GOOGLE PIXEL 4 RILEVA L’ALZHEIMER
Un’app dell’Università di San Diego sfrutta la fotocamera per diagnosticare la grave malattia
Quando si parla di salute e tecnologia nell’uso comune molto spesso si finisce a parlare degli smartwatch, ovvero dispositivi simili ad orologi indossabili e creati anche per svolgere alcune delle più basilari funzioni di soccorso, come il rilevamento del battito cardiaco.
Ma un gruppo di ricercatori del Digi Health Lab, un laboratorio dedicato alla ricerca sull’impiego delle tecnologie in ambito medico presso l’Università di San Diego in California, stanno sviluppando un’app in grado di rilevare malattie come l’Alzheimer utilizzando la fotocamera di un vecchio Google Pixel 4 per esaminare la pupilla di un paziente. Coordinati dal professor Edward Wang, in un’intervista al magazine The Verge, i ricercatori di San Diego spiegano come gli occhi siano una metrica per rilevare l’Alzheimer, e in particolare la pupilla. Una registrazione della risposta di quest’ultima a compiti specifici consente di analizzare i disturbi cognitivi in base al modo in cui la pupilla reagisce ad alcuni comandi.
Infatti, la fotocamera del Google Pixel 4, nonostante il dispositivo sia uscito 3 anni fa, è il modello di Pixel più recente che ha integrato una Fotocamera IR ovvero dotata di infrarossi. Queste fotocamere rilevano meglio la differenza tra il colore degli occhi e la pupilla rispetto alle normali fotocamere, utile soprattutto per chi ha gli occhi scuri. Chiunque venga testato deve mettere gli occhi davanti alla fotocamera, quindi eseguire un test della memoria dove generalmente viene detta una serie di numeri ed il soggetto li deve ripetere in sequenza. Successivamente l’app rileverà e registrerà il comportamento dell’allievo durante il test, fornendo informazioni preziose che verranno quindi inviate al laboratorio.
Il tipo di misurazione, che non fornisce un risultato immediato, potrebbe però rappresentare un primo approccio di screening verso pazienti a rischio Alzheimer, riducendo i costi per le analisi in laboratorio dato che un esame del genere con un hardware ed apparecchiature specializzate verrebbe a costare sui 10.000 dollari. Ipoteticamente anche l’iPhone di Apple, avendo una Fotocamera IR, potrebbe prestarsi a questa app, ma il problema principale è iOS, il suo software. Questo sistema operativo non è aperto come Android ed quindi per eseguire questo lavoro non potrebbe accedere alle funzioni hardware corrette data la mancanza di autorizzazioni e API. Colin Barry, dottorando intervistato da The Verge, ha infine spiegato che il Pixel 4 non potrà sostituire completamente i normali macchinari diagnostici, ma potrà certamente svolgere parte del lavoro e aiutare i ricercatori nel loro intenti.
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