FRANCIA, MARINE LE PEN: “NIENTE SCUOLE PER I CLANDESTINI”

A parte la vittoria in Austria del “moderato” Van Der Bellen, la destra europea è a un passo dal potere ovunque

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E’ il tempo delle destre in Europa, il cui collante è lo spettro dell’immigrato extracomunitario e della massa di chi fugge dalla miseria di tutti i Sud del mondo e cerca asilo nel ricco continente. Non sono soltanto i sentimenti xenofobi e razzisti a connotare però le destre. Una posizione comune nei partiti di estrema destra delle nazioni aderenti all’Unione europea è l’opposizione agli organismi comunitari, ma anche il superamento del liberismo e la guerra alla globalizzazione. E’ la destra degli slogan, dei complotti ad ogni costo, della ipersemplificazione dei problemi: l’Europa è cattiva e appartiene alle banche; torniamo alla moneta corrente; i migranti ci invadono; costruiamo un muro; la globalizzazione ci impoverisce. E, anche se in Austria, ha vinto la linea “moderata” di Alexander Van der Bellen, l’Unione europea non può certamente tirare un sospiro di sollievo. Mentre, l’Italia, con la caduta del governo di sinistra, dopo la vittoria referendaria del No alla riforma costituzionale, si appresta a consegnare la vittoria a Grillo o Salvini, in Francia, Marine Le Pen, leader del Front National, comincia a scaldare gli animi dei suoi e, a una settimana dal passo indietro di Hollande, che ha annunciato di non voler correre per un secondo mandato all’Eliseo, mette in chiaro il suo pensiero sui diritti dei figli degli immigrati clandestini: “Ritengo – ha detto – che l’istruzione gratuita e obbligatoria dei figli dei clandestini sia un’attrattiva per l’immigrazione alla quale bisogna porre fine.

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Rifletto sull’introduzione di un periodo di attesa prima che gli stranieri che vengono a lavorare nel nostro paese possano accedere a un certo numero di servizi pubblici e alla previdenza sociale.” E ha aggiunto: “Non ho nulla contro gli stranieri, ma sia chiaro che se vengono nel nostro Paese da immigrati irregolari non devono aspettarsi cure e assistenza, né tantomeno di poter frequentare le nostre scuole gratuitamente”. La campagna per le presidenziali è già lanciata e quella della leader di estrema destra è suonata come una risposta alle recenti dichiarazioni di Francois Fillon, candidato della destra repubblicana, che vuole risparmiare sulle spese dello Stato, privatizzando, ad esempio, una parte del welfare. La lotta all’immigrazione irregolare è una delle priorità che la candidata alle presidenziali 2017 ha messo nero su bianco nel suo programma.

cms_5091/3.jpgOvviamente, le parole della Le Pen hanno scatenato reazioni indignate. Anche perchè si scontrano con le leggi francesi e l’insieme dei trattati internazionali che prevedono il diritto all’istruzione per tutti, clandestini e non. Furiosa la ministra dell’Istruzione Najat Vallaud-Belkacem: "Condanno queste parole in modo forte. Madame Le Pen dà prova di un’indifferenza totale verso situazioni umanamente terribili" e denota una "scarsa conoscenza dei principi repubblicani e di tutte le convenzioni internazionali sottoscritte dalla Francia".La forte sensazione ormai - e la chiamo sensazione solo per quella certa tendenza all’eufemismo tipica di noialtri intellettuali di sinistra quando vogliamo fare del sarcasmo - è che, dopo la vittoria contro pronostico di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi e l’esito choc della Brexit, a giugno dell’anno scorso, tutto ormai è possibile. E non va più sottovalutata la volontà del popolo occidentale di cambiare lo status quo e punire l’establishment per gli errori commessi e le crisi del recente passato. E lo scenario delle elezioni presidenziali francesi del 2017 ne diventa la conferma.

Mary Divella

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