HA ANCORA SENSO PARLARE DI FASHION WEEK A NEW YORK?

PARTE LA CACCIA ALLE TENDENZE PER L’AUTUNNO-INVERNO 2017/2018

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E’ da una grande mela ghiacciata, alle prese con la famigerata winter storm e tutti i disagi che ne conseguono che ha inizio il mese della moda che ci farà scoprire cosa ameremo indossare per la prossima stagione fredda per essere trendy per poi trasferirci a Londra, Milano e, fanalino di coda, Parigi. E’ il periodo più elettrizzante per la moda, dove si ritrovano i buyers, i fashion editor che contano e le web influencer più influencer di tutto il pianeta, tutti, incuranti delle temperature polari, della neve, si sono fatti totografare con l’indispensabile tacco dieci, i loro outfit leggerini (che solo a guardare le foto ci si becca una febbre da cavallo!), rigorosamente senza collant o uno straccio di calzino. Per essere fashion si fa questo ed altro, lo sappiamo bene, a tutti loro va la mia stima incondizionata e una sana invida per chi ha assistito alle numerose sfilate e partecipato agli after party più esclusivi e ai private dinner. E’ un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo!

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Quest’anno non è stata solo New York la regina incontrastata delle sfilate, ma in molti hanno preferito sfilare a Los Angeles considerata dagli addetti ai lavori la nuova base del fashion system e dove, dettaglio non trascurabile, abitano la maggior parte delle star di Hollywood, ma in molti malignamente ci hanno visto lo zampino del fattore Trump (alla sfilata di Philipp Plein nessuna star ha voluto sedersi accanto a sua figlia, lasciando una prima fila desolatamente vuota). Tra i nomi che hanno fatto scalpore scegliendo Los Angeles per la loro sfilate ci sono Tommy Hilfiger e Tom Ford, mentre un gradito ritorno dopo anni di assenza è stata la sfilata de La Perla, storico marchio di intimo.

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Questa settimana newyorkese ha avuto anche una forte connotazione politica, molti stilisti hanno fatto sfilare, in aperto dissenso con le nuove politiche anti-immigrazione adottate dal neo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, modelle con capi che “parlavano” chiaro. Lo stilista nepalese Prabal Gurung ha riportato in passerella il remake femminista facendo sfilare la super top Bella Hadid con una t-shirt con la scritta:” the future is female”. Lo stilista di origine messicana Raul Solis calca la mano facendo sfilare slogan come: “No ban no wall” e “fuck your Wall”, nel backstage, al termine della sfilata, lo stilista ha ribadito con forza: “la mia famiglia è messicana di prima generazione e noi, anche se lavoriamo in un settore comunemente etichettato come frivolo, abbiamo il dovere di parlare ed impegnarci su questioni che ci riguardano direttamente, ma che interessano milioni di persone. Il connubio tra moda e messaggi è riuscito a cambiare intere generazioni , il loro modo di pensare e di stare al mondo”.

Detto questo veniamo alle cose essenziali per noi fashion addicted le sfilate, quest’anno il calendario è stato fittissimo e parlarvi di tutto quello che è successo sarebbe impossibile e anche pochino noiosetto, vi descriverò le sfilate più glamour, a mio modesto parere , e dei designer più innovativi.

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Iniziamo con la sfilata a cui tutti ambiscono essere invitati, meglio se in prima fila a favore di fotografo, la sfilata di Tommy Hilfiger. Quest’anno il suo luna park Tommyland si è spostato a Los Angeles, lo stilista, convinto dell’idea: “see now, buy now”, cioè quello che vedi in passerella puoi comprarlo subito senza aspettare, ha scelto di portare in passerella capi adatti alla bella stagione, capi subito acquistabili sia in negozio che on line. La location scelta è stata la bellissima Venice Beach divenuta per l’occasione un bellissimo luna park che ha offerto ai fortunati invitati tutto quello che ci si aspetta di trovare in un parco divertimenti. Oltre alla linea principale è stata presentata anche la capsule collection TommyxGigi creata in collaborazione con la splendida topo model Gigi Hadid. La capsule collection rivisita tutti i mood cari allo stile americano di Hilfiger, i colori iconici del brand: bianco rosso e blu predominano l’intera collezione, ma lo stile appare più rilassato, ispirato al beach lifestyle della California, molte le ispirazioni dal mondo del rugby, originale lo stile patchwork e gli stemmi su giacche e jeans.

