IL CAFFÈ PEDAGOGICO

Il Metodo Montessori

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Lo scorso 31 Agosto ricorreva l’anniversario della nascita di Maria Montessori, il cui contributo rappresenta una pietra miliare nel campo degli studi sui processi cognitivi del bambino. In particolar modo il suo Metodo rivoluzionò il sistema scolastico degli anni cavallo tra il XIX e il XX secolo e le trasformazioni furono cosi profonde da prolungare gli effetti fino ai nostri giorni.

Sarebbe riduttivo , oltre che presuntuosamente ambizioso, pensare di sintetizzare in un articolo il pensiero Montessoriano che , semmai, proverò a riprendere in altra occasione e a più riprese. Sarebbe tuttavia interessante vedere come gli studi di questa grande e poliedrica personalità femminile - educatrice, pedagogista, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata - abbiano precorso i tempi, gettando le basi dei sistemi operativi digitali adottati oggi.

Più precisamente il famoso studio che Maria Montessori fece a proposito dell’acquisizione della scrittura nel bambino , scaturì in un esperimento di ergonomia cognitiva.

cms_7111/2.jpgPer ergonomia cognitiva si intende quella branca dell’ergonomia che si occupa dell’interazione tra l’uomo e gli strumenti per l’elaborazione di informazione studiando i processi cognitivi coinvolti ( percezione, attenzione, memoria, pensiero, linguaggio, emozioni ), e suggerendo delle soluzioni per migliorare tali strumenti.

Reputando la mente infantile « assorbente » e così viva da possedere in sé avanzate cognizioni in termini di linguaggio già dopo la nascita, ella decise di costruire un alfabetario composto da delle tessere , ognuna delle quali con una lettera scritta in bella calligrafia sopra.

cms_7111/3.jpgL’alfabetario mobile fu introdotto nelle scuole ed ebbe un successo che andò lungamente oltre le normali aspettative : i bambini in tempi rapidi appresero la scrittura, divertiti dal metodo adottato.

Riprendendo la maieutica socratica secondo cui l’educatore come un « ostetrico » ha il dovere di far uscire dall’allievo quello che già in sé ,naturalmente, è contenuto sin dalla nascita, senza inquinarlo con conoscenze erogate « dall’alto », la Montessori riteneva che dentro la mente del bambino ci fosse dalla nascita , una « nebula » di conoscenze tacite a proposito di come usare la lingua.

cms_7111/4.jpgImparando quindi , grazie all’alfabetario mobile lo spelling delle parole e riproducendone la sequenza delle lettere , il bambino imparava a giocare con le lettere usando un metodo concreto semplice , perfettamente in linea con quello che la famosa educatrice pensava a proposito dell’apprendimento. La sua idea era quella di lasciare ai bambini la libertà di sperimentare , trovando una propria via verso le proprie soggettive attitudini ; sarebbe stato poi compito degli educatori promuovere la crescita in quella direzione assecondando e raffinando le pulsioni manifestate dal bambino.

Ritornando all’alfabetiere mobile ed alla sua analogia concettuale con uno qualsiasi dei devices elettronici di modernissima concezione, si può affermare che esso funzionava come un qualsiasi reminder , un’agenda elettronica che vengono incontro ai limiti della mente umana , supportandoci nell’attività del nostro ricordare .

Anche i moderni sistemi operativi installati sui nostri smartphones e che non a caso definiamo intuitivi, sono pensati e progettati seguendo criteri di questo tipo : devono aiutarci nel nostro pensare , fornendoci scorciatoie e accorgimenti che ci aiutino nel nostro lavoro quotidiano.

Proprio come avviene nel metodo di scrittura messo a punto da Maria Montessori , ancora aggi ritenuto estremamente valido.

Lucia D’Amore

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