GIAPPONE-COREA DEL SUD, INCONTRO STORICO TRA CAPI DI STATO DOPO 12 ANNI
Contrastare efficacemente la Corea del Nord

Quella dello scorso 16 marzo è stata una giornata storica per Giappone e Corea del Sud.
Per la prima volta dopo dodici anni i rispettivi capi di stato si sono incontrati a Tokyo, nell’ambito del graduale avvicinamento e disgelo delle relazioni diplomatiche tra le due nazioni asiatiche. L’ultima volta in cui ciò avvenne era il dicembre 2011, quando a Kyoto si incontrarono Lee Myung Bak per la Corea del Sud e Yoshihiko Noda per il Giappone.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, accompagnato dalla moglie Kim Keon-hee, è arrivato nella capitale nipponica ieri, per un vertice di due giorni con il premier giapponese Fumio Kishida. Il primo ministro del Giappone potrebbe ricambiare la visita prossimamente in Corea del Sud, con tutta probabilità in estate, dopo il vertice del G7 in programma a Hiroshima nel mese di maggio.
Come accennato poc’anzi, l’incontro è volto al graduale riavvicinamento tra i due Stati, con spinta maggiore dal premier sud coreano entrato in carica lo scorso anno, e ‘benedizione’ degli Stati Uniti, alleato di entrambi.
Al centro del vertice vi sono differenti questioni. La prima è sicuramente la disputa tra Corea del Sud e Giappone inerente ai risarcimenti verso i cittadini coreani vittime di sfruttamento del lavoro da parte di aziende giapponesi durante la Seconda guerra mondiale. Lo sfruttamento avvenne tra il 1910 ed il 1945 quando il Giappone diede avvio al proprio dominio coloniale sulla Corea del Sud. La diatriba è proseguita per anni con reciproche azioni. Secondo il Giappone la disputa è stata risolta con un trattato ratificato dai due Paesi nel 1965, ma la Corea del Sud nel 2018, attraverso la propria Corte suprema, decise di imporre il congelamento degli asset di due compagnie giapponesi, Mitsubishi Heavy Industries e Nippon Steel, ree di aver sfruttato il lavoro forzato sudcoreano. Tokyo rispose nel 2019 con restrizioni alle esportazioni di semiconduttori e di altri prodotti necessari all’industria dell’elettronica e la cancellazione della Corea del Sud dalla “lista bianca” dei paesi con trattamento preferenziale nel commercio. La Corea del Sud, in seguito a queste imposizioni, aveva presentato un ricorso all’Organizzazione mondiale per il commercio. Successivamente al progressivo riavvicinamento dei due Paesi, i rispettivi capi di Stato hanno trovato un punto d’accordo, proprio in vista del vertice. La Corea ha ritirato il suo ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio, mentre Tokyo ha promesso a sua volta di eliminare le restrizioni. Su questo tema Yoon Suk Yeol e Fumio Kishida dibatteranno, partendo certamente da un piano di risarcimento già abbozzato, che prevede il risarcimento delle vittime attraverso donazioni di imprese nazionali, da parte di una fondazione pubblica affiliata al ministero dell’Interno Sud coreano.
Secondo punto che sicuramente verrà trattato è la vicina Corea del Nord. Proprio prima della partenza di Yoon, il Paese di Kim Jong-un ha lanciato un missile balistico intercontinentale nel Mar del Giappone, attuando un’ennesima provocazione. In tal senso il vertice avrà come fine quello di trovare intesa e cooperazione dal punto di vista della sicurezza, per contrastare efficacemente la Corea del Nord e la minaccia del suo programma di armi nucleari. Su questo punto Giappone e Corea del Sud cercheranno un’intesa bilaterale, che potrebbe divenire una cooperazione trilaterale con gli Stati Uniti. Questa tematica rientrerà nel dibattito a più ampio raggio della sicurezza e stabilità di tutta la regione dell’Asia Pacifico.
Infine, un’ultima tematica che verrà affrontata è il preoccupante rafforzamento, anche militare, della Cina nella regione. Anche su questo aspetto l’attenzione degli Stati Uniti è massima. Infatti Washington ha intrapreso, già da qualche anno, un intenso programma di influenza verso la zona dell’Indo-Pacifico al fine di scongiurare l’ascesa cinese. Proprio per questo motivo per gli USA sarebbe importantissimo che Seoul e Tokyo riuscissero a trovare punti d’intesa su questo argomento.
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