Gravi sanzioni a danno dei “furbetti” delle compagnie aeree

L’iniziativa dell’ENAC contro i mancati rimborsi

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Encomiabile l’iniziativa intrapresa dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile: dopo aver intuito la totale mancanza di rispetto del Regolamento comunitario n. 261 del 2004 (volto a tutelare i passeggeri in casi di ritardi, cancellazioni, overbooking o mancata informativa) da parte di alcune astute compagnie aeree, l’ENAC ha avviato specifiche istruttorie al fine di sanzionare tale vergognoso comportamento.

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Molte società, infatti, hanno effettuato innumerevoli cancellazioni di voli dopo il 3 giugno, adducendo come motivazione il Covid-19 e riconoscendo ai passeggeri coinvolti un semplice voucher, piuttosto che l’effettivo e legittimo rimborso. “In caso di cancellazione di voli per cause non riconducibili all’emergenza Covid-19 è previsto il rimborso del biglietto e non l’erogazione di un voucher” si legge in una precedente nota, risalente allo scorso 18 giugno, con cui l’ENAC richiamava le compagnie al rispetto del Regolamento comunitario n. 261 del 2004. Inevitabile quindi l’operato dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile a danno delle suddette compagnie aeree: nonostante il primo richiamo, infatti, dai primi scontri sembrerebbe che alcune società continuino a cancellare i voli adducendo come motivazione l’emergenza Covid-19. È evidente che si tratti piuttosto di scelte commerciali e imprenditoriali dei vettori, in quanto dal 3 giugno 2020 sono state rimosse le restrizioni alla circolazione delle persone fisiche all’interno del territorio nazionale e nell’area europea Schengen, Regno Unito e Irlanda del Nord. È deplorevole, dunque, ricondurre la causa delle cancellazioni all’emergenza sanitaria.

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Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Giancarlo Cancelleri si è così espresso in merito: “Speculare sulla pandemia a scapito dei già tartassati cittadini è vergognoso. Atteggiamenti del genere non solo non devono rimanere impuniti, ma devono ricevere sanzioni esemplari affinché sia un monito per tutti”.

Elena Indraccolo

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