IL FORO SULLA TESTA DELLA SFINGE

Chi non conosce la sfinge? Probabilmente assieme alla piramide è l’opera archeologica più conosciuta al mondo. Il famoso essere mitologico raffigurato come un mostro con il corpo leonino e la testa umana (androsfinge), di falco (ieracosfinge) o di capra/ariete (criosfinge), talvolta dotato di ali. Non tutti sanno però che la sfinge era dotata di un foro sulla nuca. Un documentomolto interessante che fa sorgere i primi dubbi circa la reale destinazione d’uso di questo foro è undisegno eseguito da un personaggio molto interessante, Dominique Vivant Denon (1747 – 1825), il quale fu il primo direttore del Museo del Louvre, voluto dallo stesso Napoleone e da molti considerato il fondatore dell’odiera egittologia.
Un personaggio davvero carismatico, artista e scrittore, ma anche diplomatico e archeologo. Dall’immagine di Denon, però, quel buco sembra davvero profondo, visto che un uomo ci sta in piedi dentro. Secondo fonti ufficiali la Sfinge ha tre passaggi al suo interno, uno dei quali è un vicolo cieco che si diparte dalla parte posteriore del capo.Pare non vi siano altri tunnel o stanze sottostanti. Nei suoi appunti di viaggio, lo stesso Denon riporta i racconti di una guida locale (fine 700), secondo la quale davanti la sfinge si tenevano riti religiosi e che all’interno della testa della statua si celassero dei sacerdoti. Questi ultimi si calavano attraverso il foro che, quindi, era completamente invisibile ai sudditi ammassati nella piana davanti. Il rito proseguiva con altri sacerdoti che ponevano alla sfinge domande attinenti alla loro tradizione e la sfinge rispondeva (per mezzo degli uomini all’interno della testa). L’effetto sulla massa dei “credenti” doveva essere eccezionale e sicuramente procurava rispetto non solo nei confronti della divinità ma per gli stessi sacerdoti, così potenti da poter porre domande e ricevere una pronta risposta dagli oracoli. Naturalmente si tratta di racconti tramandati e dunque, non possiamo sapere se essere veri o solo frutto di credenze locali.
Un foro comunque particolarmente evidente anche in alcune foto aeree scattate da una mongolfierache sorvolava la piana di Giza negli anni Ventidel Novecento. Per fortuna oggi ci sono i droni, vista la difficoltà di sorvolare la piana. Il foro è stato chiuso nel 1925 con la scusa di proteggere la Sfinge dalle intemperie. Come sempre l’Egitto continua ad affascinarci con i suoi misteri e allora qui, le supposizioni si sprecano. La spiegazione principalmente accettata è quella che servisse per sorreggere qualche parte di decorazione della statua. Esiste una buona parte di estimatori che crede fermamente alla presenza di fitti cunicoli di gallerie che condurrebbero ad una città segreta. Il foro sulla testa non sarebbe altro che uno degli ingressi a quel mondo nascosto. Chi crede ad Edgar Cayce, pensa che sotto la piana di Giza si trovi l’archivio di Atlantide. Oppure, potrebbero esserci solo stanze lasciate colme di tesori di conoscenza degli Antichi Egizi.
Il significato del nome «sfinge» sarebbe da ricondurre al termine “immagine vivente”; infatti il geroglifico di questa parola raffigura il leone (o cane) che viene spesso sostituito dall’immagine della Sfinge stessa. La sfinge nella storia egizia antica ha diversi miti difficili da capire, per esempio si narra che Hera e Ares avevano mandato la sfinge dalla sua terra d’origine a Tebe in Grecia e questo fatto ha creato alcune domande riguardo quest`enigma ”quale creatura che poteva camminare al mattino su 4 gambe, a mezzogiorno su due e la sera su tre? Una risposta fatta risalire ad Edipo che parlò dell’uomo che striscia a quattro zampe da bambino, poi cammina su due piedi da adulto e poi cammina con un bastone in età avanzata. Le sfingi continuarono ad essere costruite fino al periodo greco-romano e molti imperatori le vollero dedicate, ed arrivarono a raggiungere Roma per decorare città e palazzi dell’impero. Molti faraoni fecero scolpire le loro teste sulle sfingi anche per mostrare la loro stretta relazione con la potente divinità solare Sekhmet, una leonessa. Famose sfingi egiziane comprendono quella recante la testa del faraone Hatshepsut, che si trova al Metropolitan Museum of Art di New York, e la sfinge di Menfi, all’interno del museo a cielo aperto di Menfi.
Lascia un commento
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.