HA PRESO IL VIA IERI L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE, TRA POLEMICHE, TAFFERUGLI E UN PO’ DI PIOGGIA

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“Dichiaro ufficialmente aperta l’esposizione universale Expo Milano 2015”. Con queste parole il premier Matteo Renzi ha dato il via ieri mattina alla tanto attesa manifestazione.

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La cerimonia di inaugurazione ha avuto luogo all’Open Air Theatre ed è stata aperta dal saluto del Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala. “Ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto l’Esposizione Universale, a cominciare da Emma Bonino, Ermanno Olmi, Carlin Petrini, Salvatore Veca, Giorgio Armani e Andrea Bocelli. Ma soprattutto - ha aggiunto Sala - se siamo qui lo dobbiamo a chi ha lavorato alla costruzione del sito espositivo. Expo 2015 non è figlia di un miracolo italiano, ma di una devozione che pochi sanno esprimere ed è bello che parte rilevante della progettazione e della realizzazione si debba a una squadra di giovani”.

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È seguito l’intervento del Sindaco di Milano Giuliano Pisapia che ha posto l’accento sulla problematica della fame nel mondo: “Non è più accettabile che 800 milioni di persone nel mondo soffrano la fame mentre altre sono obese, non è più accettabile un mondo in cui foreste e mari sono sfruttati in maniera indiscriminata. E’ questo il messaggio che deve partire da Milano. La città offre tutta se stessa per Expo, la sua arte, la sua storia, la solidarietà e il sorriso”.

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Anche il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha dato il proprio benvenuto alle delegazioni dei Paesi Partecipanti. Sulle sfide racchiuse in “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” si è soffermato inoltre il Presidente del Bureau International des Expositions (BIE) Ferdinand Nagy: “Per i prossimi sei mesi, Expo diventerà il centro del mondo. Milano - ha proseguito Nagy - sarà conosciuta non solo come centro finanziario industriale, per la cultura e il design: sarà la più grande piattaforma di dialogo attorno al cibo”.

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In collegamento video, in diretta dalla Città del Vaticano, Papa Francesco ha espresso la sua gratitudine per la possibilità di unire la Sua voce a chi è convenuto a Expo. “Gesù ci ha insegnato a pregare dicendo ‘Signore, dacci oggi il nostro pane quotidiano’ - ha detto Bergoglio - Expo è l’occasione per globalizzare solidarietà, cerchiamo di non sprecarla, ma di valorizzarla pienamente. Affinché non resti solo un tema, è necessario che sia accompagnato dalla coscienza dei volti dei molti che hanno fame, di quelli che oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano”.

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Denso di significato il momento della consegna della bandiera tricolore all’Arma dei Carabinieri da parte di cinque lavoratori di Expo Milano 2015 di varie nazionalità, in emblema delle migliaia di operai impegnati in questi mesi sul sito espositivo.Il Coro delle voci bianche di Milano insieme al Coro del corpo degli Alpini hanno poi eseguito l’inno nazionale italiano, emozionando tutti i presenti alla cerimonia modificando l’ultimo verso del testo: al posto della tradizionale conclusione “siam pronti alla morte l’Italia chiamò” i bambini hanno cantato “siam pronti alla VITA, l’Italia chiamò”.

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Tutto è pronto per questi sei mesi. Una grande sfida quella di Expo, specie per un paese come l’Italia, trafitto da tanti problemi e ancora zoppicante a causa della forte crisi economica. Ed è a questo proposito che il Presidente del Consiglio, ha dichiarato con fermezza: “Dimostriamo con l’Expo che l’Italia è orgogliosa delle sue radici, delle sue tradizioni. Il nostro vertiginoso passato ci invita a costruire e non soltanto a ricordare. Venite a scoprire che sapore ha l’Expo dell’Italia. Non è ancora una scommessa vinta, abbiamo sei mesi per vincerla”.

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Duecentomila persone gli ingressi al primo giorno di Expo, in una Milano plumbea e lacerata dalle manifestazioni violente e insensate dei black-bloc. Molti erano scettici, molti non credevano che tutto sarebbe stato pronto per la data del I maggio. Ed è andata esattamente così, nonostante le mille contraddizioni del nostro paese, nonostante l’enorme cupola di malaffare dietro questa esposizione e il conseguente ritardo nella realizzazione dei padiglioni. Perché forse gli italiani sono fatti così e cercano di mettercela tutta, sia pure con enorme ritardo, per fare una bella figura con il mondo che per sei mesi verrà a far loro visita.

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“Oggi inizia il domani” ha dichiarato il premier. “Expo sia innanzitutto uno spazio di libertà, un momento di confronto per le nuove generazioni, dimostriamo che l’Italia è orgogliosa delle proprie radici e tradizioni, ma la pagina più bella dobbiamo ancora scriverla tutti insieme”. Dopo queste parole intrise di buoni propositi e speranza, Renzi ha sottoscritto la Carta di Milano.

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Tra le autorità politiche che hanno partecipato all’evento, anche l’ex Capo dello Stato Napolitano, il Ministro degli Interni Alfano, il Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni, il Ministro della Difesa Pinotti, il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Martina e il Ministro delle Infrastrutture Delrio. La cerimonia di apertura si è conclusa con le frecce tricolore che hanno sfrecciato sulle teste dei presenti, tutti con gli occhi al cielo per guardare le piroette veloci e fragorose. Al via la fiera, le danze, i cibi, i volti, i sorrisi e i colori.

Giacomo Giuseppe Marcario

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