ILVA, SI AVVICINA IL 15 SETTEMBRE. DI MAIO FINALMENTE HA CONVOCATO IL TAVOLO

Confermato lo sciopero da parte di Cgil, Cisl, Uil e Usb previsto per l’11 settembre

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Dopo aver proclamato lo sciopero per l’11 settembre, i sindacati - comprese le segreterie generali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb - hanno ricevuto dal ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, la lettera di convocazione del tavolo sull’Ilva per il 5 settembre nel primo pomeriggio al ministero. Al tavolo parteciperanno la società AmInvestco, i commissari straordinari dell’Ilva e, oltre a tutti ai segretari generali e ai sindacati metalmeccanici, anche i rappresentati dei lavoratori chimici e del trasporto interessati alla vicenda per l’indotto. Convocata anche Federmanager.

cms_10137/2.jpg“All’incontro parteciperà il ministro Luigi Di Maio”, è specificato nella convocazione, come i sindacati e l’azienda avevano chiesto. Le parti sono convocate per proseguire il confronto relativo alla cessione della società. Lo stallo si è venuto a creare dopo che, con l’insediamento del nuovo governo Lega-M5S l’esecutivo – nella fattispecie il vice presidente del consiglio Luigi Di Maio – ha manifestato dubbi sulla correttezza della gara che ha assegnato Ilva alla Cordata Am Investco Italy, guidata dal leader mondiale dell’acciaio Arcelor Mittal, chiedendo prima un parere all’Anac, l’Autorità anti corruzione guidata dal magistrato Raffaele Cantone, e poi un nuovo pronunciamento all’Avvocatura di Stato, il cui responso è stato secretato. Nonostante questi passaggi, la situazione non si è sbloccata e Di Maio ha, a più riprese, confermato perplessità sull’assegnazione e ipotizzato un annullamento della gara.

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La situazione dell’Ilva – che occupa complessivamente ancora circa 14mila addetti, di cui circa 4mila in cassa integrazione straordinaria, e che con l’indotto arriva a coinvolgere circa 20mila lavoratori – è resa più complicata da due fattori: la scadenza dell’amministrazione straordinaria (già prorogata) il prossimo 15 settembre e l’esaurimento della cassa. L’amministrazione straordinaria di Ilva è arrivata ai suoi ultimi 24 milioni. Fino alla fine di settembre brucerà, infatti, poco meno di un milione di euro al giorno e poi la cassa virerà in negativo. L’equilibrio economico finanziario del gruppo siderurgico, come confermano fonti vicine alla procedura, ha ormai imboccato un punto di non ritorno.

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La scadenza del contratto con Am Investco Italy, la cordata aggiudicataria guidata da ArcelorMittal, è però fissata al 15 settembre ed è quello, salvo colpi di scena, lo spartiacque entro il quale dovrà essere perfezionata la cessione degli asset Ilva. Manca solo l’accordo sindacale. Il tempo stringe, ma i rappresentanti dei lavoratori rifiutano di tornare a sedersi al tavolo della trattativa senza un chiaro segnale politico da parte del Governo. Luigi Di Maio sembra però ancora lontano dall’accendere il semaforo verde sulla vicenda. Non resta che aspettare gli esiti dell’incontro del 5 settembre.

Mary Divella

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