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Gli abiti più belli visti in questa settimana della moda sono quelli che hanno sfilato sulla passerella della maison Oscar de la Renta. La collezione affidata all’estro dei designer Laura Kim e Fernando Garcia è estremamente femminile e chic, un mix tra passato e futuro, rimangono i mood cari allo scomparso stilista, come le gonne a corolla anni cinquanta e gli abiti fiabeschi che hanno fatto sognare tutte le donne dell’alta borghesia americana, ma in passerella c’è anche una donna moderna che porta pantaloni e giacche con scintillanti maxi cinture e abiti bustier ben strutturati.

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L’ex posh spice Victoria Beckham con quest’ultima collezione fa ancora centro confermandosi, anche agli occhi dei più scettici, come una valente designer. La sua collezione ha una parola chiave: easy, ma glamour per una donna pratica e moderna sempre oberate da mille impegni, ma che non rinuncia allo stile. Molto elegante la contrapposizione tra tessuti leggeri come le lunghe gonne abbinate a tessuti pesanti come i bellissime maglie oversize. La sua donna è easy anche nel colore, sceglie un outfit monocromatico, ma declinato in varie sfumature. Una tendenza, quella del monocromatico, che sarà un trend alert molto forte per la prossima stagione fredda, in questa settimana della moda è stato riproposto da molti stilisti e molte influencer lo hanno già adottato anticipando i tempi e le mode.

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La sfilata più suggestiva è stata quella della maison Moncler che trasforma una “semplice” sfilata in una rappresentazione teatrale. Improvvisamente ci si trova trasportati nelle atmosfere fiabesche di un palazzo d’inverno con lampadari di cristallo e un’orchestra che suona dal vivo famose opere liriche. Le modelle hanno calcato le passerelle con lunghe cappe, ma che celavano l’abbigliamento sportivo per cui Moncler è famoso in tutto il mondo. La sfilata è terminata con le modelle che hanno danzato sulle note di un valzer.

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Ralph Lauren per celebrare i suoi cinquant’anni di attività fa sfilare la sua collezione nella sua bellissima boutique al civico 888 di Madison Avenue trasformata per l’occasione in un oasi verde grazie ai centomila boccioli di orchidea che tappezzavano le pareti e agavi del deserto sparse in ogni dove. Anche Lauren sposa lo slogan “see now, buy now” dichiarando: “ ho sempre sognato che le donne si innamorassero delle mie creazioni tanto da non poter aspettare una stagione per acquistarle, oggi questo sogno si è avverato, quello che ti piace puoi subito averlo!”. Per dare ancora più immediatezza alla sfilata è stata trasmessa sulla piattaforma live di Facebook e Tencent Live in Cina, e in contemporanea alla sfilata era possibile acquistare on line tutti i capi che stavano sfilando in passerella. La collezione è stata caratterizzata da tessuti come la seta resi traslucida per una donna non ama passare inosservata, che ama il lusso grazie ai bellissimi abiti in lamé visti in passerella o alle stampe luminescenti delle maglie.

Al termine della prima fashion week si possono cogliere le prime tendenze per il prossimo inverno, fredda se vorremo essere delle trendsetter dovremo indossare outfit che prevedano: macro stampe, total look monocromatico, t-shirt con slogan, vestirsi a strati, ma non per gli sbalzi di temperatura, ma per essere cool un esempio? Abito con pantalone sotto (io vi avevo avvisato di questo trend già molti articoli fa!). Il dolcevita sarà un passepartout, andrà sotto tutto, le maniche avranno volumi ampi e saranno impreziosite da ricami o pietre. Questo sarà un trend che avrà una eco fortissima nel prossimo inverno, ma che già in questa primavera avrà il suo esordio.

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Vi consiglio di iniziare acquistando una maglia basica, ma dalle maniche ampie per poi osare con una giacca o meglio ancora un cappotto dalle maniche fuori ordinario. Io ho già adocchiato un soprabito dalle maniche a campana in una nota catena low cost spagnola che molto presto finirà nella rete del mio armadio!

T. Velvet

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