GIUSEPPE GIOACHINO BELLI... IL POETA DI TUTTI

Giuseppe_Gioacchino_Belli_il_poeta_di_tutti_ITALIA.jpg

Il poeta di Roma. Il poeta del mondo. Il poeta di allora. Il poeta di oggi.

Constatare ancora una volta che ciò su cui scrive il grande Gioachino sembri concepito ieri, non so quanto sia confortante. Gli argomenti che tratta, le situazioni che descrive, i personaggi che dipinge, li abbiamo davanti agli occhi. Ovunque. Tutto il mondo è paese, lo sappiamo, e doverci ripetere nell’osservare come l’uomo sia sempre lo stesso, come la storia si replichi sempre uguale, come il mondo non cambi, mi pare assai triste! Ma allora ‘sto progresso dove sta? Dov’è il cammino, l’evoluzione, l’avanzamento sociale e civile? Non credo che cercare la risposta possa risolvere. A patto che una risposta ci sia…

Dunque procediamo reiterando, senza paura di essere banali, di quanto sia attuale la poesia del grande Belli e aggiungendo, semmai, qualche notizia in più (non conosciutissima) riguardo alla sua vastissima produzione.

cms_31348/1.jpg

Nato nel 1791, appartenente ad una famiglia benestante, si rivelò precoce amante della lettura, dotato anche di capacità da attore comico dilettante. Prima di consacrare la sua vita alla scrittura, svolse umili lavori e fu contabile. Scrisse oltre 2.200 sonetti (rimasti tutti inediti durante la sua vita). In essi descrisse magistralmente e in vernacolo romano, un quadro straordinario non soltanto della società della Roma di allora, ma anche di quella italiana ed europea. I suoi componimenti sono delle finestre di potente realismo in cui la realtà diviene metafora delle contraddizioni della vita, attraverso situazioni al contempo tragiche e comiche, il tutto reso con una varietà stilistica e formale uniche, da vero fuoriclasse del racconto satirico.

Secondo la volontà del Belli stesso, l’intento è quello “di testimoniare, attraverso la finzione e l’artificio della maschera popolare, la sua visione del mondo sofferta e lacerata, i suoi percorsi conoscitivi, i suoi linguaggi” (Marcello Teodonio)

Da sottolineare che, prima di lui, il dialetto della plebe romana non aveva avuto alcun precedente letterario. Quindi, da sommare alla sua grandezza di poeta, anche quella di creatore della prima, importante forma di letteratura dialettale romanesca.

In merito è interessante notare come in tutti i sonetti (a parte qualche rara eccezione) Belli curi la corretta dizione romanesca, utilizzando una particolare ortografia ed aggiungendo note esplicative in calce. Per fortuna, contrariamente ai suoi voleri espressi nel testamento (Belli morì per un colpo apoplettico nel 1863), il figlio non distrusse la sua imponente produzione (comprendente anche una cospicua quantità di opere in lingua italiana, di volume superiore a quella dialettale, ma di inferiore valore), consentendone la pubblicazione e relativa diffusione.

cms_31348/2_1690789743.jpg

Tra i suoi sonetti, uno in particolare - La Serenata – ebbe l’onore di essere messo in musica nel 1890 (e quindi postumo) dal grande Alessandro Parisotti, compositore e critico musicale (1853-1913) autore, tra l’altro, di un’importante raccolta di arie barocche. Essa, ancora in uso nei Conservatori di musica, è a tuttoggi considerata come passaggio fondamentale per lo studio della vocalità del Settecento italiano.

Tornando a “La Serenata” in questione, mi sembra utile ed interessante citare una veloce puntualizzazione storico-musicale di Ezio Carabella, musicista e compositore italiano (1891 – 1964)

“Il genere della serenata ebbe ampio sviluppo soprattutto nella poesia dialettale e nella musica popolare, ma s’insinuò anche nell’opera teatrale: così nel “Don Giovanni” di Mozart, nel “Barbiere di Siviglia” di Rossini ed in altre opere del Settecento e dell’Ottocento. La “Serenata romanesca” del Belli, trovò nella musica di Alessandro Parisotti una nobile e felice rispondenza, quale poteva ottenere da un così illustre musicologo, compositore, direttore, Accademico e Segretario di Santa Cecilia e profondo conoscitore della musica popolare […]”

Questa composizione si presenta come un genere intermedio tra la lirica da salotto (molto di moda nella seconda metà dell’Ottocento), ovvero una composizione per canto e pianoforte da eseguire come intrattenimento nei salotti della borghesia dell’epoca, e la canzone da caffè concerto. Di entrambe possiede sia la semplicità della melodia, sia la ricercatezza dell’armonizzazione. Il genere della serenata decadde via via, per essere ripreso nei giorni nostri.

cms_31348/3.jpg

Sull’esempio del Parisotti, nel 2022 un gruppo di quattro musicisti (preferisco ometterne il nome) ha voluto musicare ventotto sonetti, tra i più conosciuti. Il risultato, permettetemi, è decisamente non bello. L’ascolto delle canzoni mi è risultato difficile e non gradevole per la maggior parte di esse. Strumentazioni a mio avviso non adatte, arrangiamenti bruttini.

Il giudizio è mio, per carità, ma ritengo sia preferibile (e di parecchio) continuare a leggere e declamare quelle poesie, anziché cantarle in quel modo, peraltro anche con una pronuncia non sempre corretta.

Non sappiamo se il grande Belli abbia mai intimamente condiviso i sentimenti che descriveva nei poveri e derelitti personaggi delle sue poesie. Di certo egli si dichiarò sempre un conservatore. Lo dimostrarono le sue decisioni di messa al bando di opere di Shakespeare, Rossini e Verdi, quando ricoprì l’incarico di responsabile della censura artistica in Vaticano.

Non chiediamoci troppo riguardo a ciò che fu lui, uomo schivo, sensibile e malinconico, ma limitiamoci a saper trarre ancora insegnamento da ciò che ha saputo, sorprendentemente, lasciarci.

Emanuela Mari

Tags:

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram