IL G20 SUL WOMEN EMPOWERMENT

E l’impegno internazionale per le donne afghane

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Il G20 conference on Women’s Empowerment, tenutosi a Santa Margherita Ligure, si apre con l’intervento del premier Draghi in riferimento alla tragica condizione in cui versa l’Afghanistan, in seguito alla presa di Kabul da parte dei Talebani: "Non dobbiamo illuderci: le ragazze e le donne afghane sono sul punto di perdere la loro libertà e la loro dignità, di tornare alla triste condizione in cui si trovavano vent’anni fa. Rischiano di diventare ancora una volta cittadine di seconda classe, vittime di violenza e di discriminazioni sistematiche, soltanto per il fatto di essere donne". Oggi si teme a ragione il drastico impatto che l’Emirato islamico, istituito dai talebani, potrà avere nei prossimi mesi, sulla condizione delle donne in Afghanistan. Nella situazione attuale già si delineano forti criticità circa il riconoscimento e il rispetto di quegli stessi diritti che le donne afghane si sono viste negare per anni in passato, durante il precedente governo dei talebani tra il 1996 e il 2001; quando era negato loro il diritto a ricevere un’istruzione, a partecipare a qualsiasi funzione pubblica, quando erano costrette sotto i burqa, ad accettare di essere date in sposa fin dalla tenera età ed essere relegate alla vita domestica, quando l’omicidio d’onore veniva lasciato impunito e la legge della Sharia spargeva il loro sangue per le strade imponendo atroci punizioni.

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Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres si è detto "profondamente turbato dalle prime indicazioni secondo cui i talebani stanno imponendo severe restrizioni ai diritti umani nelle aree sotto il loro controllo, in particolare prendendo di mira donne e giornalisti". Nonostante le promesse riportate dai portavoce talebani circa un’apertura sul tema della dignità delle donne, esprimendo la propria volontà di consentire loro di lavorare, andare a scuola, uscire di casa da sole e indossare l’hijab. I critici restano tuttavia poco convinti di questo cambiamento poiché i Talebani proprio nell’annunciare il nuovo governo hanno specificato come il nuovo Emirato sarà una teocrazia islamica, e la rigida interpretazione dell’Islam vede le donne come meri oggetti.

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"L’Italia è pienamente impegnata nella lotta contro le disuguaglianze di genere e riteniamo che il G20 possa svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere le donne in tutto il mondo. Durante la Presidenza italiana, abbiamo adottato misure concrete per migliorare la posizione delle donne nel mondo del lavoro, promuovere la loro emancipazione e rimuovere gli ostacoli che frenano le loro carriere" - ha affermato Draghi - "A giugno – ha aggiunto - abbiamo adottato una tabella di marcia volta a raggiungere e superare l’obiettivo fissato a Brisbane, che prevede di ridurre del 25% entro il 2025 i divari di genere nel tasso di partecipazione alla forza lavoro nei Paesi del G20. La tabella comprende 17 indicatori che consentono di monitorare i progressi raggiunti verso la piena parità di genere nel mondo del lavoro. Ogni perdita di talento femminile è una perdita per tutti noi".

Federica Scippa

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