M.C.Escher: Mani che disegnano
Il corpo del silenzio la sua pratica
nell’allineare l’inalienabile
da noi-a niente che si fa monema
per poi tragicamente digradare
ad esso stesso passo sull’abisso
la pratica del silenzio il suo corpo
lunare di crepacci e sorde rocce
da cui precipitare verso l’alto
e la sua ambiguità con il profondo
silenzio che dal corpo muore in pratica
del niente che da cosa torna al nulla
in un ventoso tra i capelli ad libitum
Punto di riflessione
Mariagrazia Loddo:
Vincenzo, credo che ogni arte, ogni artista sia rivolto al fuori, in cerca di qualcuno, è talento e ispirazione che necessita di condivisione, è liberare parte di sè e di un antico sapere; certo alcuni scrivono per compiacere, in una logica commerciale o di vanagloria, non credo sia il fuoco che arda nei grandi; però il non riconoscimento ha prodotto tragedie personali; si scrive per molte motivazioni, per mettersi alla prova, per superarsi o scavare nei mondi introversi; in primis è lo scrittore che deve sentire soddisfare la sua brama, fiorire il suo seme, ma la scrittura, per sua natura, è l’uccello che tenta il volo. Noi ce ne appropriamo, a volte la accomodiamo al nostro sentire, non sarà mai lo stesso percorso per ognuno che la percorra. Lasciamo però quel giusto orgoglio allo scrittore quando comprende di aver partorito un figlio buono. Sono per il riconoscimento e la gratitudine. L’arte andrebbe protetta e coccolata.
David La Mantia:
Densa e fonicamente magnifica, con un gioco di allitterazioni della r e delle liquide (allineare l’inalienabile) Bravissimo.