IL CIELO DI MELBOURNE SI TINGE D’AZZURRO CON IL GIOVANE MUSETTI

IL SEDICENNE DI CARRARA, LORENZO MUSETTI, VINCE GLI AUSTRALIAN OPEN UNDER 18 DI TENNIS

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La Road Lover Arena di Melbourne è uno dei teatri dei sogni di ogni tennista, il cemento che è stato calpestato negli anni da grandi campioni. E ora, tra loro, c’è anche Musetti.

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“Sogno di diventare come Federer, ho iniziato ad allenarmi a 4 anni nel garage di mia nonna e ora sogno ad occhi aperti”.

Queste sono le parole di Lorenzo Musetti, sedicenne carrarese che è riuscito a coronare il sogno di una vita, proprio lì in quel tempio del tennis australiano. Una vittoria frutto di allenamenti e sacrifici fatti a La Spezia, dove già nei primi anni allo Junior tennis San Benedetto, con il maestro Simone Tartarini, in molti avevano notato in lui la stoffa del predestinato.

Il trionfo di questo sedicenne è anche quello dell’Italia che ancora tenta di emergere e di farsi strada nel tennis che conta. Ecco cosa ha fatto Musetti: la sua è una vittoria che racchiude emozioni e speranze di una nazione intera che segue ancora poco questo sport.

E allora questo giovane di Carrara entra nella storia per aver vinto un torneo del Grande Slam Under 18 dopo il trionfo di Gianluigi Quinzi a Wimbledon Juniores nel 2013, assegnando all’Italia l’undicesimo Slam Under 18, tra categorie maschili e femminili.

La finale vinta contro lo statunitense Emilio Nava è un incontro tutto da raccontare, una vittoria arrivata al cardiopalma dopo aver giocato punto su punto, fino al tie break, quel momento in cui ad ogni punto si può assaporare un sogno, lo si può raggiungere o vederlo svanire a pochi passi dal traguardo.

Il romanzo della finale parte con le dovute premesse, secondo cui Lorenzo Musetti partiva da favorito rispetto allo statunitense Nava, numero 22 al mondo. Anche perché lo stesso sedicenne carrarese lo scorso anno aveva raggiunto i quarti di finale al torneo Juniores di Wimbledon e la finale agli Us Open persa con rammarico. Poco male per lui, anche se in una finale ogni divario nel ranking si annulla.

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Per Musetti l’incontro è partito subito in salita. Nava, come molti tennisti statunitensi, ha messo alle strette l’italiano (sembrato un po’ teso) con un servizio veloce, a quasi 200 Km/h. Musetti ha retto fino al 3-3, quando ha sprecato ben 4 palle break per aggiudicarsi il game sul servizio di Nava. L’americano ha sigillato in cassaforte il primo set per 6-4.

Nel secondo set è iniziata un’altra partita. Musetti ha preso campo e padronanza del gioco, resistendo alle saettanti battute dell’avversario. Ha strappato due break e ha pareggiato i conti con un facile 6-2.

Il terzo set si è giocato al cardiopalma. Musetti e Nava sono giunti al tie break, che da quest’anno si gioca sui 10 punti. L’italiano ha sprecato 3 match point a proprio favore, fino a quando un colpo in out dell’americano non ha chiuso i giochi sul 14-12, dopo 2 ore e 7 minuti.

Il match è finito 4-6 6-2 7-6 (14-12) in rimonta per Musetti, che si è subito lasciato andare a terra tra lacrime di gioia.

“Dedico la vittoria alla mia famiglia - ha dichiarato il neo campione Musettial termine del match – ma anche al mio staff e alla Fit che mi sta aiutando molto nella crescita -. A New York la finale era stata un po’ casuale, anche se mi era bruciato perderla. Qui tutti si aspettavano il risultato e non era facile confermarsi, anzi fare meglio. Giocare su un campo così grande non è facile, ma c’era tanto pubblico e vederci, è stata un’esperienza incredibile. Ma so che questo è solo un punto di partenza.”

Questo sedicenne, insomma, ha fatto sognare l’Italia del tennis e i colpi mostrati durante tutto il torneo australiano raccontano di un predestinato, di uno che ha appena cominciato la sua scalata tra i professionisti.

Francesco Ambrosio

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