IL DIVARIO DI GENERE PERSISTE ANCORA OGGI NELLA DIGITALIZZAZIONE
La digitalizzazione è una tendenza irreversibile nello sviluppo delle economie moderne. La trasformazione digitale porta inclusione, efficienza e innovazione che promuovono la prosperità umana. I suoi effetti non si limitano agli aspetti economici, ma coinvolgono la vita sociale delle persone apportando cambiamenti nel comportamento, nello stile di vita e nelle interazioni sociali.
La digitalizzazione delle imprese, il commercio elettronico, i servizi pubblici digitali e una maggiore competenza digitale nella popolazione possono migliorare l’aspettativa di vita di uomini e donne, portando ad una riduzione del divario di genere.
Ancora oggi, però, solo il 7% delle aziende europee è guidato da donne. La crisi pandemica ha contribuito ad allargare il gap della disparità di genere. A tal proposito, la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, in occasione dell’European Women on Boards’ Gender Diversity Award, ha affermato: “Dobbiamo fare molto di più. Quando il cambiamento non avviene naturalmente, è necessaria un’azione normativa. In qualità di Presidente della Commissione, insisterò affinché la nostra proposta sulle donne nei consigli di amministrazione diventi legge dell’Ue”.
Il divario di genere è considerato problematico in quanto rappresenta persistenti disuguaglianze strutturali nell’accesso alle risorse apparentemente facilitato dai media digitali.
L’emergere della sharing economy è facilitato dalla creazione di piattaforme digitali che collegano fornitori e consumatori di offerte di condivisione. I fornitori di solito offrono l’accesso ai loro beni personali, in alcuni casi sulla base di reciprocità o per guadagnare un reddito laterale, in altri anche come principale fonte di reddito.
Esaminando l’accesso alla sharing economy europea sulla base del modello di accesso alla tecnologia digitale, siamo in grado di acquisire una comprensione differenziata di come le categorie personali, posizionali e abituali servono a modellare un uso di genere dei servizi di condivisione. Questa nuova combinazione di teorie di genere e analisi empirica quantitativa dimostra la rilevanza esplicativa complementare delle distinte teorie di genere anche per le più recenti dinamiche sociali e tecnologiche. Aiutando a far luce sia sulla tradizionalità che sulla multidimensionalità delle strutture di genere nell’era digitale.
La prospettiva del “doing gender” sottolinea che l’uso dei media non è semplicemente il prodotto di un attributo di genere, ma in realtà (ri)produce l’identità di genere attraverso una limitazione di abitudini e pratiche sociali specifiche di genere.
Lascia un commento
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.