GUERRA UCRAINA, PUTIN VALUTA L’UTILIZZO DI OPPIOIDI
Allarme dagli Usa

A seguito di una ricerca effettuata dal Dipartimento di medicina di emergenza di Brigham and Women’s Hospital, negli Stati Uniti d’America, è emerso che Vladimir Putin avrebbe a disposizione gli oppioidi tra le armi da utilizzare nel conflitto russo-ucraino.
Goralnick, ricercatore a capo dello studio, ha dichiarato che la Russia, nonostante il divieto di utilizzo di armi chimiche, ha condotto una ricerca sul loro impiego sviluppando agenti nervini estremamente potenti, già usati nel cibo e sui vestiti per uccidere Alexei Navalny, tentato omicidio poi derubricato ad avvelenamento.
Inoltre, nel 2002 gli oppioidi sono stato utilizzati dal regime russo contro i ceceni che avevano assaltato il teatro Dubrovka di Mosca attraverso il sistema di areazione provocando centinaia di vittime.
Gli oppioidi più potenti sono il remifentanil e il carfentanil, che possono essere impiegati per la creazione di armi che sono in grado di colpire l’esercito ucraino, ma anche gli esponenti politici e gli ospedali.
Oltre a queste nuove armi, l’esercito russo può contare anche su armi biologiche e sulle radiazioni.
Rientrano nella prima tipologia l’antrace (Bacillus anthracis), la peste (Yersinia pestis), il botulismo (Clostridium botulinum) e il vaiolo (Variola major).
Per quanto attiene invece alle radiazioni, queste ultimi deriverebbero da attacchi nucleari o dall’abbattimento di strutture dove si produce energia nucleare, con la conseguenza di una contaminazione ambientale che sarebbe fatale per la vita umana.
Ad esse poi si aggiunge la famigerata bomba sporca, che sarebbe un ordigno costituito in parte da normali esplosivi bellici e in parte da materiale radioattivo.
Il terrore si sta diffondendo tra i ricercatori, che sin da subito hanno fatto appello ai vari Stati di non utilizzare queste armi e di far di tutto per evitare che siano impiegate nel conflitto russo-ucraino.
Lo scoppio di una guerra chimica o nucleare sarebbe fatale per l’umanità e nulla si potrebbe fare per ristabilire la normalità.
Occorre imparare dalla storia ed evitare di usare quelle armi che potrebbero essere nocive anche per gli stessi autori degli attacchi.
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