IL FUTURO DEI SOCIAL (E IL NOSTRO)

Il_futuro_dei_social__e_il_nostro.jpg

cms_28895/1.jpgQuale sarà il futuro dei social? Tra nuove possibilità e potenziali cambiamenti, i prossimi anni per chi ama i social, e sono tanti, potrebbero portare molte sorprese. Se i “vecchi” social come Facebook e Twitter hanno subito nel corso degli ultimissimi anni cambiamenti che hanno riguardato denominazione, “mete” future e rivoluzioni nell’assetto societario, altri invece come Be Real e Mastodon stanno guadagnando terreno e si candidano come outsider nella corsa all’ultimo utente. Il primo, Be Real, è il social che invita i propri utenti a condividere ogni giorno e in un tempo molto limitato, un’immagine scattata con il proprio smartphone, un’istantanea della nostra quotidianità senza nessun filtro e senza nessun orpello aggiuntivo appena l’app ti invita a farlo. Da qui il nome omen del social, Be Real appunto, cioè essere più reali possibili, più veri e sinceri senza la possibilità di mettere le mani sulla/e nostra/e immagine/i. Così almeno è stato inizialmente, ovvero Be Real è partito come una specie di gioco-social innocente e infantile alla Tamagotchi (gioco di grande successo a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, un vero e proprio simulatore di una vita di cui prendersi cura h24, n.d.r.); oggi sull’onda del successo e di milioni di utenti, le regole sono più elastiche e le foto possono essere postate anche successivamente, divenendo così una specie di “Be Realgram”, un album dei ricordi, ritoccati, rivisti e corretti di cui conservarne memoria.

cms_28895/2_1672460722.jpgBen diverso il discorso per l’altro social in ascesa e che per i prossimi anni lascia ben sperare di rappresentare la vera novità nel campo dei social, Mastodon. Definito come l’alternativa a Twitter, in particolare dopo l’entrata di Elon Musk, Mastodon è privo di inserti pubblicitari ed è senza algoritmi che ne definiscano i contenuti: i post sono proposti in ordine temporale a partire dal più recente. L’idea che appare, al momento, vincente è di servirsi di una piattaforma multi server decentralizzata, precisamente una rete sociale di microblogging, che garantisce proprie regole, modalità di interazione e regole di riservatezza. I numeri in rapida crescita, oltre 2,5 milioni di utenti attivi, lasciano presagire un futuro promettente per il suo giovane Ceo. Veniamo poi alle conferme. TikTok sembra essere ormai entrato di diritto nella famiglia social, acquisendo inizialmente Gen Alpha e Gen Z, e poi via via anche tutte le altre, molto attratti in particolare da una piattaforma adatta a veicolare contenuti a un pubblico lontano dal linguaggio della politica, per adottarne invece un altro di stampo propaganistico-elettoral-intrattenitivo. I numeri di TikTok sono ormai in continua crescita, nonostante una privacy che fa acqua da tutte le parti: oltre un miliardo di utenti, un patrimonio netto che sfiora gli 80 miliardi di dollari e un app scaricata più di 3 miliardi di volte. Nonostante le critiche ricevute da parte del governo statunitense e non solo sui suoi contenuti e su come venga gestita la riservatezza degli utenti, ad oggi ben pochi content creator rinuncerebbero alla miniera d’oro che TikTok rappresenta per loro, con buona pace dei benpensanti.

cms_28895/3.jpgSi passa poi alle note dolenti della famiglia social: Facebook e Twitter. Il primo ormai da alcuni anni conta la moria di utenti (veri e virtuali) che decidono di provare nuove esperienze. Facebook è ormai un social abitato principalmente da un’utenza di età media sui 40 anni e oltre, un dato che le ha fatto perdere molti profitti. Per recuperare terreno nei confronti dei suoi maggiori competitors (interni ed esterni), ha introdotto da tempo i Reels, un meccanismo che sembra però piuttosto una toppa all’emorragia di utenti che una vera e propria novità nel panorama della piattaforma. Il futuro per Facebook sembra essere quello di salvare il salvabile compiacendo gli utenti con elargizione a profusione di contenuti video a discapito degli Instant Articles: meno notizie e più immagini. Infine Twitter, l’ex grande competitor di Facebook, il secondo elemento dell’iniziale duopolio del mercato social. Le intenzioni di Musk sono chiare: produrre reddito. Per far ciò si prospetta per la piattaforma dell’uccellino blu, un restyling che punta a trasformarla in un’applicazione che possa consentire ai propri utenti di sviluppare più azioni che il solo semplice twittare commenti. Vi è poi la non tanto velata intenzione del neo plutocrate proprietario di creare un abbonamento, dando la possibilità a chi paga di avere più funzioni a disposizione e magari un peso politico all’interno dello stesso social. Twitter insomma potrebbe presto abbandonare l’idea primigenia per cui è nata, ovvero di rappresentare uno spazio di discussione aperto a tutti e su ogni tema per trasformarsi in una masterclass, una cerchia ristretta di decisori di temi e governance su base censoria. Se questo sembra essere il futuro, prossimo o venturo, c’è poco allora da aspettarsi. L’immagine diventerà ancor più più predominante, la parola perderà sempre più la sua vocazione ancestrale di specificità umana e tutto si trasformerà in una completa ludicizzazione e immediata “gratificazione attraverso i like, del mondo della vita e del lavoro”. Il tempo libero, il tempo del lavoro, il tempo della vita è interamente monopolizzato da congegni che la tecnica ha reso imprescindibili per condurre le nostre esistenze, a esteriorizzare un panottico in grado di effettuare un’efficace forma di controllo e di produzione di preziosissimi big data. Al di là di quale sarà il futuro delle piattaforme digitali, sarà il nostro presente a esserne ormai compromesso, invischiati in una rete che lascia ben poco spazio ad alternative reali.

Andrea Alessandrino

Tags:

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram