Facebook compra Giphy per 400 milioni di dollari
Il noto archivio di Gif e Stickers è stato rilevato dal colosso di Menlo Park per arricchire l’esperienza di Instagram, Whatsapp e Facebook.

Facebook acquista Giphy, il più vasto e popolare archivio di Gif e stickers online. Fondato negli Stati Uniti da Alex Chung e Jake Cole nel 2013 ed inizialmente ideato come motore di ricerca, negli anni si è rapidamente distinto per la possibilità di creare e ricercare Gif partendo da immagini statiche o in movimento. Ma cosa sono le cosiddette Gif? Il Graphics Interchange Format, questo il nome completo, è nato alla fine degli anni 80 ed era utilizzato per introdurre le prime rudimentali animazioni all’interno delle sempre più numerose pagine web. Però con l’introduzione di tecnologie più avanzate, come Flash prima e HTML5 dopo, sarebbero dovute essere soltanto un ricordo del passato. Ma, grazie alla loro facilità di utilizzo, leggerezza ed efficacia comunicativa sono diventate un caposaldo di un movimento creativo che da più di un decennio coinvolge artisti e utenti.
I numeri Giphy sono impressionanti, più di 700 milioni di visite al giorno per un patrimonio di 10 miliardi di Gif. Infatti non ci ha messo molto a scalare la classifica delle preferenze degli utenti entrando nei 100 siti Top secondo PC Magazine, ma soprattutto ha ricevuto una spinta decisiva da vari finanziatori che hanno versato negli anni 150 milioni di dollari per l’impresa: soldi che gli hanno consentito di acquisire nel tempo Nutmeg, un servizio per inviare Gif come messaggi privati. In realtà le API di Giphy erano già utilizzate da anni, ed infatti il 50% del suo traffico è proprio grazie a questo e all’interazione combinata tra Facebook, Whatsapp ed Instagram.
Quindi la scelta di Facebook non stupisce, che ha inoltre spiegato che vede in Giphy “un leader nell’espressione visiva e nella creazione. Rende le nostre conversazioni quotidiane più divertenti, e per questo vogliamo potenziare l’integrazione del loro archivio di Gif con Instagram e con le nostre altre app in modo che le persone possano sempre trovare il giusto modo per esprimersi” e che farà parte integrante del team di Instagram. Quanto al resto, il sito resterà pienamente operativo sia per chiunque volesse (s)caricare i contenuti sia per tutte le altre app che hanno deciso di usufruirne.
Non mancano però, le preoccupazioni tra gli affezionati di Giphy in termini di privacy: il social network statunitense si è trovato più volte al centro di scandali e vicende legali, tra cui il caso Cambridge Analytica, che ha portato Zuckerberg addirittura davanti al Senato. Nonostante i termini dell’accordo non siano ancora noti, secondo le stime di Axios il costo dell’operazione si aggirerebbe attorno ai 400 milioni euro. Facebook potrà così ricavare informazioni utili ad affinare le proprie strategie di advertising. È a questo proposito che l’azienda, infine, potrebbe sfruttare il servizio anche per elaborare nuove forme di pubblicità online utilizzando linguaggi e formati estremamente diffusi tra le fasce più giovani della popolazione, Gif e adesivi in primis, come dichiarato da Shah.
Lascia un commento
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.