IL G7 CONTRO LA GUERRA E LA RUSSIA

La richiesta di Zelensky, il piano dei leader e l’unione di intenti contro Putin

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cms_26584/0.jpegIl presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto a distanza al vertice del G7 e non ha voluto usare mezzi termini con i leader lì presenti. “Vi esorto a fare tutto il possibile per porre fine alla guerra in Ucraina entro la fine dell’anno”. L’ANSA, prima a riportare le parole del presidente ucraino, riferisce che Kiev ha rivolto l’invito ai leader dei sette Paesi a "rafforzare le sanzioni contro Mosca”. Il dialogo con il leader ucraino è stato il punto centrale del vertice al castello bavarese di Ermau, in Germania, nella seconda giornata di lavoro del G7. Il vertice rilascerà una dichiarazione congiunta a pieno sostegno di Kiev, che i leader hanno adottato. "Zelensky ci ha informato dell’aggressione russa. Ammiriamo la sua leadership e la resilienza del suo popolo. Il G7 ha mostrato una chiara unità. Siamo d’accordo sul fatto che sosterremo Kiev per tutto il tempo necessario – si legge nel comunicato di Ursula Von Der Leyen – siamo solidali con l’Ucraina. Continueremo a sostenerla. Per questo, dobbiamo prendere decisioni difficili ma necessarie. Grazie Zelensky per aver partecipato oggi".

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Il G7 sta preparando un piano per limitare il prezzo delle esportazioni di greggio russo verso paesi diversi dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dalle sette nazioni più industrializzate del mondo, come trapela da alcune fonti della Casa Bianca. "Siamo uniti, siamo in questo insieme. Questo è il nostro messaggio chiaro al presidente Putin", la premessa del cancelliere tedesco Scholz, che da tempo parla con Joe Biden. Aggiunge anche che gli Stati Uniti hanno accolto con favore "l’impegno storico della Germania ad aumentare sostanzialmente la spesa per la difesa e ad adempiere ai suoi impegni NATO".

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Gli americani sono sostenuti anche dalla Francia, che ha affermato di essere favorevole a fissare un "prezzo massimo del petrolio al livello del paese produttore" per limitare gli aumenti dei prezzi del dopoguerra in Ucraina. I funzionari dell’amministrazione Biden hanno spiegato che la misura è progettata per tagliare "la principale fonte di entrate della Russia", costringendo al ribasso i prezzi del greggio a Mosca e riducendo al minimo l’impatto sulle economie del G7. Gli Stati Uniti, l’Unione Europea, il Canada e il Regno Unito hanno imposto embarghi petroliferi alla Russia e ora stanno cercando di limitare l’accesso di Mosca ai servizi che le consentono di esportare petrolio greggio in altri paesi. Il piano è chiaro: isolare completamente la Russia, tagliando di volta i collegamenti che ha con il resto del mondo. Il monito, dunque, è generale e perentorio: “siamo uniti contro Putin”.

Francesco Bulzis

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