HONG KONG PERDE IL PRIVILEGIO DELLA COOPERAZIONE GIUDIZIARIA

Le mire espansionistiche della Cina ne mettono a repentaglio l’autonomia

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Il 30 giugno 2020 il comitato permanente dell’assemblea nazionale del popolo della Repubblica Popolare Cinese approva la legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong che vieta pratiche sovversive, movimenti di secessione e ingerenze straniere sul territorio. In pratica, la Cina continentale s’intromette politicamente e, soprattutto, giurisdizionalmente negli affari di Hong Kong venendo meno ai patti stipulati più di cento anni fa.

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Hong Kong è attualmente una regione amministrativa speciale cinese con una magistratura propria e un modus operandi decisamente più democratico che comunista, derivante dal fatto che si tratta di una ex colonia Britannica. Infatti nel 1997 gli inglesi, dopo 99 anni, liberano Hong Kong dal colonialismo con l’accordo esplicito che prevede l’autonomia della regione fino al 2047. Tuttavia la Cina mira alla conquista di Hong Kong sin dalla sua liberazione, tanto da scatenare continui disordini all’interno della regione e da emanare una Basic Law per tenere sotto controllo il territorio. Nonostante qualche libertà concessa ad Hong Kong, la Cina non perde tempo pur di escogitare un metodo per raggirare l’accordo di autonomia ben prima del 2047. L’ultimo riguarda la decisione di approvare appositamente una legge di estradizione nei confronti dei sospetti sovversivi della regione autonoma, che permetterebbe alla Cina di controllare l’intero territorio di Hong Kong soffocando la libertà di espressione.

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Nel frattempo ad Hong Kong continuano da mesi disordini e manifestazioni, spesso duramente represse dalla polizia cinese. Invece il resto del mondo, evidentemente spaventato dalle mire espansionistiche della Cina su un territorio prospero di ricchezza come quello di Hong Kong, reagisce in maniera dura. La Nuova Zelanda, difatti, sospende il trattato di estradizione con Hong Kong, così come gli Usa e il Regno Unito. Insomma, la mossa azzardata dei cinesi non piace a nessuno poiché, probabilmente, riduce i privilegi di molti e accentra il potere nelle mani di una nazione già florida e potente.

Alessia Gerletti

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