FINO A CHE PUNTO L’ACQUA DEL RUBINETTO FA BENE A CHI LA BEVE?
Molti di noi per abitudine bevono l’acqua del rubinetto per svariate ragioni, per un risparmio economico, per un risparmio di tempo, per rispettare l’ambiente. Ma in realtà, sappiamo cosa contiene davvero l’acqua del rubinetto? Può contenere il cloro a causa della disinfezione, l’alluminio aggiunto come sali per la chiarificazione ma soprattutto amianto.
La presenza di amianto nell’acqua di rubinetto può essere causata:
- Dall’inquinamento diretto dai manufatti di amianto depositati in discarica. L’inquinamento è provocato dalla ruscellazione dell’acqua piovana e l’immissione quindi diretta del materiale (minerale) nella falda acquifera da cui le pompe dell’acquedotto prelevano l’acqua da erogare ai consumatori di quest’ultima attraverso la rete idrica di distribuzione dell’acquedotto.
- Dalla tubatura di eternit per lisciviazione (liberazione diretta). Vi è chi ha suggerito di immettere nei tubi di eternit composti chimici per impedire il rilascio del materiale. Ma questo intervento dovrebbe però anche cautelare i consumatori dell’acqua di rubinetto dall’eventuale nocività dei composti chimici, inoltre, l’efficacia dell’immissione dei composti chimici dovrebbe essere verificata conteggiando il livello di inquinamento prima e dopo di esso.
L’acqua di rubinetto così inquinata può essere ingerita come bevanda o attraverso gli alimenti cotti. L’amianto può entrare nell’organismo umano, nel circolo (arterie, vene e vasi linfatici) per poi localizzarsi in ogni tessuto periferico dell’organismo. L’amianto così può causare reazioni dei tessuti e portare frequentemente alla formazione dei cosiddetti “corpuscoli dell’absesto” (o amianto). L’azione cancerogena dell’amianto può giungere a lesioni strutturali e/o funzionali incompatibili con la sopravvivenza. Nessun tipo di tessuto è escluso poi anche attraverso il fenomeno della metastatizzazione di cellule cancerose in organi vitali.
La salute è un bene importante e deve essere salvaguardato.Cominciamo quindi a chiederci cosa beviamo ma soprattutto a controllare l’acqua che in qualsiasi modo ingeriamo.
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