Haftar truffato per milioni di dollari da uomini d’affari stranieri
Lo rivela un’inchiesta sul quotidiano britannico The Independent

Secondo un’inchiesta del quotidiano britannico The Independent, Khalifa Haftar, comandante delle forze ribelli in Libia, in questi ultimi anni sarebbe stato truffato da mercenari e businessman stranieri in un giro d’affari di milioni di dollari. Il generale ha stipulato spesso accordi milionari per il rifornimento di sofisticate tecnologie e diversi servizi militari, che però non sono mai stati consegnati.
La notizia giunge dopo la sconfitta del comandante ribelle nel suo sfortunato tentativo di conquistare Tripoli, governata dal GNA (Governo di Accordo Nazionale). Infatti, secondo le fonti del The Independent, Haftar avrebbe perso più di 50 milioni di dollari in risorse pubbliche dopo il mancato arrivo degli armamenti richiesti, tra cui degli aerei d’assalto. Il tutto va a inserirsi perfettamente nello scenario del conflitto libico, dove a prevalere sono gli interessi economici anche di altre nazioni presenti sul territorio cirenaico con proprie truppe mercenarie. A tal proposito, come aveva già annunciato mesi fa, la Turchia ha inviato diverse truppe mercenarie, droni da combattimento e altri veicoli militari, per sostenere il GNA. D’altro canto, Russia ed Emirati Arabi Uniti hanno inviato loro milizie per sostenere Haftar.
Gli aiuti internazionali, teoricamente, violerebbero l’embargo sulle armi imposto dalle Nazioni Unite, ma entrambe le parti avverse negano ogni implicazione in tal senso. Le fonti del The Independent sono andate a fondo nella faccenda, scoprendo che Haftar aveva pagato una cospicua somma per arruolare alcuni mercenari stranieri di origine britannica. E le Nazioni Unite hanno riferito di essersi impegnate a fermare il loro arrivo in Libia. I soldati, infatti, sono poi fuggiti a Malta, dove sono stati trattenuti dalle autorità maltesi.
Altre fonti testimoniano che Haftar ha acquistato alcuni elicotteri, che poi non avrebbe voluto più, da una compagnia sudafricana legata agli Emirati Arabi; e sui documenti era segnata la Giordania come destinazione finale.
Inoltre, nell’accordo con la suddetta compagnia, la Lancaster 6, erano inclusi anche un altro elicottero più costoso e hardware che non sono mai giunti in Libia. Ma la Lancaster 6 ha negato tutto, aggiungendo che gli elicotteri menzionati nella documentazione trovata erano registrati come aerei civili, e quindi “smilitarizzati”. La stessa poi ha anche negato la connessione tra gli elicotteri e i mercenari trattenuti dall’Onu.
Le truffe ai danni di Haftar non sono nuove, dato che già nel 2017 era stato ingannato da un uomo d’affari del Texas per l’acquisizione di una nave da pattuglia a guardia delle coste libiche, mai giunta a destinazione. Un portavoce di Haftar ha negato le accuse del The Independent su questi e altri accordi citati nell’inchiesta del quotidiano britannico, assunti dal generale con società straniere, che violano l’embargo di armi stabilito dall’Onu, definendole "bugie diffuse dal governo di accordo nazionale, terroristi e Fratelli musulmani".
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