ICONOGRAFIA DEL CANE (IX^ PARTE)

Arte tra curiosità e misteri

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Con l’iconografia sul cane, sono arrivata al XVIII-IXX secolo: certo è stata una carrellata veloce, perché ho lasciato indietro immagini molto belle e interessanti, ma il tema è talmente ampio che si possono scrivere e illustrare un paio di libri, comunque inizio l’articolo con una breve carrellata sul Seicento-Settecento, con opere che non possono essere lasciate indietro, tra le quali, Caravaggio negli affreschi del Casino Ludovisi.

Fu il Cardinal Del Monte, mecenate di Caravaggio, a commissionare nel 1597 al famoso pittore l’affresco, l’unico esistente dell’artista, che raffigura Giove, Nettuno e Plutone. Secondo la storica dell’arte Mina Gregori, Caravaggio prestò il suo volto a tutte e tre le divinità, è innegabile che Plutone sia identico alle fattezze dell’artista, ai cui piedi vi è Cerbero, ed è probabile che, come modello, avesse usato il suo cane Cornacchia, un barbone nero che, secondo Giovanni Baglione, autore de Le Vite De’Pittori, Scvltori Et Architetti…menava sempre con sé un cane barbone negro, detto Cornacchia, che facea bellissimi giuochi.

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Caravaggio- Casino dell’Aurora di Villa Ludovisi- Roma

Quest’anno si è molto discusso sul Casino dell’Aurora di Villa Ludovisi, costruzione che si trova nel centro di Roma dove sono custodite oltre le opere del Caravaggio anche opere del Guercino, perché si è in attesa di sapere chi sarà il nuovo proprietario. La prima asta è andata deserta; erano girate le voci di un presunto interesse di Bill Gates e di emiri di paesi arabi, ma anche dell’intervento del ministero dei Beni Culturali che sul bene vanta un diritto di prelazione in caso di vendita, personalmente non so altro… speriamo bene.

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Tiziano-Venere di Urbino- Galleria degli Uffizi- Firenze

La Venere di Urbino di Tiziano raffigura un delizioso cagnolino acciambellato ai piedi del letto; questo dipinto sarà ripreso da Manet, in modo ‘moderno’ e sfacciato, col titolo di Olympia, inserendo al posto del cane un gatto nero a coda dritta, forse con un’allusione o forse Manet preferiva i gatti ai cani.

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Tiziano-Ritratto di Carlo V con il cane- Museo del Prado- Madrid

Sempre di Tiziano, è lo splendido ritratto di Carlo V, il sovrano è ritratto a figura intera e a grandezza naturale, sfarzosamente vestito con il pacco in bella vista ovvero il sospensorio, un accessorio assai usato nel 1500, nelle corti europee più modaiole, ne esistevano di seta, di velluto, con gioielli e ricami, oppure esagerati e gonfiati con l’ovatta. Accanto all’imperatore un grosso e affettuoso cane, forse il suo preferito Sampere.

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Bartolomeo Passerotti- Ritratto di gentiluomo con un cane-Pinacoteca Capitolina- Roma

Di incredibile impatto è il dipinto del Gentiluomo col cane di Bartolomeo Passerotti (1529- 1592) un pittore bolognese facente parte della corrente del Manierismo. Il gentiluomo guarda lo spettatore con occhi fermi e decisi, mentre il cane sembra osservarlo con adorazione, il biancore della camicia, della gorgiera e del cane emergono prepotentemente dalle tonalità scure del fondo e rendono lo sguardo del gentiluomo quasi magnetico.

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Francisco Goya-Cane nella rena- Museo del Prado- Madrid

Gli artisti del Settecento, come Boucher e Fragonard, prediligono ritrarre i pelosetti, i compagni delle confettose e scollacciate dame, mentre Francisco Goya, uno dei maggiori artisti, che visse tra il Settecento e l’Ottocento, ritrae sia i coraggiosi cani che sfidano il toro nell’arena, che i cagnolini infiocchettati come le loro leziose padroncine e poi ritrae nel 1820 quell’incredibile cane nella rena, che desolatamente perso guarda al cielo con l’ultima stilla di speranza.

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Francisco Goya- Duchessa d’alba, particolare col cagnolino- 1795

Gustave Courbet (1819-1877) è stato un pittore francese, uno dei più significativi esponenti del Realismo. Courbet fu un pittore assai anticonvenzionale, si occupò di problematiche sociali, prendendosi a cuore le difficili condizioni dei poveri, dipinse rivoluzionarie scene erotiche di donne, tra cui L’origine del mondo; fu un appassionato scalatore di montagna, quando l’appartenere a queste associazioni montanare, nascondeva a volte l’appartenenza a società segrete, scrisse… Ho cinquant’anni ed ho sempre vissuto libero; lasciatemi finire libero la mia vita; quando sarò morto voglio che questo si dica di me: Non ha fatto parte di alcuna scuola, di alcuna chiesa, di alcuna istituzione, di alcuna accademia e men che meno di alcun sistema: l’unica cosa a cui è appartenuto è stata la libertà. Un uomo così non poteva non amare i cani, infatti li riprese in molte sue opere e si autoritrasse, giovane e fiero con accanto un bel cane nero.

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Gustave Courbet- autoritratto con cane nero- Museo delle Belle Arti di Parigi

Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) è uno dei più importanti pittori dell’Impressionismo, ci ha lasciato dipinti pieni di floride fanciulle e di allegre gite fuori porta, ritrasse varie volte dei cani, nel dipinto La colazione dei canottieri, la fanciulla in primo piano col cappello adorno di fiori gioca col Barboncino, inviandogli dei bacetti.

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Pierre-Auguste Renoir – La colazione dei canottieri- Phillips Memorial Gallery - Washington DC

Paul Gauguin (1848 - 1903) è stato un pittore francese, uno dei maggiori interpreti del post-Impressionismo assieme a Van Gogh e a Cezanne e, come quest’ultimi, non apprezzato fino a dopo la sua morte, più volte riprese nelle sue tele a campiture dai colori accesi dei cani, tra cui una natura morta del 1888 in cui tre cagnolini bevono il latte da una ciotola, stando sul tavolo assieme alla frutta.

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Paul Gauguin -Natura morta con tre cuccioli-Museum of Modern Art-New York

(continua)

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Paola Tassinari

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