhabi sulla fratellanza umana per la pace nel mondo sottoscritto da Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, il 4 febbraio del 2019. “Questo documento – spiega ilcardinale Romero - è una bomba ad effetto ritardato. Darà i suoi frutti tra 15, forse 20 anni. Il documento non va solo studiato, ma praticato e soprattutto deve essere aperto ai buddisti, agli induisti e a tutti perché si parla di una fraternità universale”.

Le premesse, dunque, per una nuova era cristiana ci sono tutte, ma ora arriva la parte più difficile e l’auspicio del cardinale Louis Raphaël Sako di dare seguito con azioni concrete è più che condivisibile “altrimenti a nulla gioverà questo incontro”.

Rino Lorusso

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